We weren't perfect But I've never felt this way for no one

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Alexander mi ha voltato le spalle e ha frugato rumorosamente in uno dei suoi cassetti.
Non ho visto cos'ha fatto, ma non ho un buon presentimento. Poi si è chinato su di me per giocherellare con i miei lunghi capelli, come se stesse accarezzando un gattino.
Ma la dolcezza è stata ben presto spazzata via dalle sue parole perentorie.
-Purtroppo ho solo la mia cintura con me.- ha tuonato serio.
Io ho chinato il capo, ma non ho potuto fare a meno di sgranare gli occhi nell'udire la sua voce così fredda.
-Guardami.- ha ordinato Alexander.
E ora sono qui, che con immensa fatica sollevo lo sguardo nel suo.
-Lo sai cosa ti succederà adesso, vero Juliet?-
No, non lo so.
E se prima ero spaventata, ora l'adrenalina sta per prendere il sopravvento.
Non so cosa accadrà.
Sono un cumulo di paura, attesa e desiderio che ho per lui.
Tutto ciò che mi fa sentire viva.
Non siamo su un letto a fare qualcosa che possono fare tutti, ora è diverso.
Ora lui è qui davanti a me, non perso nell'atto d'amore.
È presente, nonché tremendamente lucido e io ho tutte le sue attenzioni su di me. Da quelle mentali a quelle fisiche. Mi chiedo se sia così sbagliato voler compiacerlo.

-Non so se ti meriti di essere punita, però...-
Lo vedo compiere un giro intorno a me per scrutarmi al meglio.
- E devo ammettere il nero che ti sta...mhm...molto bene.-
Mi mordo il lato del labbro inferiore.
-Però pensandoci...-
"Avanti parla!!"
- Potresti restare qui a terra.-
"Oh, no!"
- Magari dormire qui, mentre io dormo comodo sul letto.-
"No! No! No!"
Vedo la sua mano serrarsi in una stretta rude, forma un cerchio con la cintura che tiene salda tra le dita.
Sbianco improvvisamente.
E lui se ne accorge.
- La odi vero, Juliet?-
Annuisco mordendomi più forte il labbro, davanti al suo sguardo soddisfatto.
-Ricordi quanto fa male?-
Resto immobile.
Lui mi fissa duramente, perciò annuisco.
-Posso rinfrescarti la memoria.-
Lo osservo chinarsi alla mia altezza, per giungere al mio orecchio. Mi fa contorcere facendo vibrare la parte più oscura di me con un soffio caldo.
-Voglio farti sentire quanto desidero farti male.-
La sua voce è così crudele e seducente che mi sento svenire.
Chiudo gli occhi, ormai pronta ad accettare il suo volere, quando Alexander mi spiazza nuovamente.
Mi tende una mano, poi mi fa sollevare in piedi.
I nostri visi si scontrano.
Mi sento in fiamme, sto bruciando per lui. 
-Oppure potrei farci di nuovo l'amore, con te. Guardando gli occhi che amo tanto.-

Le sue parole mi fanno sussultare il cuore.
Dio, lo amo ancora.
Non credo di averlo mai amato così tanto.
-Di solito non è la tua opzione preferita questa...- bisbiglio con un coraggio appena ritrovato.
- Non essere presuntuosa, piccoletta. Se pensi di sapere cosa preferisco, ti sbagli di grosso.-
-Beh...-
-È e sarà sempre la prima cosa che voglio fare, tutto il resto può aspettare.-
Le nostre labbra si ritrovano ancora, scambiandosi lingue, segreti ed intimi respiri.
-Ma questo no.-
Finiamo di nuovo sul letto, Alexander rotola su di me e dopo avermi liberato delle mutande ed aver messo il preservativo, mi inonda di nuovo con tutta la sua forza.
Le sue spinte sono dolci, poi sempre più irruente e io non riesco più a connettermi con la realtà.
Sento tutta la sua eccitazione ed il suo amore quando i nostri respiri accelerano all'unisono, tra baci delicati e mugolii lussuriosi.
-Cristo, Juliet.-
Mi lascio andare ad un gemito sommesso quando, dopo averlo abbracciato, lo sento venire con movimenti lenti ma profondi, proprio dentro di me.
-Wow.-
Mi scappa un infantile verso d'approvazione.
Lui sorride appena.
-Ora sì. Sono pienamente soddisfatto anch'io, piccoletta.-

Alexander si libera del preservativo, torna dal bagno completamente nudo e io mi rintano sotto alle coperte.
- Sono sfinita...- ammetto con le guance ancora accaldate.
- Ora devi solo riposare, Juliet.-Sento tutta la sua dolcezza quando comincia ad accarezzarmi i capelli.
Non so per quanto è andato avanti a coccolarmi in quel modo. Perché crollo in un sonno profondo. Finalmente.

♥️

Alexander ha avuto degli incubi questa notte.
Non gli accadeva da tempo.
Di solito quando dormivamo insieme il suo respiro era regolare e il suo sonno tranquillo.
Ma non stanotte.
Si è svegliato un paio di volte in un bagno di sudore. Annaspava. Faceva fatica a riprendere il respiro e io, se dapprima ero terrorizzata nel vederlo quasi soffocare nei suoi stessi incubi, poi ho cominciato ad imparare a comprendere il suo dolore.
- È per il fatto che siamo tornati qui vero?- gli ho chiesto preoccupata, stringendomi a lui.
Alexander sembrava esausto, come se dormire gli provocasse ancora più stanchezza, poi ha riprovato ad abbandonarsi sul mio petto e si è addormentato senza più ricadere più in quegli incubi.

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- Scusa per stanotte. Deve essere insopportabile dormire vicino a me.- lo sento borbottare sottovoce.
Sta per alzarsi dal letto quando lo afferro dal braccio, per riportarlo a me.
- Alex io sono qui. E stavolta non ho paura. Se hai bisogno di me, per qualsiasi cosa, sappi che non ti volterò più le spalle.-
Lo guardo rilasciare un vecchio respiro, come se l'avesse trattenuto a lungo.
- Dico davvero. Non c'è niente di insopportabile in te.-
E stavolta lo sguardo che mi regala è decisamente di sorpresa.
- A parte quando fai il saccente antipatico.-
Ad Alexander sfugge un sorriso, poi si avventa su di me con rapidità.
- Attenta a non giocare troppo, piccoletta.-
Le sue labbra affondano avide nella pelle del mio collo. Mi lascio scappare un lamento rauco, lui però non smette di baciarmi facendo raschiare i denti nella mia carne.
I nostri corpi sfregano fino a quasi prendere fuoco, quando sentiamo il campanello.
-Copriti.- mi ordina infilandosi i pantaloni della tuta.
Alexander va ad aprire la porta, mentre mi rintano sotto al piumone gigantesco.
- Grazie.-
Lo guardo lasciare la mancia al cameriere che ha lasciato il vassoio sulla scrivania.
Allungo in collo per vedere quel ben di dio di frutta fresca, pancakes e croissant appena sfornati.
- Mi sto già abituando a questa vita. Io ti avviso.- annuncio sedendomi comoda.
Alexander sistema il vassoio davanti a me, poi si versa del caffè.
E sì, questa scena vista da fuori, sembrerebbe decisamente quella di una coppia perfetta.
Lui che mi porge la tazza di caffè fumante, io che lo guardo con occhi sognanti.
Ritiro su il piumone per coprirmi dal suo sguardo intransigente. Sistema un bicchiere di spremuta sul vassoio, infine mi fulmina.
- Non fare pasticci.-
Ho addentato un pancake, intanto lui si è messo la giacca.
-Dove vai?-
-Devo sbrigare una cosa.-
-Ma come...- mormoro delusa.
-Quando torno ti voglio vedere pronta. Abbiamo da fare oggi.-
Metto il broncio. Non voglio che se ne vada, ora.
Sognavo di fare colazione con lui, restare ancora un po' tra le lenzuola.
Ma sembra proprio che il mondo là fuori ci aspetti.
Continuo a fissarlo insistentemente, così Alexander torna sui suoi passi. - Non fare i capricci, piccoletta.- sussurra lasciandomi un bacio sulla fronte. -Devo fare una chiamata. Torno subito.-
Gli prendo la mano, trattenendolo ancora un po'.
Si china per lasciarmi un bacio sulle labbra, ma quando mi sporgo mi muovo un po' troppo e faccio cadere il bicchiere pieno di spremuta sulle lenzuola bianche.
Alexander sembra non rendersene conto, mi contorna la bocca di piccoli baci, per poi arrivare alla guancia, finendo con un bacio sulla punta del mio naso.
Poi un'occhiata rapida al casino che ho fatto.
-Ricordami di punirti.- asserisce duro.
-Scommetto che non te lo dimenticherai.- ridacchio contro la sua bocca dal sapore delizioso.
Ma Alexander stavolta è costretto a dimenticarlo, perché tutto quello che succede da questo momento in poi è inimmaginabile.
Anche per uno con la fantasia come la sua.

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Stay ready. Non so quanti capitoli verranno. Forse una decina! O forse un po' meno..🤗

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