Capitolo 46

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Michael's pov:
Sono rimasto solo a casa con i ragazzi, come sempre tra l'altro.
Sono sul divano a guardare una partita di coppa alla televisione.

Come sempre sento urlare da sopra così salgo a vedere aspettandomi già di chi si tratta che stia litigando con qualcuno.

Salgo le scale però noto che si tratta di Manuel che litiga con Daniel, io pensavo stesse litigando James con Daniel visto che non vanno tanto d'accordo.

Io: -Ma è possibile che dovete sempre litigare in questa casa?!- urlo
Manuel: -Ma io sto studiando e lui mi viene a infastidire, perché mi devo prendere io la colpa?- dice nervoso
Daniel: -Non è vero, io ti ho soltanto chiesto una cosa è tu hai cominciato a dire che ti stavo disturbando-
Io: -Smettetela subito tutti e due se non volete finire sulle mie ginocchia!- dico avvisando entrambi

Mentre li guardo negli occhi per far in modo che abbiano capito sento un rumore fortissimo dal piano di sotto, scendo di fretta per vedere cos'è successo e vedo James a terra con il piatto rotto e la mano tagliata.

James: -Ahia!- urla dolorante tenendosi la mano
Io: -James...- dico preoccupato
James: -Non l'ho fatto a posta, sono scivolato è il piatto si è rotto, non punirmi ti prego- dice tremante
Io: -Io non...io non volgio punirti, sono solo preoccupato per il taglio che ti sei fatto- dico prendendo la sua mano

Quindi James ha...ha paura di me?
Io non avevo nessuna intenzione a punirlo eppure si è messo paura che io lo punissi, mi sa che ieri ho esagerato troppo con la sua punizione.
Sono solo preoccupato per il taglio sulla mano, è abbastanza profondo a vedere da come gli continua ad uscire il sangue.

Io: -Vieni qua, dobbiamo disinfettare la ferita e metterci una benda sopra- dico sedendomi
James: -Va-Va bene- dice sobbalzando non appena si siede sulla sedia

Gli metto un po' d'acqua ossigenata sulla ferita e vedo subito che sente dolore, è normale che senta dolore ma purtroppo la ferita si deve disinfettare.
Dopodiché gli avvolgo una benda attorno alla mano per far in modo di non fargli uscire tanto sangue.

Io: -James vai in camera tua- dico calmo
James: -Perché? Non ho fatto nulla- dice salendo le scale
Io: -Tranquillo, vai in camera tua che subito vengo- dico calmo

Vado in camera sua e lo trovo impaurito sul letto, lo metto sulle mie ginocchia e sento che comincia a piangere.

Io: -Perché stai piangendo Jey?-
James: -Perché mi st-stai punendo senza che io a-abbia combinato qualcosa-
Io: -Non ti sto punendo, voglio soltanto mettere la pomata per alleggerire il dolore visto che quando ti siedi fai sempre una smorfia di dolore - dico prendendo la pomata
James: -Io pensavo che tu mi volessi punire, scusami- dice calmandosi

Gli metto la pomata e poi lo abbraccio per fargli capire che non deve avere paura di me.
Mi sto sentendo malissimo visto che mio fratello ha paura di me, non volevo questo.

Dopo un po' vedo che si addormenta così lo metto sotto le coperte e scendo di sotto per alzare il piatto rotto e per pulire a terra.

Alex's pov:
Sono un bel po in ansia, sono appena tornato a casa e devo prepararmi visto che devo andare a cena da Carol.

Entro in casa e vedo Mike a terra a raccogliere le scheggie di un piatto rotto, sul tavolo ci sono anche delle bende quindi qualcuno si è fatto male.

Io: -Cos'è successo?- dico preoccupato
Michael: -James è caduto mentre posava i piatti e si è tagliato- dice alzandosi
Io: -Sta bene?-
Michael: -Si, ora sta di sopra a dormire- dice triste

Vado di sopra a controllare il mio fratellino che dorme e le altre due pesti, e mi cominciamo a lavare.
Dopo essermi fatto una bella doccia calda scelgo i vestiti da indossare: una camicia bianca, jeans neri e un giubbotto in pelle; poi vado in bagno e mi aggiusto i capelli con un po' di gel.
Scendo di sotto prendo le chiavi dell'auto e vado verso casa di Carol.

Arrivata sotto casa sua busso e mi viene ad aprire, la ricordo bene questa casa, quando eravamo piccoli ed eravamo soli oppure papà ci voleva uccidere venivamo da lei e stavamo insieme tutto il giorno.

Entro e subito viene la mamma di Carol ad abbracciarmi.

Mamma di Carol: -Ciao Alex, come stai? Sei cresciuto tantissimo- dice abbracciandomi
Io: -Salve, tutto bene grazie.
A lei?- dico sorridendo
Mamma di Carol: -Tutto bene...non ci posso credere che sei cresciuto così tanto, mi ricordo come se fosse ieri che eri un bambino che venivi qui insieme ai tuoi fratelli- dice facendomi entrare
Io: -È passato un bel po di tempo-

Mi accomodo dentro e mi siedo a tavola, sotto insistenza della mamma di Carol, visto che è quasi pronto.

Cominciamo a parlare del più e del meno per arrivare poi a parlare di quando eravamo piccoli, finendo poi a parlare della nostra nuova esperienza di convivenza, mancano sempre meno giorni e io non vedo l'ora che arrivi il giorno che dobbiamo partire.

Johnson's FamilyWhere stories live. Discover now