Capitolo 32

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Michael's pov:
Stamattina finalmente mi dimettono dall'ospedale, non ce la faccio più a stare rinchiuso qui dentro.
Dopo che il dottore mi è venuto a visitare nuovamente mi comincio a preparare per ritornare a casa.

Alex: -Mike ti aiuto aspetta- dice mentre mi sto mettendo il giubbotto
Io: -Tranquilo che ce la faccio- dico sapendo che non è così

Esco dalla stanza in cui mi trovavo e ci dirigiamo all'uscita, ahh finalmente un po' d'aria.
Ci mettiamo in auto e arriviamo a casa in poco tempo.
Entro e subito noto che non c'è nessuno.

Io: -Alex ma dove sono gli altri?- dico guardandomi intorno
Alex: -I ragazzi hanno ripreso la scuola mentre Lou è andato a lavoro-
Io: -Già? Certo che il tempo è volato-

La prima cosa che mi viene in mente è andare in che condizioni è ridotta la mia moto, da quello che mi ha detto ieri Alex sarà ridotta malissimo.
Scendo in garage e noto che la parte della moto è completamente distrutta, come avevo già intuito, il manubrio è bloccato e il motore non va più...in pratica è da rottamare.

Alex: -Te l'avevo detto che era ridotta malissimo-
Io: -Si ma come faccio ora?- dico
Alex: -Te l'ho detto ho chiesto quanto viene il tutto per aggiustarla ma è una cifra assurda e non ce la possiamo permettere-
Io: -Immaginavo...devo chiedere ad un mio amico se può chiudere un occhio per farmela aggiustare, altrimenti la vendo tanto è inutile ad averla qui dentro- dico dando un pugno sul sulla sella
Alex: -Dai vieni su a darmi una mano, anche perché solo una me ne puoi dare- dice ridendo
Io: -Vaffanculo- dico ridendo e inseguendolo in cucina

Mentre prendo i piatti per mettere la pasta dentro sento la porta aprirsi e le voci dei ragazzi farsi sentire, non appena vengono in cucina e mi vedono mi corrono addosso cercando di non farmi male.
Che bello vedere quanto ci tengono a me queste pesti.
Neanche dopo due minuti arriva anche Louis insieme a Daniel, che, non appena mi vede si getta abbracciandomi la vita.

Io: -Ei piccolo, tutto bene a scuola?-
Daniel: -Si...pensavo che venissi a prendermi fuori scuola- dice dolce
Io: -Ora sono tornati anche io, domani però ti vengo a prendere, va bene?-
Daniel: -Va bene- mi sorride
Louis: -Tutto bene Mike?- dice mettendoci da parte
Io: -Più o meno, non sopporto già più questo coso- dico riferendomi al gesso
Louis: -Dai un mese e lo togli, devi resistere-

Beh non mi posso proprio lamentare per come mi è andata guardando in che condizioni è il mio motorino, ho fatto una cazzata e ora devo assumermi le conseguenze in questo cosa tenere per trenta giorni questi mattone sul braccio.

Manuel's pov:
Oggi oltre che a ricominciare la scuola dovrei ricominciare anche ad andare agli allenamenti visto che il mese di allontanamento è terminato.
Così, felice, comincio a prepararmi il borsone per l'allenamento, sfortunatamente vado sotto lo sguardo malinconico di James che da fuori la porta mi fissa.

Io: -Jey vieni un attimo- dico girandomi verso di lui
-Senti lo so che per colpa mia ti sei stato cacciato dalla squadra, quindi volevo dirti che se a te da fastidio che io continua ad andare...io non vado più perché mi sento in colpa- dico guardandolo negli occhi
James: -Non scherzare neanche per sogno, tu devi andare e impegnarti perché devi vincere per me, va bene?- dice sorridendomi
Io: -Va bene!- dico stringendogli la mano

Finito di preparare il borsone, comincio a farmi i compiti, ne sono un bel po' ma fortunatamente non ci metto nulla a finirli visto che sono abbastanza bravo a scuola.

Alle 17:30 Louis mi accompagna all'allenamento, apro la portiera scendo e vado a prendere il borsone dietro al cofano ma prima di entrare vengo fermato da James, visto che mi ha voluto accompagnare anche lui.

James: -Mi raccomando fai valere il nostro cognome, intesi?-
Io: -Intesi, ti ho detto devi stare tranquillo che mi farò valere anche per te- dico per poi entrare nella palestra

Era un po' di tempo che stavo pensando di non andare più all'allenamento perché mi sentivo in colpa per quello che era successo con James però avendo la sua fiducia mi sento molto meglio e sono convinto che riuscirò a giocare ogni partita almeno devo provarci per lui e per gli altri miei fratelli, ovviamente.

Louis's pov:
Mamma che casino, accompagnato Manuel ora devo ritornare a casa ad andare a prendere Daniel per accompagnarlo ad una partita.

Io: -James vai a chiamare a Daniel per piacere- dico sospirando
James: -Va bene- dice sbuffando

Entrato Daniel in macchina lo accompagniamo alla partita, apparte il traffico per un piccolo incidente arriviamo in orario, do la buona fortuna al mio campioncino e mi metto sugli spalti a guardare la partita insieme a James che ha voluto venire a tutti i costi a vedere questa partita.
Mi spiace un sacco per lui visto che è stato cacciato dalla squadra, ho provato anche a dirgli di cambiare squadra ma lui mi ha detto che non vuole saperne più niente, è un peccato.

Kevin's pov:
Sto in palestra insieme a David, non so chi me l'abbia fatto fare di iscrivermi in palestra visto che mi annoio abbastanza però almeno passò un po' di tempo per svuotare la testa.
Mentre faccio l'ultima serie di manubri vedo tramite lo specchio che Fabid si sta litigando con qualcuno così mi alzo e vado verso di lui per vedere cosa stia succedendo.

X: -Dai levati dal cazzo che tocca a me- dice buttando per l'aria l'asciugamano di David
Io: -Che sta succedendo?-
X: -Tu chi sei? Sparisci!- dice arrogante
David: -Solo perché ti credi più grosso non hai il diritto di comportarti così, capito?- dice andando viso a viso con il ragazzo
X: -Allora non ti è chiaro?- dice spintonandolo
Io: -Levagli le mani di dosso!- dico dandogli un pugno in viso che gli fa sanguinare il naso
David: -Kev...- dice guardandomi sbalordito

È la prima volta che alzo le mani su qualcuno e quindi, sapendolo anche David, restiamo entrambi sbalorditi.
Non è perché ho fatto male al ragazzo ma perché non è un comportamento che è da me, mi sento diverso, un po' in colpa per avergli fatto sanguinare la naso ma sono stra convinto che abbia fatto bene visto che non si doveva azzardare di mettere le mani addosso a David.

Mentre il ragazzo e lì addo lenzato per il colpo io è David ci allontaniamo da lui andando nello spogliatoio a cambiarci e tornare a casa in modo che facciamo finta di non sapere nulla.
Usciamo di corsa dalla palestra e mentre corriamo verso casa ci fermiamo e ridiamo insieme per l'accaduto per poi farci un giro per la città visto che è ancora presto.
Mi sento proprio bene quando sto con lui, sono felicissimo che ora posso stare con lui tutte le ore e tutti i giorni, ma devo ringraziare anche gli altri ragazz, o meglio, i miei fratelli che stanno facendo di tutto per farmi sentire a casa.

Johnson's FamilyWhere stories live. Discover now