0. Foglio bianco

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C'era una volta un punto. Un punto qualsiasi, senza dimensione. Un punto che avrebbe preferito rimanere come tutti i suoi simili. Si considerava tanto piccolo da dimenticarsi, ma erano gli altri a non volerlo lasciare andare.
C'era una volta una retta. Essa, insieme a infinite altre, passava per il punto a suo piacimento. Egli non poteva farci nulla.
C'era una volta il piano. Questo conteneva il punto e le rette, governava tutto a suo volere. Era sempre il piano ad avere l'ultima parola.

Vi era altro, però, sopra al piano: lo spazio. Lì si poteva essere finalmente liberi, lontani da tutto il resto. Il punto voleva arrivare allo spazio, lo voleva disperatamente. Per colpa dei suoi desideri arditi perse tanto. Troppo.

Ma questa non è una fiaba. Non aspettatevi un lieto fine e il trionfo del bene. Il principe non salverà la fanciulla in pericolo e nessuno ucciderà la strega. Perché non sempre la vita va come dovrebbe.
La gente uccide i sogni degli altri senza voltarsi indietro e chi è colpito rimane ferito senza potersi curare.

Così si perde la voglia, si perde l'autostima. Si vive come automi.
Si sopravvive senza pensare al futuro perché forse non si avrà nemmeno la forza di costruirsene uno.

Quando si è un punto, meglio rimanere tali.

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