Capitolo 40: Sei davvero bella oggi

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Un mese dopo.

«Bene ragazzi, come ben sapete, a fine aprile le classi Senior partiranno per una settimana per una gita di fine anno. La meta ancora non si conosce, ma il preside Johnson mi ha riferito che sarà possibile usufruire di determinate aule che al momento non sono accessibili, a causa dell'occupamento delle classi Senior. Preparatevi! A fine aprile farete molti più esperimenti nell'aula di chimica, potrete fare molte più attività nell'aula di arte e di musica, e tante altre cose. Quella settimana sarà piena di corsi che potranno darvi crediti extra, e fidatevi, vi serviranno per il prossimo anno!» disse l'insegnante di spagnolo, una volta iniziata l'ora di lezione.

Ai Senior era concessa una settimana da sogno in qualche città splendida e, per noi del penultimo anno, ci erano stati aggiunti dei corsi? Era una vera e propria ingiustizia!
Dopodiché la professoressa Adams proseguì con la sua lezione sulla cultura spagnola. Odiavo pensare che, a fine aprile, io avrei dovuto sgobbare a scuola mentre mio fratello avrebbe camminato per qualche città o preso il sole su qualche spiaggia, assieme alla sua classe.
Quella gita significava anche stare senza vedere Evan per un'intera settimana. Sarebbe stato davvero strano non vedere quella testolina castana o quegli occhi verdi in giro, ma pensai che non fosse proprio una tragedia.

Tre giorni dopo lo scandalo del 'bacio Collins-Stewart' avvenuto in cortile di fronte a tutti, la notizia di me ed Evan venne messa in secondo piano, dato che si scoprì il figlio del preside insieme a Samantha Gilbert, nel ripostiglio della scuola. Chissà cosa stavano facendo quei due lì dentro.
Era passato un mese da quel bacio e quindi, un mese da quando Nolan aveva smesso di ronzarmi attorno. Febbraio si sentiva quando soffiava sotto ai cappotti e tra i capelli; si sentiva anche l'aria romantica, e San Valentino sempre più vicino.
E come ogni anno, io ero sola come un cane. A scuola c'era questa cosa dove tutti i ragazzi lasciavano rose in giro. Rose negli armadietti, sui banchi, negli spogliatoi. I ragazzi lo facevano per fare colpo sulle ragazze a cui erano interessati, e per non sbagliarsi, ogni rosa aveva il nome della ragazza scritto su un bigliettino. Quindi, in quel periodo, per la scuola non si trovavano altro che 'Abbey' e 'Madison' a destra, e 'Zoe' o 'Sophie' a sinistra.
Il quattordici febbraio, poi, il ragazzo interessato andava dalla ragazza, per uscire allo scoperto. C'erano stati dei romanticissimi lieto fine, come nel caso di Cole Harris e Ally Turner. Meno fortunato, invece, era stato Travis Willis, pubblicamente scaricato da quella poco di buono di Samantha Gilbert. Altri casi imbarazzanti erano invece quando una ragazza riceveva più rose da più persone. E povera Ivy Sparks che, due anni prima, si era ritrovata di fronte a tre ragazzi, non sapendo chi scegliere.

Per i primi anni di liceo sognavo di ricevere almeno una 'Hailey' da parte di Evan, ma non fu così. Ne ricevetti un buon numero, ma sempre da ragazzi a cui non ero interessata.
Quell'anno, invece, poco mi importava di quelle stupide rose e di quella festa inutile. In quel periodo, l'amore mi dava il voltastomaco. Odiavo San Valentino.

«Evvai!» urlò Taylor aprendo il suo armadietto che, per nostra fortuna, si trovava di fianco al mio.

«Che c'è?» dissi andando a mettere la combinazione nel mio, di armadietto.

«Ho ricevuto due 'Taylor'» disse eccitata, annusando il profumo delle due rose rosse. «C'è sicuramente lo zampino di Colton»

Sorrisi, guardandola, così innamorata di lui e così persa nell'amore.
Aprii il mio armadietto e, oh no. C'era una 'Hailey' che mi fissava. Non volevo nessuno corteggiatore, niente di niente, per quel San Valentino. Volevo solamente trascorrere la serata di fronte ad una serie su Netflix, ed addormentandomi sul divano.

«Anche tu fai conquiste!» mi fece l'occhiolino.

«Buongiorno fanciulle» disse Ethan, poggiandosi sul muro accanto a noi. «A quanto ammonta il numero di rose ricevute, fino ad ora?»

«Io due ed Hay una, per il momento» sorrise Taylor, scandendo per bene le ultime tre parole.

«È una rosa ora, ed una resterà» dissi prendendo il quaderno di letteratura e chiudendo, successivamente, l'armadietto. «Non voglio assolutamente nulla quest'anno»

«Come sei cinica! In questa scuola ti vanno tutti dietro» disse Ethan affiancandomi, una volta ricominciato a camminare in direzione del terzo piano, tutti insieme.

«Ha ragione Ethan, Hay, è solo che sei troppo stupida per accorgertene»

«Grazie del supporto, Taylor» finsi un sorriso.

«È la verità. Hai occhi solo per Evan, e capisco che ora anche lui provi le stesse cose per te, ma non ti sembra il caso di voltare pagina?» la bionda continuò senza sosta.

«Mmh no, secondo me è Evan che le manda le rose. Insomma, era lui "N"!» intervenne Ethan. «Evan è cotto a puntino e dopo lo scandalo del bacio davanti scuola, ormai tutti se ne sono resi conto»

«Sentite, smettetela, la mia vita amorosa non vi riguarda. Anche perché è inesistente al momento. Non ho intenzione di frequentare nessuno ora come ora e, sì, io ed Evan proviamo le stesse cose ma abbiamo capito che non possiamo stare assieme. Fine» dissi, interrompendo il loro discorso e salendo velocemente le scale seguita da entrambi.

«Come vuoi tu» sbuffò Taylor.

La lezione di letteratura aspettava tutti e tre, ma solo Ethan sembrava aver voglia di frequentarla. Letteratura mi piaceva, in genere, ma in quel periodo ero così stanca della scuola che stavo inziando ad odiare persino le materie che mi interessavano.
Ci sedemmo nei primi tre posti vicini che trovammo ed attendemmo che l'insegnate arrivasse, dato che eravamo in anticipo.
Mi venne sete, così mi alzai e dissi ai miei amici che sarei andata a prendere una bottiglia d'acqua, e poi sarei subito tornata da loro.

Presi qualche spicciolo dalla borsa e mi avviai verso le macchinette. Il corridoio si stava svuotando, anche perché la ricreazione stava per giungere al termine, e ciò significava che non ci sarebbe stata fila, alle macchinette. Presi una bottiglia d'acqua e poi il resto dei soldi. Mi voltai per tornare in classe ma vidi Evan a pochi passi da me.

«Oh ciao» dissi sorpresa. «Credevo fossi rimasto a casa oggi»

«Perché avrei dovuto?»

«Non ti ho visto da nessuna parte per l'intera mattinata, tutto qui»

«Avevo educazione fisica e poi ero ad un colloquio privato con il professor Newman» si giustificò, anche se non aveva motivo per farlo.

«Come mai?»

«Per la scelta del college. Ho inviato alcune richieste a vari college, ed in maggior parte di questi sono stato accettato. Ho parlato con Newman solo per ricevere un parere, per che non so proprio cosa scegliere»

«So che sceglierai il college adatto a te» sorrisi passandogli di fianco. «Ora devo tornare in classe»

La campanella suonò.

«Hay»

«Sì?» chiesi voltandomi verso di lui e continuando ad indietreggiare lentamente verso la mia classe.

«Sei davvero bella oggi» sorrise.

Aprii la bocca in un enorme sorriso e le mie guance si tinsero di rosso. Mi morsi il labbro per tentare di camuffare quel dannato sorriso che non smetteva di aleggiare sul mio viso e poi mi voltai, continuando a camminare verso la mia classe.

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Buongiorno! Mancano davvero pochi capitoli al finale del libro, e sono molto felice che al momento siamo a 1,41k letture. Grazie mille!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, buona giornata

-Alessia

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019On viuen les histories. Descobreix ara