Capitolo 31: Una bellissima testa di cazzo

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Mancavano dieci minuti alla mezzanotte e, quindi, al Natale. Si respirava quell'aria colma di felicità che riusciva a trasmettermi solo che allegria. Per quanto riguardava i regali, non vedevo l'ora di scartare i miei! Avevo sempre avuto un animo un po' infantile, soprattutto sotto il periodo delle feste.
Non vedevo l'ora di aprire il regalo di Colton, perché era da almeno una settimana che mi tormentava dicendomi cose come 'il tuo regalo è bellissimo' o 'sono il fratello perfetto'.

«George, vai a prendere lo champagne» disse mia madre rivolgendosi a mio padre.

In meno di un minuto, mio padre torna in salotto con una bottiglia di champagne ed un vassoio di flûte in mano. L'unico alcolico che potevo bere in presenza dei miei genitori, era lo champagne, e berlo mi faceva sentire come una ragazza sofisticata e borghese. Invece finivo sempre, ogni anno, a bere bicchieri e bicchieri di champagne, facendomi sembrare davvero ridicola e un'ubriacona agli occhi degli altri.

Cinque minuti, mancavano cinque minuti. E cosa potevo fare in quei cinque minuti se non guardarmi attorno ed aspettare trecento secondi?
Mi sedetti sul divano, e subito dopo, mi si affiancò Evan. Maledizione.
Non mi a girai a guardarlo ed accesi il cellulare.
Evan non parlarmi, non parlarmi, non parlarmi, ti prego! pensai, nervosa.

«Hay» sussurrò al mio orecchio per non farsi sentire dagli altri.

Ave o Maria piena di grazia, il Sign-

«Guardami»

Sospirai e mi girai velocemente verso di lui. Caspita Collins, ma ce l'hai la licenza per quei due occhi incantatori?

«Dimmi»

«È tutta la sera che mi ignori»

«Non è vero» finsi un colpo di tosse.

«Oh sì che è vero, ti sei anche rifiutata di baciarmi sotto al vischio»

«Avevi davvero intenzione di baciarmi davanti ai nostri genitori?»

«Una tradizione è una tradizione» sorrise.

Roteai gli occhi al cielo.
Con quale faccia tosta veniva a dirmi che voleva baciarmi, se due settimane prima mi aveva spudoratamente detto di non essere interessato a me?

«Un minuto!» esclamò sorridente la madre di Evan.

Tutti ci alzammo dal divano e prendemmo in mano un flûte a testa, pronto per essere riempito da dell'ottimo champagne.

Poco dopo la mezzanotte sarebbero esplosi in cielo i mille fuochi d'artificio colorati, ed anche quelli erano uno dei tanti motivi per cui amavo il Natale.

«Buon Natale!» sorrise mia madre, per poi dare un bacio sulle labbra a mio padre.

La bottiglia di champagne fece scoppiare il tappo in sughero, ed ecco che l'alcool riempì tutti i bicchieri, dopo esserci scambiati gli auguri di buon Natale.
Odiavo l'idea di dover dare un bacio sulla guancia ad Evan, ma dovevo farlo.

«Auguri» sorrise il moro, avvicinandosi a me.

«Auguri» accennai ad un sorriso imbarazzato.

Posò le sue calde labbra sulla mia guancia, vicino alla mia bocca, ed io rabbrividii.

«Io non me lo merito un bacio sulla guancia?» sorrise, guardandomi negli occhi.

«No»

«Su, Hailey» disse indicando la sua guancia.

Roteai gli occhi e gli diedi un veloce bacio sulla guancia destra.
Evan si stava facendo crescere la barba, perché sulla sua pelle perfetta potei percepire un lieve accenno di peli.

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019Where stories live. Discover now