.tredici.

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"Bello da provare almeno una volta nella vita, mi è piaciuto, ma magari la prossima volta scegliamo un'auto che abbia i sedili posteriori e che magari non sia alta 20 centimetri" ride Lando sistemandosi i vestiti.

Mi infilo la maglietta mentre rido.

"Hai scelto tu la McLaren" gli addosso la colpa.

"Si ma non l'ho comprata con l'intento di scoparci dentro" ride e io lo seguo.

"La mia Mercedes sarebbe stata di sicuro meglio" sorrido superiore.

"Se Bottas o Hamilton vogliono prestarmi la loro in gara qualche volta non mi offendo eh" ride lui passandosi una mano nei capelli per sistemarli, poi accende l'auto e il mio occhio cade sull'orario 19.57

D'accordo dobbiamo davvero andare ora.

"Lando muoviti, Daniel ha invitato me e Rebecca a una festa stasera, e sono già in ritardo" dico prendendo il cellulare e rispondendo ai messaggi di Rebecca che mi considera dispersa e probabilmente morta, dato che mi ha lasciata che erano circa le 17.30 e ora sono praticamente le 20.

"Ci sono anche io a quella festa, non mi importa se fai ritardo" ammicca facendomi l'occhiolino.

Alzo gli occhi e nascondo un sorriso.

"A proposito, Rebecca, quella ragazza e bella eh" dice.

Il mio stomaco si stringe e la gelosia sale nel mio petto.

Cavolo, avevamo appena finito scopare e lui aveva il coraggio di parlarmi di quanto fosse bella la mia migliore amica.

Reb era davvero bella, non potevo negarlo e la sua bellezza spesso mi metteva in soggezione.

I suoi lineamenti fini, i suoi occhi azzurro ghiaccio e i suoi capelli tinti di un biondo che sembrava totalmente naturale, facevano un bell'effetto al genere maschile e non solo; però sentire apprezzamenti su di lei da Lando non mi piace, non mi piace per niente.

"Se lo dici tu" dico alzando le spalle.

La mano del ragazzo si posa sul mio ginocchio mentre io continuo a dargli indicazioni sulla via per arrivare a casa.

I brividi si espandono, provocandomi una strana sensazione a livello dello stomaco e del cuore.

Poi torno in me e cerco di staccare la sua mano, che dal mio ginocchio è salita sulla mia coscia.

"Lando" lo rimprovero quando stringe di più la presa.

"Sei gelosa di me?" chiede con un ghigno sulla faccia.

"No" mento con una sillaba secca.

I suoi occhi si puntano nei miei nell'istante in cui riesco a fargli mollare la presa dal mio ginocchio.

"Menomale, perché altrimenti non avrei saputo come dirti che stasera voglio provarci con lei" mi sfida.

Sapevo che mi stava prendendo bellamente per il fondoschiena, eppure faceva male sentirgli dire queste parole.

Ero forse la persona più insicura sulla faccia della terra e nonostante cercassi di mostrare il contrario, dentro di me stavo male ogni volta.

"Mh bene" dico mentre nella mia testa un piano malefico prende forma.

"Bene" ribatte lui prima di fermare l'auto sotto mio ordine.

"Ci si vede allora" dico con un ghigno provocante.

"Ci si vede bellissima" mi provoca anche lui.

Scendo dall'auto e cammino verso il cancello per poi aprirlo e venire assalita da Kentucky che mi sbatte alla ringhiera.

LOVE ON THE RUNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora