Capitolo 43

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Manuel's pov:
Esco insieme ai miei fratelli più grandi a cercare il nostro fratellino per la città.
Facciamo vari giri per tutto il centro con la speranza di ritrovarlo in qualche negozio ma nulla, non c'è traccia di lui.

Cominciamo ad andare tutti nel panico cercando di pensare dove andare a guardare...penso dove potrebbe trovarsi James finquando non mi viene in mente un posto, un posto che conosco anche io e dove sono stato insieme a lui.

Io: -David, ricordi quando non andammo a scuola...- dico vedendo i suoi occhi illuminarsi
David: -Giusto, la nostra vecchia casa- dice alzandosi di scatto
Kevin: -Cosa la vostra vecchia casa?-
Io: -È una storia lunga, si tratta della nostra vecchia casa dove siamo cresciuti e pensiamo che James si trovi lì- dico camminando verso Louis
-Lou abbiamo avuto un'idea su dove possa essere James, io e David andiamo a controllare-
Louis: -Va bene, fatemi sapere se è lì, ma soprattutto state attenti- dice disperato

Mi rigiro verso David e Kevin e faccio cenno a loro due di seguirmi.

Comincio a correre per la città cercando di arrivare il più presto possibile in quel luogo triste e pieno di brutti ricordi.

Come sempre entriamo tramite il buco nel muro del garage per poi rimettere apposto le assi che lo coprono,visto che le porte principali sono bloccate ci tocca entrare per forza da quel buco.
Una volta entrati subito ci fiondiamo dove una volta c'era il salotto con la sicurezza che il nostro fratellino sia lì, ma ci siamo sbagliati di gran lunga perché sembra non esserci neanche la minima traccia di lui.
Cominciamo a chiamarlo e cercarlo in ogni stanza ormai distrutta, oltre alla preoccupazione di non trovare Jey c'è anche la tristezza di vedere questa casa in queste condizioni, una volta era fantastica a differenza dei nostri genitori.

Era stupenda questa casa, ricordo bene la culla dove dormiva Daniel che era piccolo e anche la nostra stanza dove dormivamo tutti insieme, i nostri piccoli lettini pieni di peluche, mentre vago con la mia testa in quei ricordi non tanto felici vengo interrotto dalla voce di David.

David: -Manu, qui non c'è James meglio se ce ne andiamo- dice stringendo i pugni
Io: -Si, vengo...stavo soltanto vagando con i ricordi a quando eravamo piccoli-
David: -Non mi interessa dei tuoi stupidi ricordi di quando eri piccolo, ora dobbiamo crecare James!- dice arrogante mentre Kevin si fionda dinanzi a me come coprirmi in caso di aggressione visto che David ha reagito malissimo

Per lui non è stata bella l'infanzia come non è stata per noi però non posso dirgli nulla, lui è stato rinchiuso in collegio visto che era l'unica soluzione secondo i nostri genitori per via del suo carattere e ogni volta che si parla di loro lui comincia a parlarne malissimo oppure se ne va.
So che non vuole ricordare quei momenti però non pensavo mi rispondesse in questo modo per poco non mi aggrediva.

Abbasso lo sguardo sussurrando un "scusa" per poi uscire dalla vecchia casa risistemando le assi per non far vedere l'entrata.
Ritorniamo sulla strada che abbiamo percorso per venire qui mentre la preoccupazione per il mio fratellino salgono sempre più.

Louis's pov:
I ragazzi non mi hanno chiamato quindi suppongo che non l'abbiano trovato.
Mi sono diviso con Mike e Alex in modo da vedere in più posti contemporaneamente.

Non sapendo dove andare mi ritrovo a vagare senza meta per il nostro quartiere entrando nel parco dietro casa, cammino lentamente fissando il prato finquando non sento un rumore di un pallone rimbalzare continuamente, alzo lo sguardo girandomi verso il campetto di basket alla mia sinistra e vedo che c'è proprio il mio cucciolo.

Senza perdere tempo corro verso di lui che facendo continui canestri non si accorge minimamente di me, avvicinandomi a lui lo abbraccio fortissimo.
Quando mi guarda bene si accorge che si tratta di me, subito i suoi occhi si riempiono di lacrime e porta la sua testa nel mio petto.

James: -P-Perché ci hai ab-abbandonato?- dice piangendo
Io: -Non vi ho abbandonato piccolo, avevo bisogno di una pausa- dico accarezzandogli i capelli
James: -Non è ve-vero, volevi abbandonarci è tutto questo è s-successo per col-colpa mia-
Io: -Tu non c'entri nulla, come ti salta in mente questa cosa?-
James: -S-Se non ave-avessi litigato con i miei fratelli per uno s-stupido gioco tu non ci avresti punito e non te ne saresti an-andato-
Io: -Non è colpa di nessuno di voi ma soltanto mia, ora ti prego basta piangere- dico asciugandogli gli occhi
James: -N-Non volevo farvi p-preoccupare- dice tirando su col naso
Io: -È tutto passato, ora torniamo a casa- dico abbracciandolo ancora

Nel mentre che prende la palla sotto il braccio vedo correre Michael verso di noi infuriato nero.

Michael: -Eccoti! Ma come ti è saltato in mente di scappare!- dice dandogli uno sculaccione

James resta a sguardo basso mentre io faccio cenno a Mike di non fare scenate qui.

Torniamo a casa e dopo un po' arrivano tutti gli altri, guardo l'orologio e vedo che si sono fatte già le 15:50 e tra poco esce Daniel da scuola così mi affretto a prendere le chiavi dell'auto e insieme ad Alex vado a prendere il piccolo.

James's pov:
Siamo tornati a casa e in questi cinque minuti Michael non ha fatto altro che guardarmi male, so di averli fatti preoccupare però volevo soltanto svagarmi un po'.

Michael: -James in camera mia, subito!- dice freddo

Senza fiatare faccio come mi ordina e salendo lentamente le scale arrivo in camera sua, so già cosa mi aspetta ormai sono abituato.
Dopo un paio di secondi sento arrivare anche Michael che si siede sul letto e mi ordina di stendermi sulle sue ginocchia, così faccio e lui mi abbassa i pantaloni e i boxer.

Comincia subito ad abbattere la sua mano sul mio sedere in modo fortissimo, infatti non riesco a trattenere le lacrime.

Dopo una trentina di colpi non posso fare altro che chiedere pietà

Io: -T-Ti prego ba-basta- dico piangendo
Michael: -Zitto! Pensa che ho appena cominciato- dice prendendo la cintura vicino a lui

In quel momento mi alzo di scatto e cerco di scappare da lui così rialzandomi gli indumenti scendo di sotto inseguito da Michael.

Michael: -James stai soltanto peggiorando la situazione- urla
Io: -Non me ne fotte, vaffanculo!- dico continuando a girare intorno al divano
Michael: -Tu continua a dire tutte queste parolacce e vedi che la punizione aumenta-
Io: -Tu non mi tocchi più stronzo!- dico rifugiandomi dietro David che è sceso insieme agli altri per le urla
Michael: -Allora non ci siamo capiti che questo linguaggio con me non lo usi!- dice bloccandomi

In men che non si dica mi mette sulle sua ginocchia nuovamente e riabbassandomi gli indumenti mi comincia a colpire nuovamente, più forte di prima.
Mi continuo a dimenare finquando non mi finisce di colpire, ho un dolore tremendo.

Michael: -La prossima volta impara a comportarti!- urla mettendomi sul pavimento senza neanche tirarmi su gli indumenti
James: -Vaffanculo, ti odio...sei uno stronzo!- urlo lacrimando

Non l'avrei mai detto, si avvicina e mi tira un altro paio di colpi per poi rialzarmi gli indumenti e poi salire di sopra.

Sono steso sul pavimento a piangere per il dolore da un paio di minuti e nessuno è venuto vicino a me a consolarmi, so che avvolte sono arrogante però anche io ho bisogno un po' di affetto, specialmente dopo una punizione...l'unico a coccolarmi un po' era Alex e ora che se ne andrà penso che nessuno più mi considererà dopo una punizione.
Mentre sono rannicchiato continuando a piangere sento la porta aprirsi, suppongo che sia tornato Louis.

Johnson's FamilyWhere stories live. Discover now