Sconveniente

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Siamo in un ristorante di lusso situato nel cuore di Boston, molto noto per la sua vista mozzafiato sullo skyline della città. L'atmosfera è surreale, intrisa di eleganza e raffinatezza. Tutto è arredato con tonalità neutre e accenti dorati che sono in perfetta armonia con le finestre panoramiche.

Tutti sono gentili con Matthew. Tutti. Il proprietario, i camerieri, il maitre, le hostess, il barman, perfino i sommelier.
Se fossi uscita con lui senza conoscerlo avrei ammirato la sua gentilezza e il suo essere educato e cordiale con tutti, ma adesso penso che siano tutti così rispettosi con lui perché lo temono. Parecchio.

È seduto davanti a me, gli occhi furbi intenti a studiarmi con minuziosa attenzione. «Sei nervosa», mi dice.
Non è una domanda. Ne è certo. Si sporge in avanti e sorride: «Qual è il problema?»
«Nessun problema», drizzo la schiena e assumo una finta espressione rilassata. O almeno ci provo.
«È per il tuo fidanzato?», indaga.
«Devo essere sincera?»
«Devi», risponde.
«Sono un po' agitata perché non sono mai uscita con un altro uomo alle spalle del mio fidanzato. Ecco».

Datemi un Oscar.
La verità è che me la sto facendo sotto perché temo di essere scoperta da un momento all'altro.
«Ti dispiace essere qui con me?», corruga la fronte ed io mi affretto a fare segno di no con la testa: «Per niente».
La mia risposta gli piace. Lo vedo da come gli angoli delle sue labbra rosse si sollevano: «Sono curioso, ragazza del teatro di cui ancora non so il nome, se ti rende così nervosa l'idea di essere qui con me all'insaputa del tuo fidanzato perché mi hai messo il tuo numero in tasca?».

Mi guarda come un felino ed io mi ritrovo a deglutire.
Il cuore batte veloce. Troppo.
Tum tum. Tum tum. Tum tum.
«Non lo so», le guance vanno a fuoco. «Qualcosa dentro di me mi ha suggerito di farlo»
«Ti sei pentita di averlo fatto?»
«No».
Sta per dire qualcosa, ma l'arrivo del cameriere interrompe il nostro dialogo. Posiziona ciò che abbiamo ordinato sul tavolo e rivolge un enorme sorriso a Matthew prima di andare via.

Stringo la forchetta tra le dita e provo ad ignorare la mia tachicardia.
«Non mi hai ancora detto come ti chiami», mi fa notare.
«Prova ad indovinare», lo prendo in giro e lui sta al gioco. Ingoia un pezzo di carne e poggia la schiena contro lo schienale, totalmente rilassato e a suo agio. Mi fissa il volto insistentemente, poi assottiglia gli occhi come se davvero si stesse concentrando per ricercare un nome perfetto per me.

«Scommetto che si tratta di un nome dal suono dolce», afferma. «Tenero e sensuale al tempo stesso».
Il modo intenso in cui mi guarda mi fa andare a fuoco.
Basta. Non posso reggerlo.
«Mi chiamo Darlene», taglio corto. «Non so se è dolce e tenero»
«Darlene», ripete piano, quasi in un sussurro. «Proprio come immaginavo. È bellissimo»
«Grazie», abbasso lo sguardo sul salmone grigliato che ho nel piatto. Matthew, intanto, con un cenno della mano ordina ad un cameriere di riempire il mio calice di vino.

Lo bevo a grandi sorsi per allentare un po' la tensione. Matthew osserva con un ghigno divertito la mia sete di alcool. La seconda volta è lui stesso a riempirmi il calice.
«Adesso so tre cose su di te: ti chiami Darlene, sei molto fidanzata e bevi il vino senza respirare quando ti senti in imbarazzo».
Mi scappa una risata: «Stavo respirando», mi difendo. «E non mi sento in imbarazzo. È solo che continui a guardarmi e mi viene voglia di nascondermi sotto il tavolo». Ma che ho detto?
Matthew inarca la testa da un lato e sorride ancora di più. Ha dei denti belli. Perfetti. «Scusa. A volte fisso le persone senza rendermene conto»

«Come in questo momento», gli faccio notare.
«Abituati al mio sguardo, Dar», accorcia il mio nome ed è come se quel nomignolo fosse stato creato per uscire dalla sua bocca. Non sembra sbagliato. «Perché è destinato a rimanere incollato su di te per il resto della serata».
E lo fa sul serio. Matthew mi studia anche il DNA per tutta la durata della cena. Non lo fa in modo invadente o spudorato. Sembra più incuriosito... Da me. Dalla mia persona.

NON SONO UNA SPIAOnde as histórias ganham vida. Descobre agora