Capitolo 7: N

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Io ed Evan quel pomeriggo mangiammo e chiaccheriammo allegramente, dimenticando i nostri problemi. Sembravamo due grandi amici, ed invece eravamo solo "la sorella del suo migliore amico" ed il "migliore amico di suo fratello". Buffa come cosa. Era strano conoscerci così bene, solo grazie a mio fratello. Anzi, direi, solo per colpa di mio fratello.

Poco prima che Colton tornò a casa, Evan decise di andarsene, per evitare di incontrarlo. Mi ringraziò del pomeriggio e della bella chiacchierata. Mi disse di essersi liberato di un peso enorme e prima di uscire di casa mi diede un bacio sulla guancia, dicendomi di essere un'ottima amica. E che amica! Avevo una cotta per lui da dodici anni eppure lui non se n'era mai accorto.
Certo che però Evan era davvero lunatico, un giorno mi insulta e quello dopo cerca conforto da me. E poi saremmo noi donne, quelle complicate e strane?

Iniziai a studiare, perché due giorni dopo avrei avuto un compito molto difficile di scienze, e non appena aprii il libro, sentii la porta di casa chiudersi.

«Hailey!» urlò Colton.

«Sono in camera!»

Sentii i passi di mio fratello farsi sempre più vicini, e poi aprì la porta.

«Ehy» mi girai verso di lui.

«Ehilà» sorrise. «Che fai?»

«Studio»

«Bleah»

Scoppiai a ridere. «Assurdo eh? Esistono cose chiamate libri ed appunti, utilizzate per studiare e prendere creature mitologiche dette "bei voti". Ci credi?»

«Nah, io non credo nelle favole» scherzò sorridendo.

«Sei un idiota» risi.

Sorrise ancora. «Se mi cerchi, sono in bagno a farmi una doccia. Ma se mi cerchi, sei pregata di non entrare e di non vedermi nudo»

«Non ci tengo grazie, mi sono bastati i bagnetti insieme da piccoli» risi.

«Imbarazzante» disse. «Vabbè, io vado a lavarmi»

«Okay, chiudimi la porta»

Così fece, e poi io mi alzai dalla scrivania per mettermi la vecchia felpa grigia di mio padre, che usavo come pigiama. Mi stava un po' grande, forse anche troppo! Ma a me piaceva così. Infilai poi i pantaloni neri del pigiama e tornai a sedermi alla scrivania. Tirai fuori gli appunti e studiai per almeno un paio d'ore, utilizzando sia quelli che il libro. Ero già a tre quarti del programma, così decisi di prendermi una piccola pausa. Accesi il cellulare e lo staccai dal caricabatterie.
Erano le sette di sera in punto.
Avevo studiato due ore e mezza ed ero davvero stanca.

I miei genitori tornarono dal lavoro e dopo un'ora cenammo, stranamente, tutti e quattro insieme. Alla sera mi ricordai di alcuni esercizi di spagnolo che avevo da fare per il giorno dopo e così, con poca voglia, tornai sulla scrivania per finire i compiti. In mezz'ora, per mia grandissima fortuna, finii. Non esitai un secondo di più prima di buttarmi sul letto ed addormentarmi quasi subito in un sonno molto profondo.

Il giorno dopo mi svegliai molto debole e con la gola che bruciava. Sperai con tutto il cuore di non essermi ammalata. Odiavo stare male e non fare assolutamente niente. Cercai di ignorare i vari dolori ed il mio malessere ed andai in bagno, dopo aver spento la sveglia. Sciacquai la faccia più volte e poi lavai i denti. Avevo gli occhi così gonfi che sembrava avessi appena finito di piangere. Poggiai una mano sulla fronte e constatai che era davvero bollente. Andai a prendere il termometro e mi sedetti sul mio letto; aspettai un po' e finalmente il termometro suonò.
Avevo la febbre, ed io odiavo avere la febbre. Sbuffai e portai il termometro dove l'avevo preso. Era da un po' che a scuola girava uno strano virus ma avevo sempre sperato con tutto il cuore di non ammalarmi. Purtroppo le mie preghiere mentali non fecero alcun effetto. Andai in camera dei miei genitori dove mia madre si stava appena svegliando, e la avvisai della febbre.

Quel giorno, quindi, rimasi a casa a guardare la televisione, tra qualche camomilla e thè.
Alle otto meno dieci mio fratello uscì di casa per andare a scuola, anche se eravamo tutti consapevoli del fatto che sarebbe arrivato tardi.
Alle otto anche mio padre uscì per andare a lavorare e mezz'ora dopo pure mia madre se ne andò, lasciandomi sola.

Mi piaceva restare a casa da sola.
Guardai un film, e durante la scena più bella, quella più attesa, dove i due protagonisti finalmente si stavano per baciare, ecco che venni interrotta dal suono del campanello di casa.
Mi alzai sbuffando dal divano ed avanzai verso l'entrata sbattendo i piedi. Aprii la porta e mi stupii nel trovare un ragazzo, o meglio, un fattorino.

«Buongiorno, è in casa la signorina...Hailey Stewart?» chiese il biondino con un blocco di fogli in mano.

«Uhm sono io, perché?» chiesi.

«Ho una consegna per lei. Firmi qui» mi indicò il foglio e mi passò il blocco con la penna.

Mentre firmavo, confusa, il fattorino si sporse verso il suo piccolo furgone e mi passò un mazzo di rose rosse.

«Ecco a lei le sue dodici rose»

Eh?
Non capivo. Ero davvero tanto confusa. Chi me le aveva mandate?

«Scusi ma chi è l'emittente?»

«Si è firmato solamente con "N". C'è anche un biglietto nel mezzo» disse.

«O-okay, grazie» dissi guardando il mazzo di rose.

Salutai il fattorino e poi portai le rose dentro casa.
Dodici rose?
N?
Chi diavolo era stato?
Forse era uno scherzo.
Decisi di aprire il biglietto.

"Sei l'unica persona che vorrei
portare via con me anche
quando voglio stare solo.
-C. Bukowski"

Quel fatto mi inquietò parecchio, ma allo stesso tempo ne rimasi affascinata.
Avevo un...ammiratore segreto?
Era strana come cosa.
Rilessi il biglietto almeno altre trenta volte e poi decisi di portare le rose in camera mia e di metterle in un vaso.
Presi il biglietto, lo rilessi un'ultima volta sorridendo e poi lo misi nel primo cassetto del mio comodino.
Chissà chi poteva essere la famosa "N". Non avevo idea di chi potesse avere una cotta per me, dato che non prestavo molta attenzione ai ragazzi che non si chiamassero "Evan Collins". Non mi reputavo nemmeno 'così bella' tanto da piacere a qualcuno, ma fui davvero felice quel giorno. Per tutto il resto della giornata non feci altro che pensare a chi potesse essere quella maledetta "N".
Stilavo liste su liste. Chi diavolo era? Ero curiosa, ma soprattutto determinata a scoprire chi fosse.

~~~
Buona seraa! Spero abbiate passato una bella giornata, io sono rimasta tutto il giorno a casa a studiare ed ora dovrò continuare per almeno un'altra ora. Spero di restare sveglia per potermi guardare Gossip Girl perché sto impazzendo e mi piace troppo!
Questo era il capitolo, vi è piaciuto? Fatemelo sapere! Buon proseguimento della serata.

-Alessia

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019Kde žijí příběhy. Začni objevovat