.diciannove.

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Il compleanno di Blake era andato piuttosto bene, apparte qualche inconveniente.

Avevo rivisto Alice, la ragazza di mio fratello, non la vedevo da tanto tempo.

Lei è il completo opposto di Blake, la classica brava ragazza che sta con lo stronzo di turno, perché devo ammetterlo, mia madre si era impegnata per fare due figli stronzi come lei.

Papà aveva portato con sé una nuova auto come regalo di compleanno per il suo figlio preferito e io mi ero sentita morire un po' dentro; mi mancava il mio papi, mi mancava sentirmi chiamare 'scricciolo' da lui e detto sinceramente non riuscivo a capire perché sia lui che Hamilton, fossero tanto arrabbiati con me.

Voglio dire, anche se ci fosse stato qualcosa tra me e Max dove sarebbe stato il problema? Dopo tutto la vita è mia; dovrei essere io a decidere chi amare e chi no, giusto?

Si era persino fatto vivo Pierre per qualche ora, poi aveva dovuto lasciarci.

Negli ultimi giorni lo avevo sentito più spesso di quanto mi fossi ripromessa, sembrava che il suo ritorno nella mia vita, mi avesse causato una sorta di dipendenza da Gasly.

Le settimane dopo, con una grande sfortuna non ero riuscita a presentarmi al Gran Premio di Turchia e nemmeno a quello degli Stati Uniti, che dopo Monza e Portimao era uno dei miei circuiti preferiti.

Le verifiche e le interrogazioni che i miei simpaticissimi professori avevano fissato  negli ultimi giorni mi stavano facendo passare la voglia di continuare gli studi.

Il momento più atteso della mia giornata era di sicuro il post-cena, quando Lando mi chiamava; questo nostro momento non mancava mai, nemmeno nei giorni di gara.

Sentire la sua voce dopo una lunga giornata era la cosa più rigenerante di questo mondo.

La scorsa settimana, dopo ben tre settimane che non ci vedevamo, ero riuscita a prendere l'aereo il venerdì e raggiungere Norris in Inghilterra per qualche giorno.

Rincontrare i suoi occhi in aeroporto era stato simile a quando lo avevo visto per la prima volta : magnifico.

La televisione era accesa su Sky Sport F1 e i miei amici si erano impossessati del mio divano, manco li avessi invitati.

Nessuno di loro seguiva la formula uno seriamente, ma per via di mio padre ogni tanto mi supplicavano di portarli a vedere qualche Gran Premio in giro per il mondo.

A dir la verità nei due anni precedenti erano andati a vedere parecchi GP anche senza di me e come ho già detto non era una cosa che li appassionava, ma era più un passatempo, qualcosa per creare dei ricordi insieme.

"Andiamo ai go kart sta sera?" chiede Federico.

"Si dai raga" esclama Rebecca che tra tutte le ragazze del gruppo è quella che più assomiglia a uno scaricatore di porto.

"Io passo, devo studiare se voglio anticipare tutte le interrogazioni per andare nelle prossime 3 tappe, perché voi siete pazzi se pensate che io mi salterò Messico, Brasile e Qatar" dico pensando al mio ragazzo, al sole, alla spiaggia e sorridendo inevitabilmente.

"Messico, Brasile e Qatar?" chiede Sofia sognante.

"Hai capito bene" quasi mi vanto.

"Portaci con te" mi supplica Martina.

Gli occhi di Rebecca si illuminano.

"Se mi faccio interrogare in tutte le materie prima della partenza, ci porti tutti" dice sorridendo.

La mia migliore amica non era mai stata una cima a scuola, odiava studiare, come me d'altronde, ma al contrario suo io cercavo di impegnarmi e portare sempre a casa voti alti, mentre lei si accontentava di un 5 o un 5.5

LOVE ON THE RUNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora