.ventotto.

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Il venerdì era quasi finito e io non mi ero ancora alzata dal letto dell'hotel.

I graffi sulle mie braccia erano guariti e il livido lasciatomi, involontariamente, da Seb era quasi impercettibile.

Però, indossare magliette a maniche lunghe e felpe con più di 35° non era stata una delle migliori idee, infatti ciò mi aveva provocato una bella influenza o colpo di calore, chiamatelo come volete, fatto sta che ieri mi era salita un grande febbre accompagnata da un forte mal di testa.

Oggi stavo decisamente meglio, per questo avevo deciso che sarebbe stato il mio ultimo giorno di convalescenza, dato che l'indomani sarebbe stato il compleanno di Lando e non potevo di certo restare a letto per sempre.

In tutto questo trambusto la febbre mi aveva impedito di andare a comprare il regalo per il mio ragazzo, perciò avevo commissionato la spesa a Charlotte che con tanta pazienza aveva accettato.

La ragazza era teneramente venuta a vedere come stavo e io le avevo rifilato in mano una busta con dei soldi e grazie al mio smagliante sorriso e gli occhi lucidi per la stanchezza l'avevo convinta ad andare a ritirare in negozio le Jordan 1 Retro High OG Seafoam per il mio ragazzo.

Mi ero follemente innamorata di quelle scarpe quando una sera Lando me le aveva fatte vedere, diceva che le voleva comprare, ma visto che aveva appena comprato le Jordan 1 Retro High Travis Scott, aveva deciso di rimandare quella spesa.

Così io avevo preso la palla al balzo e dato che i soldi non mi mancavano di certo, avevo deciso di fargli questo regalo.

Ieri sera, prima che i ragazzi tornassero dalla conferenza stampa, Char mi aveva portato le scarpe e io l'avevo ringraziata altre 100 volte, per poi nascondere il pacchetto regalo nella mia valigia vuota che adesso si trovava sotto il letto.

Da quel momento in avanti avevo iniziato a sperare che a Lando non venisse la malsana idea di aprire le valigie, ma dopo tutto perché avrebbe dovuto farlo? E soprattutto perché avrebbe dovuto aprire proprio la mia?

Sento la porta aprirsi segno che il mio ragazzo ha concluso la sua giornata di lavoro.

Finalmente entra nella mia visuale e si butta sul letto ancora tutto sudato.

"EI NO, ALZATI" lo sgrido tirandogli dei piccoli calci da sotto le coperte.

"Sono più che sicuro che Isa quando Carlos torna a casa, non gli tira dei calci" afferma ridendo.

"E io sono più che sicura che Carlos non si sdraia sudato sulle coperte pulite" ribatto.

Fa una smorfia e poi si alza.

"Ciao piccola, come stai?" chiede venendo verso di me e lasciandomi un bacio leggero sulle labbra.

"Bene, ma sta sera preferisco stare ancora qui, non ho molta fame e voglio riprendermi al meglio per essere al top domani" affermo "Ma se tu vuoi vai pure con gli altri" sorrido.

"Andiamo a mangiare un boccone e poi torno da te" dice lasciandomi un altro bacio, facendo durare anche questo troppo poco per i miei gusti.

"Fai con calma, tanto verso le 20 passa il mio papi a trovarmi" dico e lui strabuzza gli occhi scherzosamente.

"Pensare a Toto Wolff come 'il mio papi' fa un po' ridere ammettiamolo" afferma.

"Si forse si" rido anche io.

"Comunque se la metti così resterò fuori un po' di più" continua a ridere.

Papà e Lando non si erano ancora incontrati dal giorno in cui avevo detto a Toto della mia relazione e forse era meglio così, perché anche solo quando si incrociavano, lo sguardo di Wolff uccideva quello di Norris.

LOVE ON THE RUNWhere stories live. Discover now