Capitolo 44: La notte prima della gita

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Mancava un giorno solo alla partenza di Evan, ed io già avevo iniziato a rattristirmi. Insomma, sarebbe stata solo una settimana, lo sapevo, ma stare senza di lui per sette giorni si sarebbe rivelato molto complicato.

Domenica mattina, odiavo la domenica mattina. Specialmente quando a mia madre veniva in mente la bellissima idea di passare l'aspirapolvere ascoltando i Coldplay, alle otto del mattino.
Maledetto inventore degli aspirapolveri.

«Mamma!» urlai alzandomi velocemente dal letto. «Mamma!!»

Sussurrai qualche parolaccia scendendo al piano di sotto, per raggiungere la donna che in quel momento avrei voluto diseredare.

«Mamma!» urlai ancora, con la voce impastata dal sonno.

«Sì?» sorrise spegnendo l'aspirapolvere ed abbassando il volume dei Coldplay.

«Sento la voce di Chris Martin così alta che mi sembra di avercelo a letto» sbuffai.

«Magari trovarsi Chris Martin a letto...» disse nascondendo un sorriso furbo.

«Mamma!» la richiamai. «Sei sposata! Hai due figli! Ed hai appena detto a tua figlia che ti piacerebbe avere il cantante dei Coldplay nel letto»

«E quindi?» disse evitando il mio sguardo e sistemandosi i capelli castani. «Anche tuo padre non fa altro che parlare di quanto bella sia Jennifer Aniston»

«Siete assurdi» sussurrai salendo ancora le scale. «Torno a dormire. Non svegliarmi prima del tremiladieci»

«Per dispetto ti sveglierò nel tremilanove»

Le feci il verso ma non potè sentirmi, dato che ero già giunta in camera mia.
Mi rigettai, ancora una volta, sotto le lenzuola. Quel giorno faceva più freddo rispetto alle altre ultime settimane di aprile. Anche il tempo, evidentemente, aveva degli sbalzi d'umore ingestibili.

Era da una settimana che non vedevo Taylor --se non a lezione a scuola, precisamente da quando eravamo andate con Ethan a mangiare cinese, la settimana prima.
Così le scrissi un messaggio, non riuscendo a riaddormentarmi.

'Ehy, oggi vieni a casa mia e mi aiuti in matematica?'

Dopo un paio di minuti rispose.

'Ehy, certo! Ti chiamo appena riesco a liberarmi dal fare da baby sitter a mio fratello'

'Okay'

✉✉✉

Alle tre e mezza in punto il campanello di casa Stewart suonò.
Mi alzai dal divano, sistemai la maglietta che si era leggermente alzata ed andai ad aprire. Davanti a me trovai Taylor, stranamente senza trucco. Erano rare le volte in cui vedevo la mia migliore amica struccata. Lei diceva di non sentirsi a suo agio senza, ma secondo me era ancora più bella.
Mi salutò con un veloce bacio sulla guancia e poi entrò in casa.

«Sei da sola?» chiese, sedendosi al tavolo del salotto.

«No, su c'è Colton che si sta facendo la doccia. Tra poco esce con Evan»

«Ah giusto, mi ero dimenticata della gita e che devono andare a comprare entrambi delle mutande»

Scoppiai a ridere. «Evan mi aveva detto che andavano semplicemente a fare un giro in centro. Forse dovrei fargli un discorso sulle bugie, come per i bambini»

Sorrise. «Bene, adesso mettiamo in secondo piano l'argomento 'fidanzati' e torniamo a noi: Cosa ti serve ripassare di matematica?»

«Tutto»

Roteò gli occhi al cielo. «Allora diamoci da fare»

Annuii e presi un foglio ed una penna, pronta per ascoltare le spiegazioni di Taylor che, forse, mi avrebbero aiutato a superare una delle ultime verifiche del semestre.

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019Where stories live. Discover now