You've got a fire inside but your heart's so cold

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-Sono sette sterline. Questa te la offro io!- esclamo rivolgendomi a Zack e ai suoi amici con un sorriso.

-Se ti sento offrire la mia birra ancora una volta ...-

-Sta tranquillo Ryan, te la ripago con i soldi delle mance.-

Oggi neanche i rimproveri di Ryan mi toccano, sono di
buonumore nonché particolarmente allegra, forse perché c'è Zack qui al pub.

Ma questo apparente benessere sparisce non appena Jacob entra nel locale.
La sua camicia verde a quadri  fuoriesce da una giacca scura. Lo osservo mentre si avvicina al bancone.
Viene sempre a sedersi qui.
Mai ai tavoli.
Stavolta però non mi fa affatto piacere vederlo, mi innervosisco appena mi mette gli occhi addosso.
Mio padre se non si era fatto vedere per tutto il giorno, mentre ieri sera ero troppo scossa per l'incontro con Alexander, quindi non sono riuscita a parlargli.

Jacob e mio padre si conoscono.
Questa cosa, non so perché, mi da i brividi.

-Ti accompagno a casa.- lo sento dire con la sua voce rauca quando finisco di lavorare.

-No, mi accompagna Zack.-

Guardo Jacob voltarsi in direzione del mio amico ricciolo, poi si massaggia il mento avidamente, andando a stuzzicare la barba rossiccia.

-Cos'hai da dirti con quel ragazzo? C'è qualcosa di importante di cui dovete discutere?-

La sua domanda mi confonde.

-È un mio amico.- replico scocciata.

- E io?-

Lancio il grembiule sul bancone con un gesto sgarbato.
-Tu non lo sei.-

-Però qualcosa mi dice che io e te dovremmo parlare di qualcosa di importante stasera.-

-Mi puoi dire cosa facevi a casa di mio padre?-

Jacob stringe i pugni tatuati sul bancone, poi non si fa aspettare. Non fa giri di parole, né attese inutili.

-Avanti andiamo, ti dico tutto.-

🍎

-Tuo padre e io lavoriamo insieme.-

-Ti prego non dirmi che spaccia droga!!- esclamo ricordando i sospetti di Mini.

Tutto mi aspettavo: una rassicurazione, una risata, una presa in giro, fuorché la risposta di Jacob.

-Beh più o meno. Si occupa di mettere sul mercato merce rubata.-

L'auto sfreccia nella periferia londinese, mentre il mio sangue si raggela ad udire quelle parole.
-Non ci posso credere, mi ha mentito spudoratamente!-

- Mi dispiace, Juliet. Ma è la verità.-

Le domande si accavallano nel mio povero cervello.
Mio padre è un bugiardo?
Un truffatore?
Ma perché capitano tutte a me?

-Dove stiamo andando!!!- sbraito indicando fuori dal finestrino.

-Ti riporto a casa, come sempre no?-

-No! No! No! Non ci pensare proprio a riportarmi da mio padre!-

-Juliet ma che dici!?-

-Non esiste, io da lui non ci torno più. Non si è fatto vedere per anni! Poi scopro che aveva una casa a dieci minuti di metropolitana da dove vivevo io! E dopo che lo prego di prendermi a vivere con lui, cosa fa? Un bel niente! Se ne frega di me! Si dimentica di venirmi a prendere, di fare la spesa e di dirmi che è un disonesto imbroglione!-
Jacob passa oltre casa di mio padre per poi accostare in una stradina secondaria.

BADLANDS IIWhere stories live. Discover now