XLVIII

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🔞Contenuto 🔞

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-Che bello vederti, Alex! John aveva detto che non saresti venuto.-

Mia madre abbraccia Alexander ancor prima che lui possa entrare dalla porta di casa.

Sto finendo di apparecchiare per il pranzo, così mollo i tovaglioli sul tavolo e butto un'occhiata distratta all'ingresso.
Mi sento quasi in colpa nel sbirciare quell'abbraccio. Tutte le litigate sul tornare a casa o meno, sul voler prendere un appartamento per me perché qui inizio a sentirmi stretta... mi sono sempre focalizzata su cosa desidero io, senza però pensare a cosa vorrebbe lui.
Alexander vorrebbe solo una famiglia. Forse è per questo che fa più fatica di me a staccarsi dal nido.
E non ci sarebbe nulla di male, se solo la nostra famiglia non fosse la stessa...

La freddezza con cui risponde a quell'abbraccio non viene minimamente registrata da mia madre, forse perché persino lei è consapevole di quanti passi lui abbia fatto prima di arrivare a darle anche una minuscola dimostrazione d'affetto.

- Vieni entra, c'è anche Juliet.-

Nel petto mi divampa un piccolo incendio quando da lontano, Alexander slega l'abbraccio e mi trafigge con un'occhiata affilata.

Gli volto le spalle e torno a fare ciò che stavo facendo.
Non sarò io a parlargli.
Non ha mosso un dito per difendermi questa mattina, questo non lo dimenticherò di certo.

C'è da dire che però sono fuggita senza dirgli niente e non mi sono preoccupata di rispondere alle sue chiamate. Conoscendolo, non sarà per nulla felice di questo.

-Oh non fraintendermi mi fa piacere che tu sia qui, ma perché sei tornato prima del solito?- si impiccia mia madre, facendogli strada in sala da pranzo.

Sapessi, mamma. 
È tornato solo per controllare che io fossi qui a casa, da buon maniaco del controllo.

-Alex è già qui?- mi domanda John presentandosi davanti a me con il bambino in braccio.

Annuisco a testa bassa, poi sollevo lo sguardo solo per incontrare i suoi occhi scuri che brillano come lame affilate.

- E invece... eccolo qua.- sbotto io, aggirando un'ulteriore occhiataccia da parte di Alexander.

Se prima potevo avere un minimo dubbio, ora ne ho la certezza: la mia fuga non è stata gradita, affatto.

Così John mette Tristan a dormire e finalmente possiamo cominciare il pranzo. Alexander non parla né mi guarda, mentre mia madre prende a vagare come al suo solito da un argomento all'altro.
Le migliori marche di biberon, le visite del bambino per monitorare il peso, le vacanze di natale, fino ad arrivare a me.

-Juliet non te l'ho chiesto ma...- si porta un tovagliolo all bocca prima di proseguire -Chi era il ragazzo che ti ha accompagnata a casa questa mattina?-

L'attimo di silenzio che piomba nella stanza è così funesto che vengo scossa da un fremito.
Con la testa ancora china sul piatto, Alexander pianta i suoi occhi scuri avanti a sé, in quel modo inquietante e sinistro che solo lui sa fare.

Prendo un respiro, ma incamerare aria mi risulta alquanto impossibile al momento.
Fortuna che John si accorge del disagio che si è appena creato e redarguisce mia madre immediatamente.

-Catherine.-

-Che c'è?-

-Ehm.... tesoro, non sono affari nostri, non credi?-

Le rivolge un occhiata esplicativa, come di tentata intesa. Lei dapprima casca dalle nuvole, infine sembra capire.

-Ohhhh sì sì certo.-

BADLANDS IIWhere stories live. Discover now