.otto.

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Ho cercato per tutta la mattina di evitare Max, Lewis, Lando e mio padre.

Pierre mi ha fatta rifugiare nel box Alpha Tauri insieme alla sua ragazza, Katerina.

Inutile dire che la mia autostima sia scesa di parecchio nel vedere il sorriso perfetto della ragazza, accompagnato dal suo impeccabile modo di fare.

Tra qualche minuto dovrò andare con Pierre in pista e non ne ho particolarmente voglia.

Per prima cosa so benissimo che potrei incontrare uno dei tre piloti che sto cercando di evitare.

Per secondo non voglio per niente al mondo dire addio ad Anthoine.

"Ci sei Grace?" chiede Pierre entrando nella stanza.

Credo sia arrivata l'ora di andare incontro al mio destino.

Lo guardo per un secondo, sperando di averlo solo immaginato, ma sfortunatamente lui è lì per davvero.

Sbatto le palpebre e sbuffo.

Mi alzo dal divanetto comodo su cui ero praticamente stravaccata e afferro i fiori.

Prendo una manciata di coraggio dal mio cuore e cerco di tranquillizzarmi.

Andrà tutto bene.

~

Pierre è al mio fianco, abbiamo quasi finito di scalare la salita dell'Eau Rouge e il mio cuore inizia a palpitare.

Possibile che la fatica che ho fatto fin ora non abbia causato un aumento del battito cardiaco, ma l'ansia che sto provando in questo istante mi stia facendo venire un infarto?

Il respiro mi si blocca in gola non permettendomi nemmeno di deglutire.

Voglio girarmi e scappare, voglio smetterla di sentirmi così, vorrei solo stare bene.

Continuo a camminare fingendo che le cose vadano per il verso giusto, ma solo perché il mio migliore amico mi afferra la mano consapevole del peso che mi sto portando addosso.

Lo guardo mentre mi regala un sorriso calmo che mi dona pace e mi fa respirare ossigeno pulito per un attimo.

Distratta dalla tranquillità che mi dona Gasly, non mi rendo conto di essere arrivata sul punto dell'incidente.

Le immagini scorrono lontane nella mia memoria.

Pierre si inginocchia e posa i suoi fiori per poi dire una preghiera, mentre io rimango ferma, come se qualcuno mi avesse appena iniettato una sostanza paralizzante.

Ripenso a quanto sia stata dura andare avanti senza di lui, a quanto ora il mondo faccia schifo; penso a quanto avrei voluto dargli quell'abbraccio sulla griglia, a quante volte mi ha chiesto se volessi più bene a lui o a Pierre; ripenso a quella volta in cui mi ha supplicato di non fumare o a quando l'ho stretto tutta notte tra le mie braccia perché la sua prima fidanzatina lo aveva lasciato; ricordo quando voleva picchiare quel ragazzo che mi tormentava in continuazione e ricordo il suo ultimo sorriso, quello dedicatomi prima di infilarsi quel maledetto casco.

Aveva regalato a me l'ultimo sguardo.

Mi inginocchio pesantemente al fianco del pilota francese e lascio i fiori azzurri e bianchi a terra.

Ripenso ai piccoli gesti, alle parole non dette, all'emozioni mai esternate; poi le parole di Pierre mi colpiscono al cuore, facendo crollare l'armatura piena di crepe che avevo costruito negli ultimi due anni.

"So che sei forte e che non hai mai pianto, ma qui puoi farlo, lui non ti giudicherà e nemmeno io lo farò" sussurra mettendo un braccio sulle mie spalle spingendo la mia testa nel'incavo del suo collo.

LOVE ON THE RUNWhere stories live. Discover now