In piedi

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Non riesco a fare amicizia.
Sono a Boston da due settimane e non sono riuscita ad instaurare un briciolo di legame con nessuno, a parte Smith. Ma lui non conta. Non posso uscire a cena con lui o fare una serata alcolica. Credo.
È strano. Di solito riesco a socializzare, ma alla centrale nessuno sembra fidarsi di me. Eppure sono sempre gentile e pronta al dialogo.
Mi lascio cadere sul divano, tiro un respiro profondo e avvio una videochiamata con le mie due migliori amiche: Mia e Sarah.

I loro volti appaiono sullo schermo ed io sorrido istintivamente. Mi mancano.
E se ripenso a come è iniziata la nostra amicizia mi compaiono le lacrime agli occhi. Ero sola. Proprio come ora.
Avevo appena perso i miei genitori ed era il mio primo giorno in una nuova scuola. Ero spaesata, nervosa. Sono state loro a trovarmi mentre cercavo un posto in cui sedermi a mensa. Sedute ad un tavolo c'erano loro: ridevano come pazze. Erano così felici, così allegre. Ho provato invidia guardandole.

I capelli scuri di Mia contrastavano perfettamente con le ciocche bionde di Sarah. Mi hanno invitata a sedermi con loro e da quel momento non ci siamo più lasciate. Siamo completamente diverse, ma in qualche modo ci completiamo. Mia è un'artista, sempre immersa nella sua creatività. Sarah invece è come il genio del gruppo: appassionata ed esperta di tutto, ma soprattutto ama la scienza e la filosofia.
Io, invece... Io non lo so. Mi pare di non sapere più qual è il mio posto nel mondo.

«Cos'è quella faccia? Sembri uscita da un conflitto a fuoco finito male», Mia ride di me, poi diventa seria di colpo: «Non sei appena uscita da un conflitto a fuoco, vero?»
«No», sorrido tristemente. «Il capo del dipartimento mi tiene al sicuro e ben lontana dal rischio. La cosa più pericolosa a cui potrei assistere è un attacco di acari»
«Bene», Sarah non nasconde la sua soddisfazione. Odia il mio lavoro. Troppi rischi. Le ha sempre messo ansia pensarmi in mezzo a delle situazioni pericolose.

«Bene? Guardala! Sta perdendo tutto il suo spirito avventuriero. Sembra uno spaventapasseri. Perché non vai a farti un giro? Ti farebbe bene prendere una boccata d'aria fresca»
«Non ho amici con cui fare una passeggiata», borbotto.
«L'agente Smith?», suggerisce Sarah.
«Sarebbe come uscire con mio zio», bofonchio.
«Non hai bisogno di nessuno per raggiungere il bar più vicino e riempirti la vescica di tequila», Mia mi rimprovera. «Devi fare qualcosa. Non puoi diventare un tutt'uno con il divano solo perché i tuoi colleghi ti ignorano».

Ha ragione. So che ha ragione. Ma non è così semplice. Mi sento bloccata e priva di motivazione.
«Alzati», questa volta è Sarah a parlare. «Apri il frigo e fammi vedere ogni scaffale».
Oh, no.
«Ho cibo per un esercito», mento spudoratamente.
In realtà ho mangiato cibo spazzatura tutto il tempo.
«Non posso crederci. Hai il frigo vuoto!», ne è certa.

«Non è vero»
«Invece sì»
«Non ho avuto tempo di fare la spesa, okay?»
«Falla adesso», anche Mia assume un tono severo. «Vai. Ora»
«Non ho voglia di vestirmi e andare a fare la spesa. Fuori pioviggina ed è buio. Magari domani potrei...»
«Ora», ringhiano all'unisono e balzo in piedi.
«Vi odio», poi riattacco. Vado a fare la spesa.

La mattina dopo mi preparo un'ottima colazione grazie agli ingredienti che ho comprato. Sono felice di aver fatto qualcosa. Forse fare la spesa è stata la cosa più divertente fatta negli ultimi giorni, dopo aver rubato quello stupido bigliettino ovviamente.
Mentre spargo della marmellata su una fetta di pane tostato non posso fare a meno di pensare a delle strategie per riuscire a rendere più piacevole la mia permanenza qui. Fisso un obiettivo per la giornata di oggi: fare conversazione con qualcuno dei miei colleghi. Ma chi? E come?

Insomma, oggi mi aspetta il secondo incontro del corso di formazione di difesa. Come posso fare amicizia e prendere a pugni qualcuno al tempo stesso? Non importa. Posso farcela.
Dopo aver finito di mangiare, mi alzo dalla tavola e mi dirigo verso l'ingresso afferrando la mia borsa e le chiavi. Guardo fuori dalla finestra e vedo il sole che si alza nel cielo: è un bellissimo giorno per cogliere opportunità e affrontare delle sfide.
Chiudo la porta alle mie spalle e sento la determinazione crescere: non mi farò abbattere da niente e da nessuno.

NON SONO UNA SPIAWhere stories live. Discover now