capitolo 15

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"FORZA VIVIANA! SEI MIA FIGLIA, NON MI FAR SFIGURARE" urla Mancini da bordo campo rivolgendosi a me, che esausta a causa della nottata insonne, mi faccio forza e corro insieme ai ragazzi della squadra italiana.

L'idea di provare un sentimento così forte per Matteo, il solo pensiero che qualcuno potesse rendermi vulnerabile e condizionare le mie giornate mi spaventava e non poco.

Ad ogni modo, dovendo mantenere la promessa fatta a Belotti, avevo acquistato un completo adatto ad allenarsi e avevo fatto il mio ingresso all'altezza del centrocampo, dopo aver transitato al di sotto della tribuna fra gli sguardi di giocatori e staff tecnico.

Il numero 4 della nazionale italiana nonché terzino sinistro del team scatta nella mia direzione e per aiutarmi comunica al ct che la mia preparazione è troppo carente per  permettermi di sostenere un tale sforzo.

"La piccola Mancini sta avendo problemi tecnici" scherza Verratti "Grande Mancini, ci vada piano con la ragazza che noi della squadra la vogliamo in salute per le prossime partite. Il suo tifo è di fondamentale, ci fornisce la giusta carica per affrontare gli avversari!".

La mia respirazione è irregolare e si percepisce anche un filo di asma dal leggero sibilo associato ad un paio di colpi di tosse.
"Avete ragione, Viviana fermati che per oggi è abbastanza però sappi che bisogna migliorare molto, entro la fine di giugno si agevolerà il tuo percorso nel mondo del calcio" mi spiega il Robby per poi indirizzarmi verso i posti a sedere solitamente occupati dagli spettatori.

"Hai del potenziale Viviana, perciò insisto sul fatto che tu cominci a seguire lezioni di calcio" bisbiglia Roberto, mio padre, che tanto avrebbe amato vedere il tenero volto di sua figlia sulla televisione durante una partita fra quelli delle calciatrici delle squadre della serie A.

Gli azzurri si dividono in due gruppi tramite le indicazioni del mister e simulano una partita. La palla va nella rete destra ed è la squadra capitanata da Chiellini a segnare. Il difensore della Juventus e i suoi esultano e intanto dall'altra parte vengono effettuati dei cambi: Verratti mi raggiunge in tribuna e Locatelli ne prende il posto. "Sono esausto, giocare con il sole delle undici è stremante" si siede vicino a me "Sono tutto sudato" aggiunge con disgusto.

Si sfila la maglietta e mandiamo avanti la conversazione sorvegliati da Matteo, che scaglia occhiate a Verratti e imbroncia il viso.
Questa stessa scena si ricrea durante l'entusiasmante incontro tra Italia e Svizzera il 16 giugno allo Stadio Olimpico di Roma.
All'86esimo minuto infatti, Mancini chiama il numero 73 del Sassuolo facendolo tornare in panchina dopo la sua miracolosa doppietta e mandando Pessina a centrocampo. Marco ed io siamo in tribuna ma stavolta Matteo non può concedersi distrazioni.
La partita si conclude con un 3 a 0 dell'Italia, firmato da Locatelli e Immobile.

Ottima Italia quella scesa in campo oggi, niente da ridire. Lo schema 4-3-3 del mister azzurro sembra funzionare e ne avremo un'ulteriore conferma una volta sbarcati negli ottavi di finale. C'è però ancora una tappa da affrontare: l'ultimo incontro del girone dell'Italia a Euro2020 contro il Galles, più temibile del team svizzero ma non imbattibile!

Tornando a noi, dopo le interviste si segnerà la vittoria con grandi festeggiamenti. Barella ha già prenotato un locale privato dove trascorrere la sera all'insegna del divertimento. Quando i giornalisti non pongono più domande, andiamo via dallo stadio guidati dalle urla dei tifosi che onorano Manuel per la spettacolare giocata e Ciro.

"Stanotte si beve" urla il 5 della nazionale porgendomi una bottiglia di tequila. Sorseggio la bevanda ad alta gradazione alcolica e riprendo a ballare tenendo il ritmo.
Matteo mi viene incontro "Amore non starai esagerando? La tequila ha una gradazione che va da 35 a 55%, se esageri ti da alla testa".

"Non preoccuparti Teo, reggo bene l'alcol"
Non è molto convinto della mia risposta ma non ci do peso e porto le braccia sulle sue spalle. Le gambe formicolano, mi appoggio a lui; deve essere il distillato messicano che sta agendo nel mio corpo. Ciononostante bevo ogni volta che Loca mi rimedia uno shottino. "Manuel, Viviana si sta ubriacando. Vuoi smetterla di darle questa roba?" si innervosisce Teo. Non presto attenzione alle sue parole. Ho un tenue mal di testa e vedo persone e oggetti in maniera meno nitida rispetto a poco fa.

"Amore stai tranquillo" riesco a pronunciare tre parole che suscitano in lui ancora più rabbia. Improvvisamente non è più qui, suppongo che sia uscito dalla sala... Chissà perché...  Avrà avuto bisogno di aria.

Faccio passi verso l'uscita per capire dove sia finito il 32 dell'Atalanta ma inciampo e non cado a terra per merito di Barella. "Viviana!" esclama "Ci sei andata giù pesante con le bevande" ride. Faccio cenno di sì e rido assieme a lui.

Cosa stavo facendo prima?

Non ricordo.

"Dov'è Chiesa?" domando a Nicolò che mi indica il posto in cui trovarlo. È seduto su un divanetto nell'angolo più appartato del locale, non ama stare al centro dell'attenzione.
"CIAO FEDE!" urlo per farmi notare da lui.

Mi guarda stupito e poi cammina verso di me. "Alla fine hai risolto quel problema di cui non mi volevi parlare l'altra sera?" chiedo.
Il 22 della Juve si passa la mano fra i capelli e afferma di no. Rimaniamo zitti a guardarci, la musica cambia e parte un ballo un po' più calmo, un lento. Mi avvicino a lui e porto le sue mani sulla mia vita. Ha lo sguardo confuso ma non mi ferma dal fare ciò che sto facendo.

I nostri volti sono a pochi centimetri di distanza e probabilmente può avvertire l'odore di alcol che emano. Non ne è infastidito.
Passo le dita tra i suoi capelli e gioco con i suoi ciuffetti castani. Lui ha lo sguardo puntato su di me. Azzeriamo la distanza tra noi con un passo in avanti ciascuno. Siamo attaccati l'uno all'altra e sento le mani di Federico che premono sulla mia vita e a tratti scendono più in basso per poi risalire all'instante, come se non fosse mai successo.

La canzone giunge alle ultime note e l'atmosfera generatasi tra me e Chiesa fa scattare il bacio. Le nostre labbra si incastrano come i pezzi di un puzzle. Il bacio è intenso e da quest'ultimo traspare un pizzico di desiderio e rammarico. La mia mente realizza che domani questa azione porterà seri problemi.

bella come quel goal || Federico ChiesaWhere stories live. Discover now