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La rabbia si era dilaniata per tutto il mio corpo e aveva appena concluso il processo raggiungendo persino le punte più lunghe dei miei capelli.

Ricciardo, secondo pilota della McLaren, aveva infatti ben deciso di chiudere me e Lando all'interno della stanzetta di riscaldamento di Norris per permetterci di chiarire.

L'unica nota negativa era proprio che io non ne avevo decisamente voglia di chiarire dopo ciò che era successo la mattina.

Ne era passato di tempo da quel 'Buongiorno' non corrisposto eppure la gola mi pizzicava comunque, quando cercavo di aprire la bocca per parlare con il mio ragazzo.

Ormai la giornata si era conclusa e proprio come era iniziata nel peggiore dei modi, non poteva che concludersi peggio, con un gran premio da buttare per tutti, eslcuso per Hamilton : il vincitore.

Max stava rosicando dal secondo gradino del podio, mentre si mangiava le mani per cercare di capire dove avesse sbagliato.

Oh Max, non hai sbagliato tu...
Hamilton era su un altro pianeta oggi, e nonostante mi si spezzi il cuore dirlo, la Mercedes si è decisamente meritata questa vittoria; oggi ha azzeccato in modo impeccabile la strategia e  l'assetto della monoposto di Lewis e gli ha permesso di volare ad ogni giro del gran premio.

"Non vi faccio uscire finché non risolvete" dice Daniel soddisfatto della sua azione.

Se solo sapesse che una volta uscita di qui gli tirerò un bel pugno in faccia, non sarebbe così soddisfatto della sua geniale idea.

Mi volto staccandomi dalla porta consapevole che Ricciardo non ci aprirà per davvero.

Passiamo minuti in silenzio, poi Lando che tra i due è il meno orgoglioso, parla "Lo pensi davvero?".

"Sai che le frasi devono avere un soggetto, un predicato verbale e poi i complementi?" chiedo.

In realtà so bene a cosa si riferisce.

Rotea gli occhi e sbuffa.

"La nostra relazione ti sta davvero distruggendo?" domanda facendo trasparire solo una piccola goccia di tristezza.

"Lando, non ho detto che non ti amo, ti amo da impazzire, ma tutto ciò che ci circonda mi sta ammazzando" spiego.

"E a te, da quando in qua ti importa di quello che ci circonda?" chiede.

Ero sempre stata una persona a cui non importava del giudizio degli altri, andavo per la mia strada, che la mia vita piacesse o meno agli estranei, me ne importava ben poco, ma da quando Lando era entrato nella mia vita tutti i miei ideali avevano iniziato a vacillare.

Volevo sempre apparire perfetta davanti alle telecamere, non volevo che mi dicessero che avevo un capello fuori posto, perché mi sarei sentita inadeguata alla situazione. Insomma Lando era talmente perfetto da farmi dubitare di me stessa.

"Da quando ci sei tu mi importa più del dovuto" ammetto sedendomi sul lettino presente nella stanzetta.

"Perché?" chiede con una faccia abbastanza confusa.

"Perché sei tu quello perfetto della coppia, sei il più grande, sei quello famoso, sei quello che tutti desiderano" dico "Tu sei quello che gli altri sognano, mentre io sono la 'bambina'" continuo.

"Tu non sei la bambina, sai quante persone mi hanno detto di tenerti stretta? Quanti ragazzi qui, parlano di quanto tu sia bella e non so se te ne sei resa conto, ma quando entri in qualsiasi locale, bar, parco gli altri ti guardano come se ti volessero mangiare. Hai una bellezza naturale, di quelle pure, per questo sono fottutamente geloso di te. So bene che se ti perdessi non ti ritroverei più" afferma venendo verso di me e posizionandosi tra le mie gambe.

LOVE ON THE RUNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora