Capitolo 23: La cugina di Taylor

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La lezione di spagnolo con Evan stava per terminare, sia perché io non ne potevo più di regole grammaticali, sia perché lui era stanco.

«Abbiamo quasi finito, dai» sorrisi. «Traducimi questa frase e poi possiamo chiuderla qui» dissi indicando una frase sul suo libro.

Mi disse la frase in maniera quasi impeccabile e poi sorrisi.

«Finito!» esclamai.

Non so perché, ma in quel momento pensai che più cercavo di tenermi lontana da Evan, più lui si avvicinava a me. Ma perché? Non poteva "avvicinarsi" in dodici anni? Proprio quando stavo cercando di sosituirlo con Nolan doveva fare così?
Odiavo quella situazione.

«Già» sorrise.

Poi mi vibrò il telefono: era un messaggio di Nolan che mi affrettai a leggere.

'Hailey scusami, mi sono appena ricordato che questa sera c'è la festa di un mio amico. So che dovevamo andare al cinema io e te, ma non posso proprio dire di no. Spero di poterti vedere un altro giorno'

Non potevo crederci, mi aveva appena dato buca per andare ad una stupida festa con dei suoi amici?

'Okay.'

Risposi, e quel punto finale doveva fargli capire che ero furiosa con lui. Come si permetteva di scaricarmi due ore prima del nostro appuntamento, proprio durante quel mio periodo del mese?! Ciclo e venerdì sera a casa, che meraviglia.

«Hay?» chiese Evan, guardandomi confuso. «Perché stringi i pugni e ti pulsa una vena sul collo?»

«Niente che ti riguardi» quasi urlai, alzandomi dalla sedia.

«Hailey» si alzò anche lui. «Che è successo?»

«Nolan è un idiota» sospirai.

«E su questo non ci piove. Ma perché proprio ora lo dici?»

«Dovevamo andare al cinema, sta sera, ma mi ha dato buca»

«Nolan è proprio un idiota!» ripeté alterando la voce, e fu lui quello a stringere i pugni, in quel momento.

«Proprio oggi che ho il ciclo devo restarmene a casa da sola, a piangere davanti ad un film, mangiando gelato» piagnucolai.

«Sempre meglio di passare una serata con quello là»

«Evan, perché odi così tanto Nolan?»

«E perché a te piace?»

Esitai prima di rispondere. «Perché è gentile con me, è carino, divertente e-»

«Okay, basta così» mi interruppe, come gli era solito fare. «Forse è meglio che io vada»

«Va bene» mormorai.

Prese le sue cose e poi lo accompagnai alla porta.

«Vai già via?» chiese Summer, seduta ancora sul divano, accanto ad Ethan.

«Sì, ho gli allenamenti di football tra poco» rispose Evan, infilandosi la giacca nera.

«Forte» sorrise lei. «Tu ed Ethan non vi assomigliate per niente sai, e di solito ci dovrebbe essere qualche tratto comune tra cu-»

Finsi un colpo di tosse molto forte ed Evan mi guardò confuso.

«Vai, o arriverai tardi» aprii la porta.

«Già, ciao ragazzi» disse, ancora confuso.

«Ciao» mormorai e lo cacciai.

«Siete tutti sportivi in famiglia?» chiese Summer sorridendo, rivolgendosi a Ethan.

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019Όπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα