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"Dovresti chiederglielo" dice Daniel ridendo.

Non sto origliando, sto solo ascoltando parte della conversazione dei due ragazzi.

Max e Daniel non si sono ancora resi conto della mia presenza e stanno sicuramente parlando di me, ne sono abbastanza certa dato che hanno specificato più volte il mio grado di parentela con Toto Wolff.

"Te l'ho già detto Dan, Toto mi odia, e farmi vedere in giro con sua figlia non è di certo la cosa migliore" dice Max scoraggiato riferendosi probabilmente alla rivalità tra la RedBull e la Mercedes.

Da quello che ho capito vuole chiedermi di uscire, come un appuntamento, ma ha paura che se questo appuntamento va male, mio padre lo prenda a botte.

Da una parte ha ragione, se qualcosa va storto mio padre potrebbe cercarlo fino in capo al mondo per staccargli gli occhi dalle orbite e causargli qualche grave disabilità per la quale potrebbe non essere più in grado di guidare.

Dall'altra parte ci sono io però, che non permetterei mai una cosa del genere, non lascerei mai che il lavoro di mio padre influisca sulla mia vita privata.

"Se vuoi chiedere di uscire a qualcuno, fallo, perché mentre tu pensi se portarla a cena o al parco, qualcun'altro le ha già regalato un anello" dico intromettendomi.

Fingo di non sapere che si tratti di me e nel frattempo lancio una mezza frecciatina.

Volevo che mi chiedesse di uscire?

Si forse si.

Max era un bravo ragazzo e mi intrigava da morire, ma poi giravo lo sguardo e vedevo Norris.

I miei occhi si incastravano nei suoi come se si fossero cercati per anni.

"Grace" mi saluta Max diventando rosso.

"Max" sorrido "Daniel" faccio l'occhiolino.

Poi prendo i due caffè d'asporto e li porto fuori con me, camminando verso i box dell'Alpha Tauri.

Arrivo nei box e saluto le ragazze che mi fanno passare poi raggiungo Pierre che parla tranquillamente con Katerina.

"Ciao ragazzi, scusate il disturbo, non volevo intromettermi, ma Pierre qui c'è il tuo caffè" dico alzando leggermente il bicchierino e indicando con la testa l'orologio che indica le 14.30 esattamente mezz'ora prima dell'inizio delle qualifiche.

Katerina mi guarda infastidita e poi se ne va senza spiccicare parola con nessuno.

"Penso di aver appena fatto una cazzata, quindi dammi solo la conferma" dico riferendomi al fatto che potrei averli interrotti in un pessimo momento.

"Non preoccuparti, fatica ad accettare che tu sia tornata nella mia vita, crede ci sia qualcosa sotto" spiega.

Stringo le labbra in una sottile fessura.

Se mi conoscesse davvero penserebbe solo che sono una persona troppo invadente che odia quando le persone giungono a conclusioni affrettate, proprio come aveva appena fatto lei, ma va bene, le darò una seconda chance, se vorrà, altrimenti andrà bene lo stesso, non ne farò di certo una tragedia.

"Quindi è il momento?" dice indicando un tavolino nel fondo del box.

"Già" dico camminando verso il tavolino.

Conoscevo perfettamente il suo rito pre-gara e pre-qualifica.

Caffè insieme ai suoi migliori amici, seguito da un riposino di 15 minuti.

"C'è tutto giusto?" chiede di nuovo.

Tentenno a rispondere.

No, non c'è tutto.

LOVE ON THE RUNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora