14- Crudelia De Mon

28.2K 855 2.9K
                                    


🍌
Capitolo Quattordici

Ore 6.50 AM
8 ore prima della COLLISIONE
Ryan

Sono sveglio da due giorni, oppure di più: mi sento così stanco che ho perso la cognizione del tempo.

Cammino per la strada lunga e deserta, come un sopravvissuto di guerra.

Ho passato tutta la notte fuori, a rifugiarmi in un posto sicuro.

La nostra casetta sull'albero.

Travi di legno, ramoscelli spezzati e teloni assemblati insieme con dei chiodi sopra una quercia secolare.

Solo per lei.

Non ci andavo da anni, ma la nostra casetta sull'albero è rimasta quella di sempre, con le cianfrusaglie di Arya sopra le assi scheggiate del pavimento, avvolta dalla sinuosa chioma degli alberi...

E ho ritrovato la mia dedica incisa nel legno per lei, risalente al giorno in cui ho finito di costruirla:

Ti giuro che un giorno ti comprerò una casa immensa, per ora spero che questa ci basti, per iniziare. Ti voglio bene, piccola combinaguai.

E poi ce n'era un'altra, intagliata da me dopo qualche mese.

Arya + Ryan = per sempre 

Un'altra ancora, il giorno dopo che lei rischiò la vita per colpa di mio fratello.

Scusami.

A rileggerlo, mi è venuta una fitta alla pancia.

Questa notte, mentre disegnavo con una torcia incastrata tra labbra per illuminare il foglio di carta,

mentre disegnavo Arya...

Mentre tratteggiavo con la matita il suo viso dolce, la sua espressione testarda e incantevole, le labbra schiuse come per accogliere un bacio...

Ho passato il dito tra quelle labbra come se fossero fatte di carne, come se avessi potuto sfiorarle di nuovo...

E mi sono sentito male.

Mentre disegnavo Arya, ho pensato alla frase che continuava a ripetermi durante la nostra ultima notte, quando la tenevo in braccio su di me, stretta contro il mio petto, come se fossi stato in grado di proteggerla dal mondo intero.

«Resta con me.»

La sua voce, dolce e dirompente come il vento ce l'ho incastrata nella testa e non se ne va più via.

Resta con me.

Una richiesta che avrei voluto soddisfare.

Ci sono rimasto sveglio notti intere, pensando a questa frase.

Ho preso un coltello e ho inciso quella scritta nel legno.

Resta con me.

In questo momento, più che in qualsiasi altro, Arya, ho bisogno di un ricordo come il tuo per sentirmi ancora umano, per non sentirmi completamente un mostro e un assassino.

Dopo quella notte sulla 59°esima strada, in cui sono stato costretto a uccidere Victor e Alfred Lombardo, ho vomitato per giorni interi, ininterrottamente.

Era come un bisogno fisiologico, come se avessi dovuto espellere anche la mia stessa anima dal corpo.  

Da quella notte, non mi guardo più allo specchio e ogni volta che penso a me stesso sto male.

Ho bisogno che qualcuno mi salvi, anche se non credo che esista un tipo di redenzione per quelli come me. 

Avevo promesso a dio che avrei protetto mio fratello.

CRUELWhere stories live. Discover now