.quattro.

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Mi piaceva indossare gonne e vestitini provocanti nonostante non fossero esattamente nel mio stile.

Amavo le tute, i jeans e le felpe enormi.

E dato che la scorsa sera avevo indossato qualcosa di estremamente elegante, per oggi avevo in mente qualcosa di più sportivo.

Opto infatti, per un tubino corto, nero, con le spalline sottili e ci abbino le Jordan One rosse e nere che avevo indossato la mattina.

Il mio piano di utilizzare la macchina, così da auto-obbligarmi a non bere è fallito nell'esatto momento in cui Lewis mi ha riferito che sarebbe passato lui a prendermi.

L'ennesimo messaggio illuma il mio cellulare.

Chat con "Lew💜"

Sono qui

Grace vuoi farmi
aspettare ancora molto?

Già non volevo che venissi

Muoviti

Sono qui da 10 minuti

Grace me ne sto per andare

Arrivo dio mio

Mi armo di tutto l'autocontrollo che mamma mi ha donato mettendomi al mondo e scendo, per poi uscire dall'hotel.

"Ecco la bella addormentata nel bosco, stavo per andarmene" dice appena salgo in auto.

Sbuffo e roteo gli occhi.

"La tua auto non si abbina per niente a me" ammetto considerando che è viola, mentre le mie Jordan sono rosse.

"Non deve abbinarsi a te, ma a me e come puoi notare si abbina alla perfezione" ammette indicando la maglietta dello stesso colore dell'auto.

Lascio perdere questa conversazione letteralmente inutile e senza senso per concentrarmi sulla strada percorsa anche il giorno precedente.

"Eccoci, di nuovo" dice fermando l'auto ma senza scendere "Prima di entrare devi sapere una cosa" afferma facendosi serio.

"Ti sei fidanzato?" rido "Dai Lewis andiamo, qualunque cosa ti preoccupi possiamo sicuramente parlarne domani, non voglio rovinarmi la serata e non voglio nememno che te la rovini tu" torno seria e scendo dall'auto.

Entro nel locale, questa volta sono io davanti al ragazzo che mi ha accompagnata qui e per fortuna mi ricordo abbastanza bene il percorso per arrivare al piano di sopra.

Arriviamo nel balconcino e con un grande sorriso saluto tutti i presenti.

Non c'è una persona in più o una in meno rispetto al giorno precedente.

"Eccoli" dice il ragazzo che mi sembra si chiami George.

"Eccoci" dico sorridendo e andando a sedermi accanto a Lando che con un sorriso smagliante, appena sono entrata, mi ha fatto posto accanto a lui.

"Qualcosa mi dice che tornerai in hotel più ubriaca di ieri dato che sei venuta con l'onnipotente" dice riferendosi a Hamilton che fa il suo ingresso con la preoccupazione stampata in volto.

Lascio perdere e una risata esce dalle mie labbra il soprannome.

"No, oggi farò la ragazza seria" dico cercando di essere il più credibile possibile e mettendomi composta.

Lui scoppia a ridere e io lo seguo a ruota colpendolo con una leggera gomitata.

Arriva il cameriere e a differenza della sera prima ci propone una variegata scelta di alcolici sul tavolino di fronte ai divanetti.

LOVE ON THE RUNWhere stories live. Discover now