Capitolo 33: Avalon

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Alle quattro in punto, Colton parcheggiò la sua auto nel parcheggio della scuola, e non appena scesi, scrissi un messaggio a Taylor.
Era in ritardo, ancora.
Aveva perso l'autobus e perciò era stata costretta a prendere il successivo.
Dopo cinque minuti vidi una bionda spumeggiante, correre verso di me con il fiatone. Taylor buttò la borsa a terra e mi salutò con un cenno della mano. Si fece velocemente una coda alta e disordinata e poi si piegò per bere dalla sua bottiglietta d'acqua che portava sempre con sé nella sua borsetta.

«Ciao» dissi aggrottando la fronte. «Perché hai corso?»

«Stava salendo il controllore dell'autobus, ed io ovviamente non avevo il biglietto così sono dovuta scendere e correre qui. Mi sono fatta cinque fermate a piedi, o meglio, correndo» disse dopo l'ultimo sorso.

«Potevi venire con noi» intervenne Colton da dietro di me, appoggiato sull'auto.

«No, grazie» disse seria la bionda.

Colton scrollò le spalle e poi ci disse che ci saremmo visti dentro. Annuii e lo vidi entrare a scuola con una mano nelle tasca dei jeans, mentre con l'altra faceva roteare il rumoroso mazzo di chiavi.
Sinceramente non capii perché Taylor fu così "severa" con lui.

«Ti sei ripresa?» chiesi leggermente divertita.

«Certo che sì, io sono una sportiva» disse sciogliendosi la coda perché non aveva più caldo.

«Se per "sportiva" intendi provare tutti gli sport per poi abbandonarli tre mesi dopo, allora sì Taylor, sei proprio una sportiva!» sorrisi dandole una leggera gomitata.

Sbuffò divertita e poi entrammo a scuola. Ci dirigemmo verso la palestra e prima di sederci sulle tribune, cercai con lo sguardo Ethan.
Lo vidi nell'angolo opposto al nostro, intento a baciare appassionamente Summer. Roteai gli occhi sorridendo e decisi di posticipare a poco più tardi, l'abbraccio che volevo dargli.
La divisa bianca e blu gli calzava perfettamente, e quando i suoi occhi neri incrociarono i miei, potei leggere solo che felicità. Venne velocemente verso me e Taylor, tenendo Summer per mano e poi ci diede un grande abbraccio.

«Grazie per essere venute» sorrise.

«Potevamo saltare la tua prima partita?» chiese Taylor sorridente.

Si fermò a parlare con noi un paio di minuti, poi andò dai suoi compagni di squadra e Summer si sedette accanto a me e Taylor. Iniziammo a chiacchierare allegramente tutte e tre, mentre la palestra, pian piano, si riempiva sempre di più. Di mio fratello nemmeno l'ombra, così decisi di inviargli un messaggio.

'Dove sei? La partita sta per iniziare'

'Ero in bagno, arrivo'

Scrisse dopo pochi minuti.

Spensi il cellulare e tornai a parlare con le due bionde. Quando vidi Colton, mi stupii nel trovare accanto a lui, Evan. Non sapevo che quest'ultimo e Chace Davis fossero amici, ma evidentemente mi sbagliavo. Il moro mi fece un cenno con la testa in segno di saluto ed io sorrisi lievemente, per poi portare una ciocca di capelli dietro all'orecchio e spostare gli occhi sulle mie due amiche. Mio fratello ed il suo stupido migliore amico si sedettero nelle tribune sopra alle nostre ed io mi sentii tremendamente a disagio quando, girandomi verso Colton per chiedergli una gomma da masticare, trovai Evan già intento a guardarmi.

La partita iniziò poco dopo ed anche se di basket me ne intendevo ben poco, pensai che fossero bravi i giocatori della squadra di Ethan. Qualcuno, un ragazzo biondo, aveva già fatto un canestro ed ero sul punto di esultare, ma Summer mi fermò e mi fece notare come la divisa del ragazzo fosse diversa da quella di Ethan. Maledizione, gli avversari erano già in vantaggio.

Tutta colpa di mio fratello | #Wattys2019Donde viven las historias. Descúbrelo ahora