18-Hell is empty...

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Attenzione: se non vi va di leggere cose sconce saltate il pov con il bollino rosso.
Non voglio far scandalizzare nessuno 😀

🧚🏼
Capitolo Diciotto:

Arya

Wellington: Sono qui fuori, piccola. (Ore 20.45)

Tu: Dove? (Ore 20,46)

Wellington: sono dietro l'angolo, abbiamo trovato parcheggio a trecento metri da qui o poco più, quando esci attraversa lungo la strada, poi gira a sinistra e mi troverai lì. Ti aspetto dentro la limousine. (Ore 20.47)

Tu: Arrivo subito, dammi solo un momento. (Ore 20.48)

Okay, lui è qui fuori: devo prendere un bel respiro e calmarmi.

Ripongo il telefono dentro la minuscola borsetta a tracolla, nera e di velluto, che si abbina al braccialetto di diamanti che mi ha regalato Wellington e al mio vestito: anch'esso nero con lo spacco sulla coscia destra.

Mi sento strizzata in un abito troppo stretto per la mia corporatura, ma è l'unico vestito decente che io, Cassie e Bea siamo riuscite a trovare questo pomeriggio, andando in giro per negozi.

La grande trovata di spendere un patrimonio per un vestito, Beatrix l'ha chiamata "Terapia dello Shopping"...
mi ha assicurato che comprarmi qualcosa di carino da mettere per questa sera, mi avrebbe tirata su di morale.

Ha funzionato?

Per ora no.

Anzi, il mio animo da maschiaccio si sta ribellando, e io già non vedo l'ora di tornare a casa per cambiarmi.

Con la scusa di posare il telefonino, frugo nella mia borsa e afferro un barattolino arancione, dall'etichetta scolorita.

Apro la scatolina e faccio scivolare tre pillole bianche e tonde sul palmo della mia mano.

Le inghiottisco voracemente e mi appoggio al bancone del mio bar.

Per un istante lunghissimo mi gira vorticosamente la testa, ma al contempo dentro di me cresce una deliziosa sensazione di euforia.

Come se il mio cervello si stesse espandendo, sottoposto a nuovi impulsi nervosi e luminosi capogiri.

Ciò che fino a un attimo fa mi faceva preoccupare, o addirittura mi prostrava, ora è d'un tratto scomparso, dissolto.

È stato come soffiare sulla polvere.

La facilità con cui i miei problemi svaniscono solo grazie a una pasticca di Fentanyl da un lato mi spaventa, perché so che i casini non sono realmente spariti, e questa è tutta un'illusione.

Metto il barattolino nella borsa e, all'improvviso, mi sento molto più sicura di me stessa, senza più quei freni inibitori che mi incatenavano alle mie stesse paure.

Mi sento pronta a uscire, dopo essermi data un'ultima spettinatina ai capelli ed essermi calata il vestito in modo che lo spacco non lasci troppe parti scoperte.

In fin dei conti... è solo una festa a casa del migliore amico del mio ragazzo.

Mi sto facendo troppe paranoie su come mi sono vestita.

Ci sono momenti in cui non mi sento abbastanza carina, e momenti in cui invece mi vedo eccessivamente elegante; pensieri intervallati da attimi in cui invece mi sento una strappona.

CRUELWhere stories live. Discover now