Capitolo 48

760 24 2
                                    

Michael's pov:
Mi finisco di preparare e poi scendo giù a prendere le chiavi della macchina, chiamo James che è seduto sul divano ed entriamo in macchina.

La metto in moto e comincio a camminare senza una meta precisa.

James: -Dove dobbiamo andare?-
Io: -In realtà non devo andare da nessuna parte, voglio soltanto passare un po' di tempo con il mio fratellino- dico fermandomi al semaforo
James: -Oh...emh...va bene però potevi anche dirmelo prima- dice fissando il vuoto

Non ho la più pallida idea di dove fermarmi a parlare con lui, in macchina non mi sembra il posto migliore dove parlare così mi dirigo al parco in centro e posata l'auto al parcheggio cominciamo a camminare un po' per poi sederci su una panchina.

Io: -James...volevo capire cosa c'è che non va, e non mi dire nulla perché non ci potrò mai credere.
Sei sempre solo e fai sempre di tutto per farci arrabbiare, perché fai così?-
James: -Non c'è nulla che non va-
Io: -Io lo dico per te, meglio che ci dici cosa c'è che non va-
James: -Meglio per cosa? Non pensarmi come sempre? È inutile che te lo dico tan...-dice interrompendosi di scatto mentre mi guarda impaurito
Io: -James, avanti sfogati che non ti fa bene tenerti tutto dentro, non ti farò nulla-
James: -Il fatto è vorrei soltanto più attenzioni, siete sempre dietro a Daniel oppure date più attenzioni ad altri mentre io conto soltanto quando mi dovete punire- dice guardandomi con le lacrime agli occhi

Purtroppo devo ammette che ha ragione, specialmente in quest'ultimo periodo siamo sempre dietro a Daniel oppure agli altri lasciando sempre James un po' in disparte.
Il fatto è che lui non ci ha mai chiesto una carezza o un abbraccio però dovevamo capirlo che ne ha bisogno, anche perché se non lo capiamo noi, che siamo i suoi fratelli, di cosa ha bisogno nessuno lo potrà capire.
Mi sento solo un cretino a punirlo per ogni sbaglio perché lo fa soltanto per attirare la nostra attenzione, ho fallito come fratello.

Io: -Vieni qua- dico abbracciandolo
-Scusaci se non ti abbiamo capito, ti prometto che cercheremo di farti più attenzioni cominciando da ora- dico stringendolo a me sempre più forte
James: -Io non vorrei mai farvi arrabbiare ma sembra l'unico modo per farmi dare un po' di attenzioni...-
Io: -Cucciolo ma basta che vieni vicino a me o gli altri tuoi fratelli a chiedere delle coccole e noi te le facciamo volentieri, perché non ce lo chiedi mai?-
James: -Perché non voglio disturbarvi, siete sempre impegnati- dice abbassando la testa
Io: -Come non disturbano gli altri non disturbi neanche tu, sei sempre più importante delle altre faccende che dobbiamo fare-
James: -Mi spiace farvi arrabbiare- dice poggiando la testa nel mio petto

Mentre lo coccolo un po' guardo l'ora e vedo che si è quasi fatto mezzogiorno così ci mettiamo in macchina per fare ritorno a casa.

Io: -Comunque volevo anche dirti un'altra cosa...l'altro ieri non volevo farti avere paura di me.
Quando ieri mi hai detto "Non punirmi ti prego" e stamattina quando mi hai detto "Mi alzo, non punirmi" ci sono rimasto malissimo, io non voglio farti paura punendoti...solo che l'altro giorno ero un po' nervoso per Louis e preoccupato visto che non eri a casa, scusami- dico guardandolo triste
James: -Non è solo colpa tua, ho sbagliato anche io- dice sedendosi con un po' di dolore in macchina
Io: -Scusami- dico abbassando lo sguardo mentre lui mi fa un sorriso
-Ora che torniamo a casa mettiamo un po' di pomata per alleggerire il dolore-

Anche se vuole far credere a tutti di essere forte è un cucciolo che ha bisogno soltanto di più affetto da parte nostra.

Torniamo a casa e invece di uscire con gli amici resta a casa con me aiutandomi a cucinare ed apparecchiare finquando non arrivano tutti gli altri.

Louis's pov:
Ritorno a casa e subito noto James aiutare Mike a cucinare e mettere la tovaglia, non appena chiudo la porta però si gira e corre ad abbracciarmi forte...da questo ragazzo ti puoi aspettare di tutto.

Vado in cucina felice e Michael mi spiega tutto.
Sono deluso da me stesso...come ho fatto a non accorgermene che James aveva bisogno soltanto di più affetto ed attenzioni?

Dopo un po' di aver finito di mangiare mi siedo sul divano a vedere la solita puntata della nostra serie tv preferita insieme a tutti i miei fratelli, finquando non mi squilla il cellulare.

*Telefonata*
Io: -Pronto?-
X: -Lou, sono Alex...sono arrivato a New York-
Io: - Alex, tutto bene?-
Alex: -Si, tutto bene qui, c'è ancora casa oppure gli avete dato fuoco mentre non c'ero?-
Io: -Ei, per chi ci hai preso? Hahahaha-
Alex: -Hahaha, comunque è bellissimo qui, casa nostra è bella accogliente...-

La telefonata continua con Alex che mi spiega bene la casa e tutto, sembra un bambino, si sente che è emozionantissimo.
Lo rassicuro per l'ennesima volta che a casa va tutto bene e così ci salutiamo finendo la telefonata.

Lo richiamerò più tardi, so che posso sembrare troppo ansioso ma è la prima volta che va fuori e sinceramente sono sempre preoccupato.

James's pov:
Mi sa che dovevo pensarci prima a chiedere ai miei fratelli un po' di affetto senza combinare guai per fare in modo che si accorgessero di me.

Ora sono sul divano con Louis e Mike che mi continuano a coccolare e io mi sto godendo questo momento, mi manca un po' Alex però.
Le sue coccole dopo le punizioni erano bellissime e ogni volta volevo che non finissero mai.

*Bussano alla porta*

Louis: -James vai tu per favore-

Mi alzo e vado ad aprire e mi ritrovo davanti alla porta Celeste la fidanzata di Louis, la faccio entrare e proprio mentre sto per chiudere la porta sento il mio migliore amico chiamarmi così riapro la porta felice di vederlo.

Edward: -Jey ti va di uscire?-

Io guardo Louis e Mike e vedo che annuiscono entrambi, così felice metto il mio giubbino ed esco con il mio migliore amico.

Johnson's FamilyWhere stories live. Discover now