.cinquanta.

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Mi era capitato spesso di leggere dei libri nei quali la protagonista lasciava l'amore della sua vita perché "se ami qualcuno devi lasciarlo andare" e poi succedeva sempre che nelle riflessioni interiori, la ragazza pensava che ciò non fosse vero e che se ami qualcuno devi lottare per il tuo amore.

Cazzate.

Non l'ho mai pensata così e ora che ne sto provando i tagli sulla mia pelle posso dire di continuare ad avere la stessa idea.

Avevo lasciato andare Lando proprio perché lo amavo e avevo lottato contro me stessa, per fare quella scelta; alla fine è vero, se ami qualcuno non vuoi lasciarlo andare, ma a volte sei consapevole che è la cosa giusta da fare e così era stato per me.

Avete idea di quanta forza sia necessaria per lottare per qualcuno che amate?

Ecco ora provate anche solo a immaginarvi quanta forza ci vuole per lasciare andare quella persona.

Forse le protagoniste dei libri che leggevo non erano forti abbastanza per riuscire a lasciare andare l'amore della loro vita e continuavano a lottare, anche contro le cause perse.

Io, invece, ero stata forte, avevo trovato il coraggio di dire "Va bene, è il momento, devo lasciarlo vivere una vita felice, anche se io non ne sono compresa".

Ero in grado di lasciare andare, avevo imparato bene a perdere le persone nell'arco della mia vita e ormai mi veniva quasi facile.

Eppure vedere Lando, andare via quella sera, era stato più difficile del previsto.

Il cuore era diventato più pesante da portare in giro e non sentivo più il bisogno di mangiare o respirare.

Ormai erano passate settimane da quando io e Lando ci eravamo lasciati.

Il Natale, Capodanno e tutte le altre feste avevano alleggerito la situazione e mi avevano tenuta impegnata abbastanza da non pensarci troppo.

Non ero nemmeno stata troppo male perché con tutte le cose che avevo da fare avevo trovato pochissimo tempo per fermarmi e rimuginare su quanto accaduto.

La sera invece quando mi mettevo a letto ero talmente stanca che crollavo appena toccavo il cuscino.

Ma nonostante ciò, ogni tanto, il nome del mio primo amore, riaffiorava con forza nel mio petto, causandomi un immenso dolore.

~

La vacanze erano finite e gennaio stava giungendo al termine.

Gli unici piloti che avevo visto durante questo interminabile periodo erano stati Pierre e Charles, il primo aveva cercato di starmi accanto il più possibile, trascurando anche Katerina, la quale ora si trovava a Madrid e che per fortuna non se l'era minimamente presa per questa cosa.

"Dai muoviti siamo sempre in ritardo" dice Gasly dalla mia camera.

Sono in bagno e mi sto guardando allo specchio da circa 10 minuti.

Il vestito nero a maniche lunghe e collo alto, è stretto lungo i miei fianchi, che rispetto al mese scorso sono più stretti.

Prendo un respiro per calmarmi e poi esco dal bagno.

Mi capita spesso di avere questi momenti, in cui sento il cuore più pesante, ma mi basta respirare un attimo per tornare a vivere di nuovo.

Non sento Lewis da Abu Dhabi e mi manca da morire averlo accanto.

La perdita del mondiale lo aveva davvero distrutto, ho provato a chiamarlo, ma non mi ha risposto, ho chiesto a mio padre e mi ha solo detto che ha bisogno di tempo per metabolizzare il tutto, cosa comprensibile.

LOVE ON THE RUNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora