24. Mente vuota

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Fu proprio in quel momento, quando vidi il mio zaino ridotto in quelle condizioni e senza forza mi lasciai cadere sul pavimento, che capii di aver toccato il fondo.
Non sarei riuscita ad andare più in basso di così, ormai i miei sentimenti erano diventati infimi, o magari già non esistevano più.
Qualcuno aveva innescato un effetto domino, qualche settimana prima, che aveva assunto pian piano una velocità tale da travolgermi e i miei genitori avevano aggiunto ulteriore pressione.
Io stessa avevo aumentato ancora di più la valanga, ormai spinta da quella forza irrefrenabile.
Non sapevo come uscirne, ormai non vedevo più la luce e la speranza, solo il buio.
Avevo perso il controllo di me stessa.

Capite, ora, come mi sentivo? No, non credo. Perché si capiscono gli altri solo provando sulla propria pelle le stesse esperienze.
Io ero persa, ero sempre più un'intrusa, intrusa nella vita degli altri, in tutti i luoghi, in ogni situazione. Nella mia stessa vita.
È difficile raccontare con chiarezza quello che si innesca nella mente delle persone.
La mia reazione può sembrarvi eccessiva, insensata... Me l'hanno già detto in tanti e io ho sempre incassato il colpo in silenzio perché ognuno ha il diritto di dire e fare ciò che vuole. Anche se a me è stato proibito.
Allo stesso modo, quelle persone, nonostante provassi verso di loro un grande affetto, hanno sempre pensato di potermi rassicurare con un "per fortuna è passato".

Ma spesso le azioni del passato incidono ancora sul presente e, con ogni probabilità, non ci abbandoneranno mai. Non sono arrabbiata con loro, credo che si possa capire a pieno questo concetto solo dopo aver vissuto direttamente certe situazioni.
Non ho mai fatto la predica, non ho mai imposto a nessuno le mie idee, perché sapevo a cosa avrebbe potuto portare.
L'unico rimasuglio da quegli anni è proprio questo aspetto del mio carattere, così tranquillo e passivo. Lo reputo un pregio, nonostante tutto.

Vi manca ancora una piccola parte della storia, dopodiché avrete anche l'ultimo tassello e tutto il quadro davanti agli occhi. Ma quelli che ancora non conoscete sono proprio i ricordi più importanti. Credete di sapere già la fine? Se fossi in voi, non ci metterei la mano sul fuoco.

Piansi davvero, quel giorno, e fu solo l'istinto di dignità che mi rimaneva a farmi alzare da quel pavimento freddo per evitare di essere trovata lì dai bidelli, causando così l'aggiunta di altre domande a quelle che già mi ponevo da sola.

Sfiorai la tela del mio zaino e un leggero velo di colore mi rimase ancora sulle dita.
Mi passò per la testa l'idea che avrei potuto chiedere a Emma un resoconto sull'ordine di uscita delle mie compagne, ma abbandonai subito quel pensiero. Che senso avrebbe avuto avere l'ennesima conferma della colpevolezza di Adele e, allo stesso tempo, anche della sua perenne intoccabilità?
Ormai avevo già avuto tante occasioni per rendere noto ciò che stava accadendo, nessuno avrebbe creduto ad accuse riferite a settimane prima.

Passai l'indice sulla "s" di scarto, la parola scritta sulla piccola tasca in basso. Io mi sentivo davvero uno scarto.
Non seppi dire quanto tempo fosse passato; cinque, dieci minuti? Allo stesso modo, anche se la maggior parte delle persone presenti nella scuola se ne era già andata, a me non sarebbe cambiato nulla.
Se migliaia di persone o nessuna avessero visto il mio zaino, io sarei stata ferita allo stesso modo, perché ormai mi sembrava di aver perso tutto ciò che avevo.

Mi cambiai velocemente, riponendo gli oggetti alla rinfusa nella borsa.
Quando uscii dal piccolo spogliatoio della palestra, mi accorsi di quanto l'aria all'interno fosse pesante e cattiva. Mi incamminai verso l'uscita a passo spedito, nonostante alzare i piedi da terra mi costasse un grande sforzo.
Avrei potuto avere così tanti pensieri pratici, anche solo su come arrivare a casa quando il mio autobus era probabilmente già partito da qualche minuto, ma io ero troppo distante, non sentivo nulla.
Mi muovevo quasi come un automa, sapevo che tornare a casa era una necessità e perciò stavo camminando, altrimenti sarei rimasta anche per ore lì, seduta sul pavimento.

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