Un anno di Intrusa & qualche curiosità

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Ciao a tutti, cari lettrici e lettori!
Oggi sono qui per ricordare che, proprio un anno fa, pubblicavo i primi tre capitoli di Intrusa!
Questi dodici mesi sono letteralmente volati via, fatti di infinite esperienze che mi hanno aiutata a crescere e a migliorarmi.
Intrusa è la mia prima storia completa, quella in cui ho riversato una parte di me, sebbene io senta di avere ancora tanto da dire e abbia voglia di sperimentare altri generi.
Sono certa di avere ancora molto da fare, ma la vittoria ai Wattys è stata per me una grandissima soddisfazione, e credo che tutti voi, anche solo con un semplice segno di apprezzamento (o di critica), abbiate contribuito a raggiungere questo piccolo punto di partenza.
Vi ringrazio quindi per il supporto che avete dato a Intrusa, per le parole che hanno saputo cambiarmi, per le visualizzazioni silenziose e per il più piccolo segno di attenzione.
Grazie per aver anche solo pensato che questa storia vi potesse interessare, grazie per averla consigliata a un amico o di averla vividamente sconsigliata a qualcun altro, grazie per averne anche solo parlato o fatto una riflessione su di essa mentre, assonnati, facevate colazione.
Grazie per aver riso, pianto, creduto in tutti quanti i personaggi o averli condannati fin dal primo momento, grazie per averli amati o odiati, grazie per aver dato loro una possibilità di raccontare questa storia.
Grazie davvero!

Adesso, invece, voglio passare alla parte più leziosa di questo capitolo, ovvero qualche curiosità su Intrusa:
1) Nella prima stesura, alcuni personaggi non avevano il nome attuale: Davide era Marco e Adele si chiamava Sara (qualcuno di voi forse se ne sarà accorto dai refusi!).
2) Inizialmente, Adele non portava una cicatrice sul volto, ma appariva come una ragazza cattiva e amareggiata senza un perché e questo, da parte mia, non era accettabile: voglio sempre trovare una motivazione dietro a ogni cosa.
3) Ho deciso il titolo dell'opera dopo aver scritto il prologo e non è più stato cambiato.
4) In base alla prima bozza, che avevo immaginato solo nella mia mente, l'ultimo incontro tra Caterina ed Emma doveva concludersi con quest'ultima che sferrava all'altra un attacco con un paio di forbici.
5) Non ho scritto tutta la storia in ordine, sebbene avessi organizzato una scaletta, e alcune parti, come il finale, sono precedenti al resto.
6) Tra Stefano e Caterina non doveva esserci nessuna relazione, solo una solida amicizia. Ma si sa, da cosa nasce cosa...
7)... E poi purtroppo deve finire. La coppia non mi convinceva fino in fondo, ma è stato solo un atto d'istinto che mi ha portato nel finale a rivelare che Cat si era fidanzata con Davide.
8) Ho impiegato più tempo a rivedere e riscrivere la storia (già, anche dal punto di vista della trama la prima stesura era piuttosto differente) che a portare a termine la bozza iniziale.
9) In tutto il testo viene nominata una sola città, che non è nemmeno quella dove si svolgono i fatti.
10) I riferimenti a cellulari, social network e al mondo digitale in generale sono ridotti al minimo, se non assenti.
11) Ho un piccolo quaderno verde dove annoto le prime bozze delle mie storie: leggere su quelle pagine sgualcite la prima forma di Intrusa mi fa sempre molto emozionare.
12) Se dovessi abbinare a questa storia una canzone, sarebbe Symphony dei Clean Bandit e Zara Larsson.

Grazie a tutti per quest'anno fantastico e per l'attenzione nel leggere questo capitolo!
A presto,
-ciliegia-

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