28-But now the day bleeds into nighfalls

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Se non vi ricordate qualcosa del passato di C&C
vi consiglio di rileggere il capitolo 4
prima di avventurarvi in questo.

👀
Ah e...
Se siete persone sensibili non leggete il capitolo.

But now the day bleeds into nightfalls
And you are not here
to get me through it all
I let my guard down
And then you pulled the rug

🤍
Capitolo Ventotto


Clayton

Da ragazzino avevo paura del buio.

Credevo che l'oscurità fosse capace di partorire mostri.

Come una madre malata.

Credevo che i mostri scorressero lungo le assi del pavimento e che potessero spaccarle come radici di un albero.

Credevo che si arrampicassero sui letti, silenziosi e carnivori, mostri che si nutrivano di tutto, gioia felicità e divertimento.

Mostri terribilmente affamati di carni di bimbi dormienti.

Una sera, dopo aver passato ore insonni, scesi le scale e andai da mio padre.

Ero convinto che stesse guardando la televisione in compagnia di una bottiglia come tutte le sere.

La televisione in effetti era accesa, e c'erano anche le bottiglie, ma lui rideva insieme al suo vecchio amico Philip, mentre delle donne adulte e spogliate gli massaggiavano le mutande, in posizioni scomode.

Confessai a mio padre che avevo paura del buio.

Lui rise più forte, mi diede una pistola, e mi disse: «Tieni, con questa non avrai più paura.», generando ulteriori risate fragorose.

Ridevano di me: la vista di un essere piccolo e spaurito che chiedeva aiuto li faceva sbellicare dalle risate.

Afferrai la pistola, e osservai il metallo sfolgorare sotto i miei occhi, mentre i rumori e i gemiti di mio padre, del suo amico, e di quelle donne si facevano sempre più lontani.

La riuscivo a sorreggere quell'arma, nonostante pesasse.

E, anche se non avevo idea di come maneggiarla, la pistola si adattò perfettamente alla mia mano di bambino.

Una mano che pareva un piccolo ragno bianco e carnoso.

Rimasi lì, finché mio padre mi acchiappò per il colletto del pigiama. «Ora tornatene a dormire, ragazzino.»

Dopodiché mi portò nel ripostiglio delle scarpe, anziché di sopra nella mia camera.

Era molto ubriaco e quando era ubriaco perdeva il senso dell'orientamento.

Mi chiuse a chiave nel ripostiglio delle scarpe, e siccome non riusciva a fare neanche un ulteriore passo senza cadere per terra, si tolse i pantaloni e cominciò a fottere lungo il corridoio del ripostiglio.

Il suo amico non tardò ad arrivare.

Vidi tutto attraverso il buco della serratura.

Vidi mio padre fottersi una e più donne insieme.

Vidi Philip Mc Lean fottere più forte e peggio di mio padre.

Vidi la soddisfazione malsana nell'usare le donne, nell'umiliarle, nel considerarle come nullità sul quale sfogare i loro più biechi istinti.

CRUELWhere stories live. Discover now