Capitolo 14: Vogliamo scommettere?

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Un'altra settimana passò ed Evan e Colton tornarono gli stessi stupidi migliori amici di una volta.

Quel giorno tornai a casa da scuola assieme a loro due e mi sentii leggermente a disagio in compagnia Evan, ma feci finta di niente. Continuavo a pensare al nostro bacio ma quando arrivammo a casa, sulla tavola trovai la solita rosa ed il solito bigliettino, e per un momento dimenticai tutto.

Sorrisi, ma vidi lo sguardo confuso di mio fratello.
Già, Colton non si era ancora accorto di quel fatto, eppure andava avanti da settimane.

«Cos'è?»  chiese, appunto, Colton.

«Un regalo da parte di un ammiratore segreto» disse Evan ed io annuii sorridendo.

«Ma chi è?» chiese mio fratello.

«Non lo so, è "segreto"» sorrisi prendendo il biglietto.

"Amo più le tue labbra
che i miei libri.
-J. Prévert"

«Ma chi diavolo è?» ripetè mio fratello accanto a me, leggendo il biglietto.

«Colton ti ho detto che non lo so» sorrisi, prendendo il fiore e portandolo in camera mia assieme al biglietto.

Mio fratello ed Evan rimasero al piano di sotto e dopo aver riletto ancora ed ancora il biglietto, li raggiunsi in cucina per pranzare assieme.
Colton cercò di tirare fuori l'argomento "ammiratore segreto" un paio di volte, ma sviai sempre il discorso. Non avevo intenzione di parlarne, era una cosa mia.

Dopo aver mangiato, mia madre telefonò a mio fratello.
Al termine della telefonata, Colton disse che a nostra madre si era fermata l'auto in mezzo alla strada verso casa.

«Vado a prendere mamma» disse con le chiavi dell'auto in mano.

«Vuoi che venga anche io?» chiesi, mettendo l'ultimo piatto nella lavastoviglie.

«No, non serve tranquilla» sorrise mettendosi la giacca. «Evan tu, beh, tu fai quello che ti pare»

«Penso che ti aspetterò qui» rispose Evan guardandomi.

«Va bene, vado e torno»

Lo salutammo e poi uscì di casa.
Rimanemmo solo io e il moro.

«Prèvert, eh?» chiese sorridendo, dopo qualche attimo di silenzio, riferendosi al bigliettino.

«Già» sorrisi. «È un amante di poesia e letteratura, a quanto pare»

«Interessante questo tipo»

«Mi piacerebbe conoscerlo»

«Hay, è un ammiratore segreto»

«Ma io voglio sapere chi sia!» sorrisi, sedendomi di fronte a lui. «È più forte di me! Questa storia va avanti da settimane ormai»

Sospirò. «Non ti darai per vinta, eh?»

«Credo proprio di no»

Sorrise e poi distolse lo sguardo da me. «Hailey»

«Mh?»

«Dopo la festa di Eva Wellington»

«Sì?» chiesi con il cuore in gola.

«Ricordo vagamente qualcosa. Mi hai portato tu a casa, giusto? E poi ricordo di te in camera mia» mi guardò negli occhi. «Hailey, che cos'è successo?»

«N-niente, perché?»

«Hailey, ti prego, dimmi cos'è successo nella mia stanza»

Sospirai, ed esitai qualche secondo prima di rispondere. «Evan, è successo qualcosa che se ti dirò potrebbe rovinare il nostro rapporto»

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019Where stories live. Discover now