Capitolo 17: Faceva male

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Erano le tre di notte ed io continuavo ad accendere il cellulare, controllando notifiche che non c'erano. Colton russava e dormiva pacificamente da almeno due ore, ed Evan era così silenzioso che per un momento pensai si fosse alzato e fosse tornato a casa sua.
Presi il cellulare ed iniziai a scorrere la home di Instagram in cerca di qualcosa di interessante da guardare. Poi mi arrivò un messaggio, era Evan.

'Dormi'

Feci una smorfia e poi risposi.

'Anche tu dovresti'

'Perché sei sveglia?'

'E perché tu mi stai scrivendo se sei accanto a me?'

Digitai le lettere della tastiera con un'espressione confusa in volto.

'Mi stai dando le spalle da tutta la notte'

'Okay'

'Ti giri?'

'Per?'

'Così posso guardarti negli occhi'

Era strano scrivermi con lui, a trenta centimentri di distanza.

'È buio'

'Tu girati, poi la trovo io la soluzione'

'No'

Esitai un po' prima di rispondere, ma poi inviai il messaggio abbastanza decisa.
Spensi il telefono e lo poggiai sul bracciolo del divano. Poi provai a dormire, di nuovo, per l'ennesima volta.
Chiusi gli occhi ma sentii una mano circondarmi la vita.
Che diavolo stava facendo Evan?
Persi un battito quando sentii la sua mano posarsi sulla parte della mia pancia scoperta a causa della maglietta tirata su.
Ripresi il cellulare e gli scrissi un altro messaggio.

'Evan, la mano'

'È sulla tua pancia'

Lo sentii sorridere dietro di me ed io feci di tutto per non farlo anche io, ma ogni tentativo fu inutile. Stavo dormendo con Evan, con la sua mano sul mio corpo, e sentivo il cuore esplodere. Il mio stomaco fece le capriole ed io non riuscii a nascondere quel maledetto sorriso che solo Evan Collins era in grado di creare.

'Pensi ancora che io debba toglierla?'

Scrisse per poi iniziare a disegnare dei cerchi immaginari sulla mia pancia. Mi faceva il solletico, ma non avrei mai voluto interrompere quel momento così bello.

'Mi fai il solletico'

Scrissi dopo qualche minuto.

'Lo so'

Decisi di girarmi verso di lui.
Incrociai quei suoi bellissimi occhi illuminati dalla luce della luna e non potei fare a meno di sorridere. Avevo così voglia di baciarlo. Volevo sentire ancora una volta le sue labbra sulle mie. I miei pensieri vennero interrotti quando sentii la sua mano posarsi sulla mia guancia per accarezzarla. Chiusi gli occhi e mi godetti il tocco della sua mano calda.
Non riuscivo a smettere di sorridere.

«Hailey, ora dormi» sussurrò al mio orecchio.

«Non voglio» sussurrai a mia volta.

«Devi»

Sorrisi. «Sembra la conversazione avuta a casa tua, dopo la festa di Eva»

Sorrise anche lui e mi spostò una ciocca di capelli dal viso. «Scherzavo prima. Mi piace il tuo pigiama»

«Piace a tutti»

«Tu piaci a tutti» sorrise.

«Magari» dissi pensando a lui e al fatto di non essergli mai piaciuta in quel modo.

«Credimi» disse avvicinandomi a lui, per poi abbracciarmi.

Mi sembrava di star volando.
Chiusi gli occhi ed insipirai il suo buonissimo profumo alla menta. Ero fermamente convinta del fatto che quello fosse il paradiso. Non potevo stare meglio: ero tra le sue braccia.
Mi diede un bacio tra i capelli ed il mio sorriso si accentuò ancora ed ancora. Era lui il mio posto felice. Evan era il mio posto felice.
Non mi sarei mai voluta separare dal suo corpo, durante quell'abbraccio, ma per un momento lo feci, solo per guardarlo negli occhi.

«Che c'è?» sussurrò con un'espressione divertita ma confusa.

«Niente» sorrisi ed iniziai ad accarezzare i suoi capelli.

«Hailey»

«Sì?»

«Al nostro primo bacio io ero ubriaco ed al secondo avevamo fatto una scommessa. Ora che devo fare per baciarti?» sorrise.

«Ti va di farlo e basta?» chiesi.

Non aspettavo altro!
La luna illuminava i nostri volti, vedevo la neve continuare a cadere attraverso la finestra ed i nostri corpi erano ancora intrecciati l'uno all'altro. Sorridemmo entrambi, poi mi accarezzò dolcemente la guancia, e si gettò velocemente sulle mie labbra. Nella sua bocca assaporavo come una "necessità" di baciarmi. Aveva bisogno di me?
Scacciai ogni pensiero e mi gustai le sue labbra che continuavano a gridare il mio nome.
Fu un bacio così fenomenale che quasi non mi sembrava vero.
Avrei voluto rimettere quella notte in replay, per tutta la mia vita.

✉✉✉

«Hailey! Alzati!» sentii urlare. «Muoviti, pigrona!»

Aprii leggermente gli occhi e la luce accecante del sole mi constrinse a richiederli subito.

«Che c'è?» mugugnai.

«Alzati, è quasi ora di pranzo» disse una voce che inizialmente non riconobbi, poi capii che si trattava di Colton.

Sbadigliai e poi riaprii gli occhi.
Mi trovai abbracciata al mio cuscino e sbiancai. Tutto quello che era successo era...era solo un sogno?

«Evan dov'è?» chiesi agitata.

«In cucina» rispose sedendosi accanto a me. «Povero, questa notte non ha chiuso occhio»

«Eh?»

«Mi ha detto di aver passato buona parte della notte in cucina, o a passeggiare per la casa»

«Perché?»

«Io continuavo a tirare calci e a russare. Tu cercavi di occupare tutto il letto assumendo posizioni davvero strane. Alla fine l'abbiamo cacciato noi» rise.

Non potevo crederci.
Tutto ciò che era successo era accaduto solo ed esclusivamente nella mia testa.
Era un sogno.
Il nostro abbraccio, il bacio, la sua mano sulla mia pancia.
Non volevo crederci, così presi velocemente il cellulare ed andai subito nella chat di Evan.
Niente, non c'era traccia di quei messaggi. Ero distrutta.
Tutto sembrava reale.

«Hay, stai bene?» chiese mio fratello, vedendomi visibilmente scioccata.

«S-sì» dissi alzandomi lentamente dal letto. «Vado in bagno»

Mi chiusi in bagno e mi sedetti a terra. Iniziai a piangere, senza alcun motivo.
Forse il fatto che quel sogno sembrasse così reale mi destabilizzò parecchio quella mattina.
Ero così fortemente innamorata di Evan che faceva davvero male sognare una cosa che, si sapeva, non si sarebbe mai realizzata nella vita reale.
Evan non mi aveva fatto nulla, quel giorno, ma avevo così tanta voglia di urlargli in faccia di tutto. Volevo urlargli contro dicendogli che ero innamorata persa di lui, che non riuscivo a rimuoverlo né dalla mia testa né dal mio cuore e che ogni volta che mi toccava, sentivo i fuochi d'artificio esplodere in tutto il mio corpo.

Fu il peggior risveglio mai avuto.
Odiavo Evan, lo odiavo a morte.
Però, odiavo di più me stessa, perché evidentemente non ero abbastanza per lui. Non ero abbastanza bella, abbastanza magra, abbastanza intelligente oppure ero semplicemente considerata una sfigata. Forse ai suoi occhi ero solo una stupida ragazzina che gli correva dietro da anni, ormai.
Però faceva male.
Eccome se faceva male.
Avrei voluto sparire per un po' e dimenticarmi di tutto e tutti.
Forse sarebbe stato più bello così: senza me tra i piedi e senza essere ricordata da nessuno.

~~~
Buongiorno, ecco qua il capitolo um po' più triste. Povera Hailey!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere! Buona serata.

-Alessia

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora