31-Please, let me bring my man

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«L'amore è il più antico degli assassini»
STEPHEN KING
🤍

Capitolo Trentuno:




Arya

Penso di avere il batticuore come non l'ho mai avuto in vita mia.

Finora, da quando è cominciata la festa, mi sono nascosta, sperando che nessuno degli amici di Wellington, o peggio sua madre, mi trovassero.

Ma è giunto il momento di uscire allo scoperto. 

Stringo l'arma che mi ha fornito Killian.

Mi sono aggirata per la casa con un piede di porco in mano, per stanare Wellington Parker. Poi l'ho chiamato e gli ho detto di salire al piano superiore, dicendomi dove mi trovavo.

Ma cosa vuole quel ragazzo da me?

Mi sono chiesta.

E perché mi ha costretta a venire qui con lui?

Perché ha addirittura minacciato mio padre?

Mi vuole così tanto, al punto che non riesce ad accettare un rifiuto?

Vuole avere il controllo su di me, vuole il potere, vuole che faccia ciò che dice, non accetta che io lo lasci, o lo allontani dalla mia vita.

Devo trovarlo. Devo trovarlo prima che lo faccia Ryan, altrimenti...

Non oso pensare a cosa Ryan sarebbe capace di fargli.

Wellington mi ha promesso che si sarebbe assicurato che mio padre non avrebbe perso il bar, se io avessi fatto come diceva lui...

E ora, eccolo qua: di fronte a me; Wellington ha un'espressione paralizzata.

«A-arya.», balbetta osservando il profilo del piede di porco nel buio di un corridoio deserto. «Che stai...?»

«Voglio la verità.», dico.

«La verità?»

«Perché hai minacciato mio padre? Perché mi hai fatta venire qui con te? Perché fingere ancora che io e te siamo fidanzati davanti a tua madre

«Posa quel piede di porco.»

«Rispondimi, Parker.»

Ghigna.

«Arya.», dice Wellington. «Posa quell'arma...», intima.

«Non lo farò, se non mi dici cosa vuoi da me.»

«Per favore Arya, non complichiamo le cose: mi sembri una brava ragazza.»

«No.», ribatto decisa. «Non lo sembro.»

E non lo sono.

«Ora, se non ti dispiace, voglio una risposta.», lo incalzo, e alzo il piede di porco, nella simulazione di un colpo. «Dimmi che cazzo vuoi da me!»

«Va bene, va bene!», esclama sconfitto, e un paio di goccioline di sudore gli scendono lentamente sulla fronte. «Mi arrendo! Mi arrendo!»

«Parla!»

«Mi servivi!», esclama. «Mi serviva una fidanzata! Perché se non ho una fidanzata, se all'apparenza non sono impegnato, se la gente non si convince che mi sono rifatto una vita, allora...», si inumidisce le labbra. «Be' allora non potrò mai più rivedere lei.»

«Lei chi?»

«La ragazza che amo, che mi hanno proibito di frequentare...»

«Chi te lo ha proibito?»

CRUELWhere stories live. Discover now