capitolo 14

1.6K 47 2
                                    

"Ti porto in un posto"

Davanti a me c'è un taxi, l'autista ci osserva e ci attende mentre la sua pazienza si avvicina al limite di sopportazione. Il centrocampista e numero 32 dell'Atalanta mi apre la portiera ed entrambi saliamo in macchina. Il tassista conosce già l'indirizzo da raggiungere.

L'auto accelera e rallenta in base al numero di macchine e ai cartelli stradali che indicano la velocità massima. Noi due, seduti sui sedili posteriori, non stacchiamo gli occhi dal finestrino e intanto i nostri corpi reclamano il contatto fisico. La mano di Matteo tocca la mia pelle all'altezza della coscia sinistra. Il calciatore al mio fianco disegna su di essa dei cerchi immaginari e sulla mia pelle compaiono tante piccolissime collinette: ho la pelle d'oca.

Manca poco a destinazione, "Siamo quasi arrivati" ci informa il conducente.

Pessina sfila una bandana dalla tasca del suo pantalone e mi benda gli occhi per non farmi vedere la metà scelta.
L'agitazione aumenta, pure se amo le sorprese finisco ogni volta per rovinarle ma ora voglio seguire le dritte del centrocampista nero-blu.

Scendiamo dal veicolo che si allontana rapidamente, lo sento dal rumore del motore.
Teo mi fa sfilare le scarpe e sotto i piedi avverto qualcosa di strano, granuloso... È sabbia!
Riconosco subito anche l'area di mare ed inizio a fare lunghi respiri controllati e profondi per catturare il ricordo di quell'odore di salsedine.

Le mani di Pessina sui miei fianchi guidano ogni mio movimento. "Amore" ecco che oltre alla sua voce riesco a sentire le farfalle nello stomaco "Oggi non sono potuto uscire con te perché avevo un impegno" mi sfila la benda "Questo è quello con cui ho occupato la giornata, spero ti piaccia... Ti amo".

Un grande telo è disteso sulla sabbia, a pochi metri dal bagnoasciuga. Su di esso ci sono dei piattini, un cesto da pick-nick contenente del cibo e una bottiglia di prosecco Follador.

"Ti amo anche io Matteo Pessina" mi trema la voce "E non per questo, o meglio, non solo per questo ma anche perché sai farti amare in ogni istante passato in tua compagnia, mi fai provare emozioni di cui non sapevo l'esistenza e con te mi sento protetta, amata, desiderata e..." vengo interrogata da un bacio stampato sulle mie labbra con delicatezza e passione, "Shh" fa lui per zittirmi "So cosa provi, perché è lo stesso per me" sussurra prima di riportare una seconda volta la sua bocca sulla mia.

"A noi che siamo il significato del 'per sempre'"  dice sollevando in alto il calice di prosecco. Brindiamo con un sorriso stampato sul viso. Un po' mi spaventano le sue parole; sono cresciuta con la concezione che il 'per sempre' non esiste e che tutto ha una fine, ad eccezione dell'universo e dei numeri. 

Non voglio illudermi ma forse questa è la volta buona, può darsi che lui tenga l'altro capo del filo rosso del destino che mi lega all'anima gemella come nella leggenda popolare cinese.
Non voglio fare progetti sul futuro, voglio godermi il presente con lui accanto sperando di poterci trascorrere anche i giorni a venire.

Il mare è leggermente mosso a causa del vento ma questo non sembra fermare Matteo "Andiamo a fare il bagno, che ne dici?". Rifiuto la proposta e lui scontento mi carica sulle spalle e, negandomi la possibilità di impedirglielo, corre verso l'acqua azzurra proprio come la maglia della nazionale italiana.

"MATTEO!" grido dopo essermi interamente bagnata "Avevo solo il vestito addosso, non ho il costume" mi guarda, scosta i capelli dal mio volto, mi bacia noncurante delle mie parole. La maglia intrisa d'acqua aderisce al suo corpo, perfetto come quello di una statua greca. Il bianco del tessuto lascia quasi trasparire il colore della pelle. Poi ritorniamo sulla spiaggia.

"Le emozioni che mi regali tu non me le darebbe neanche una vittoria dell'europeo"
dice il 12 degli azzurri e la frase rimbomba nella mia testa. "Sei il capitolo più bello della mia vita fin qui e mi auguro di non terminarne mai la lettura" continua con fare poetico. La vena dello scrittore gli appartiene a pieno.

Mi vedo importante per qualcuno, dopo tanto la solitudine mi sta salutando e Matteo e il gruppo dovrebbero prendersene i meriti.
Non ho mai amato una persona così tanto da non vederne i difetti eppure con il mio Teo è successo. Conoscete qualche pecca di questo ragazzo? Perché io non ne trovo nessuno.

Il calare del sole ci scorta verso il termine della giornata e cede il posto alla luna e alla notte.
Giungiamo all'hotel e ci viene servita la cena.
"Oggi ritorni nella tua stanza, sia chiaro" dichiara apertamente Belotti.

"Va bene, va bene" rassicuro Andrea ridendo.

Concluso il pasto ognuno si avvia in camera e io, Barella e Chiesa entriamo nella stanza 321.
"Come è stato passare il pomeriggio con Pess?" chiede Barella buttandosi sul mio letto.

"E tu cosa ne sai della mia uscita?" inarco le sopracciglia.

"Io so tutto, sono onnisciente" e domanda sostegno al compagno di squadra "Diglielo pure tu Fede". Chiesa lo supporta.

Sono un'accoppiata fantastica i due, Barella ha idee folli e Federico è pronto a sostenerlo.
In questo momento mi stanno fissando per mettermi in soggezione e costringermi a parlare, ormai conosco le loro tattiche e purtroppo sono costretta ad ammettere che sono parecchio efficaci. "È stato bello" confido.

"Dove hai dimenticato l'entusiasmo? In spiaggia?" ironizza il numero 18 degli azzurri.

"No, è qui con me. È solo che sono lievemente intimorita dalla situazione che si è creata, non avevo mai detto a nessuno di amarlo e poche ore fa ho pronunciato quelle due paroline a Matteo." confesso con lo sguardo passo.
Mi sento in colpa ad ammettere certe cose; ad ogni modo è la pura e schietta verità: sono incerta e non so se considerare 'amore' il sentimento che c'è tra me e Pessina.

Quel vocabolo dalle cinque lettere possiede il significato più oscuro all'uomo tra tutti. Nessuno è capace di definire con sicurezza questo termine poiché non c'è una persona che lo intenda allo stesso modo di un'altra.

Alcuni ritengono che porti felicità, alcuni che causi tristezza. Anche l'amicizia viene considerata come una forma d'amore.
Persino l'amore materno, paterno, fraterno occupa una postazione rilevante. Tuttavia, quando si sentono quelle 3 vocali e due consonanti, la gente immagina la storia romantica vissuta nei film dai protagonisti in età adolescenziale.

Torno per un attimo con la mente sul pianeta Terra e riprendo ad ascoltare la conversazione
"Soffoca i ragionamenti che fai con la testa e permetti al cuore di condurti" sono le suggestive frasi pronunciate da Nicolò.

bella come quel goal || Federico ChiesaWhere stories live. Discover now