22-Look after you

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Un po' di tutto

🥀🖤
Capitolo Ventidue:

Qualche giorno dopo
Venerdì

Arya

Cammino lungo i corridoi della scuola, e per poco non mi viene un colpo.

La porta di quello che sembrerebbe essere uno sgabuzzino si spalanca, quasi mi arriva in fronte.

Una donna piuttosto giovane e stretta in un tubino scarlatto, con gli occhiali dalla cordicella in perle e un naso adunco, mi trascina dentro.

Nella stanza ci sono le tapparelle abbassate, una scrivania di ferro bianco, una bandiera degli Stati Uniti, e scaffali ricolmi di libri sulla psicologia.

Più cartelloni che illustrano com'è fatta una vagina.

È un ufficio.

Anzi, no: è l'ufficio del consulente scolastico, che l'anno scorso era un certo John, un uomo di mezz'età, pelato e sessualmente frustrato, visto che sbavava sulle scollature di minorenni.

Quest'anno a quanto pare l'hanno rimpiazzato.

La vera domanda è:

Cosa ci faccio qui, e perché questa donna si sta guardando attorno come se fosse un agente segreto in missione?

«Ehm, buongiorno», dico e mi siedo su una sedia minuscola.

Lei si mette seduta sulla sua poltroncina e si sistema gli occhiali.

Vede un paio di forbici all'interno di un portapenne in metallo e si affligge.

«Queste le mettiamo via.», dice e getta le forbici nel cestino come fossero biancheria intima sporca. «Niente armi in giro, niente strumenti con cui potersi tagliare...»

Mi avevano detto che al mio ritorno a scuola, avrei dovuto fare due chiacchiere con il consulente...

Ma questa qui...

O mio Dio
È pazza.

Sorride con un'espressione che non le sconvolge minimamente la faccia piena di botox.

«Sei tu Arya Donovan

Quasi quasi le dico di no.
Ma, invece, annuisco.

«Immagino che tu sappia che il preside ha ritenuto opportuno, considerato il tuo incidente con le pillole... Che tu trovassi uno spazio sicuro all'interno di quest'edificio in cui poter parlare liberamente dei tuoi problemi...»

«Problemi? Non ho problemi», ribatto secca.

Arriccia le labbra con aria professionale e osserva delle annotazioni che si è appuntata su un quaderno.

«Il tuo primo mese di scuola, mi hanno riferito, è stata un po' difficile, eh? Ritorno dall'aldilà dopo aver assunto un sacco di pillole a una festa per ragazzi ricchi e viziati... Davvero ti stai per sposare con un ragazzo dell'Upper East Side?»

«Tecnicamente, non proprio per sposare, lui...»

Neanche mi risponde più al telefono...
Sono giorni che provo a chiamare Wellington ma lui sembra essere sparito nel vuoto più cosmico.

Alza gli occhi su di me. «Ti capisco un vero dramma. Per caso il tuo fidanzato ha un fratello più grandeche mi può presentare?»

Le sorrido.

«Io sono Monica Robinson e sono specializzata in psicologia infantile, mi occupo dei poppanti come te», fa un sorriso incoraggiante.

«Un'idea carina, ma io non...»

CRUELWhere stories live. Discover now