.quaranta.

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Verstappen batte un pugno sul mobile e io sussulto per lo spavento, un'altro colpo, questa volta me lo aspetto quindi rimango immobile.

"Cazzo" urla dentro al casco.

"Max" cerco di parlare.

"No, stai zitta, Max niente, ho sbagliato tutto, non iniziare con i tuoi discorsi filosofici che non servono a un cazzo, perché alla fine ci sono io alla guida della monoposto e i tuoi discorsi sono solo parole al vento" grida arrabbiato.

Alzo un sopracciglio.

Parole al vento?

Scuoto la testa cercando di levarmi l'arrabbiatura di dosso, so che non vuole davvero dire queste cose.

Il secondo posto gli aveva davvero rotto il cuore, come d'altronde aveva fatto a me.

Non rimasi ferma e nonostante odiassi il contatto fisico con le persone, mi sforzai e abbracciai Max. Ne aveva bisogno.

Lo strinsi e la sua presa aumento su di me.

Sentí dei singhiozzi e il mio cuore vacillò un attimo.

Potevo sentire il suo dolore.

"Max, non è finita fino all'ultimo gp" dico staccandomi da lui.

"Grace basta, guardiamo in faccia la realtà, quel motore mi lascerà indietro di 5 secondi dopo soli 10 giri" afferma serio.

Si era calmato e ora la sua voce tremava leggermente.

"Allora tu avrai 48 giri per trovare una strategia adeguata per vincere" dico.

Mi guarda con disappunto.

"Sai meglio di me che non andrò da nessuna parte, quindi ti prego, smettila di fingere" dice Verstappen.

"Fingere?" rido nervosa "Max mettiti in testa che io credo in te, e non lo faccio per piacere alle telecamere o per chissà cosa altro pensa la tua mente malata" sospiro.

"Perché credi in me? Sono un caso perso" afferma bevendo un sorso dalla sua borraccia.

Forse avrei dovuto dirgli tutta la verità.
Forse era il momento.

Sosprio sentendo di già il magone salirmi nello stomaco.

"Perché nessuno ha creduto in me quando stavo andando forte nel mio sport, perché so cosa si prova a non essere sostenuti e so come ci si sente quando si sta fallendo" respiro "Non permetterò a nessuno di sentirsi così, quindi Max, credo in te anche se sei un caso perso" concludo.

I suoi occhi sono incastrati nei miei.

"Di cosa parli?" domanda serio.

"Avevo un cavallo, ero brava, andavo forte, vincevamo spesso, poi l'unica persona che credeva in me è volata in cielo e io ho smesso di montare" affermo "Le persone che ci sostengono, ad un certo punto sono fondamentali".

Alzo gli occhi al cielo per evitare che delle lacrime scavalchino la barriera dei miei occhi.

"Posso confessarti che mi piaci tutt'ora?" dice facendomi tornare in me e provocando un grande imbarazzo tra di noi.

Forse non erano le parole adatte a quella situazione, dato che adesso eravamo praticamente appiccicati.

"Voglio dire, Martina è fantastica e credo che le cose tra di noi andranno bene, ma tu, tu assomigli tanto alla perfezione" continua.

Il mio cuore si riempie di gioia.

Avete presente quando qualcuno vi dice una cosa così bella che vi sentite amati?

LOVE ON THE RUNOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz