Baby kiss me, before they turn the lights out

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- Ho chiamato mio padre. Mi ha confermato che al dipartimento di polizia dovremo essere convincenti, se vogliamo qualche informazione in più sul caso di Mya. Per non parlare dell'altro...-
Lo vedo agitarsi quando il suo pensiero va all'omicidio di sua mamma. Alexander posa la giacca sulla poltrona vicino alla porta d'ingresso, poi lancia una mano dietro alla nuca.
- Sta tranquillo.-
Gli stringo le spalle guardandolo dritto negli occhi, infine lo aiuto a sfilarsi la maglietta.
- Ora facciamo una doccia, ti rilassi, poi andiamo. Non importa come andrà. Voglio che tu non soffra solo per fare contenta me.-
Alexander mi scruta con occhi indagatori.
Forse non si aspettava che quello che è successo tra noi la notte scorsa, abbia potuto incidere sulla mia fiducia nei suoi confronti.... ma in realtà io lo amo ancora e anche se questo non basterà a sistemare le cose, di sicuro può aiutarmi a proteggerlo da ulteriori sofferenze.
-Vederti così, come questa notte... Non voglio che stai male per colpa mia.- spiego abbandonandomi con la testa sul suo petto.
- Non è colpa tua, Juliet. Ho bisogno di lasciarmi i fantasmi alle spalle e questi capitoli necessitano di una fine.- lo dice tutto d'un fiato.
-Con te sento di avere il coraggio per andare fino in fondo.-
La voce di Alexander è cupa e profonda, sembra arrivare dal suo cuore.
-Ci siamo dentro insieme.- mormoro accarezzandogli il viso.
Non l'avevo mai fatto, così.
Mi sono presa una libertà che non mi sarei mai sognata mesi fa.
-Ora spogliati. Ti voglio con me.- taglia corto lui.

Ci avventuriamo nella doccia dove, aiutata dal getto d'acqua bollente, provo a rendermi partecipe del suo mondo.
Ma è ormai del tutto inutile.
- Sei preoccupato?- domando invano.
Il suo sguardo mi intimorisce.
Ha messo un muro.
E l'unico modo per stargli accanto è rispettare il suo silenzio.
- Voltati con la faccia contro la parete.-

Ho un piccolo sussulto nel profondo, quando lo sento pronunciare quella frase così cinica. Ma mi rilasso non appena capisco il perché me l'abbia chiesto.
Inarco il collo all'indietro, andando incontro ai suoi movimenti delicati, quando Alexander prende a massaggiarmi la nuca con lo shampoo. È il suo modo di prendersi cura di me.

-Non ho ancora ben capito quale sia il mio.- sussurro tra il lento scroscio dell'acqua.
- Cosa intendi?- chiede con un filo di voce.
- Quale sia il mio modo per prendermi cura di te. Come tu fai con me.-
Alexander interrompe il massaggio ai capelli per lasciarmi un soffice bacio contro il collo. Poi le sue mani mi accerchiano da dietro, stringendomi in un abbraccio.
- Restami a fianco. Non scappare quando ti mostro quello che sono. Mi basta questo.- lo sento sussurrare contro il mio orecchio.

L'acqua ha già mandato via tutto lo shampoo, ma ciò che è rimasto sono i nostri corpi bagnati.
Ed il mio amore per lui.
Ruoto tra le sue braccia scivolose tornando a guardarlo, lui prende il bagnoschiuma e comincia ad insaponarmi con estrema lentezza.

Ti amo.

Vorrei dirglielo. 
E se fosse troppo ora?
Se fosse come buttare benzina sul fuoco?
Lo sento che è agitato, che questo viaggio lo sta rendendo nervoso e non so quanto io possa effettivamente spingermi oltre.
Ci lasciamo qualche bacio, qualche sussurro attutito dal suono dell'acqua, poi qualche carezza più intima.
Alexander mi afferra e mi costringe con le spalle al muro di piastrelle color porcellana.
- Sta ferma adesso.-
Resto ad osservare la sua bellezza mozzafiato attraverso i miei occhi appannati dal vapore.
Sento il suo corpo ormai caldo abbandonarsi contro il mio, mentre con le mani si fa spazio tra le mie gambe.
Le sue dita sono piccoli tentacoli che scalano la mia pelle umida, prima mi accarezzano dolcemente, poi mi riempiono con un'incessante movimento ritmico.
Inarco la schiena contro la parete gelida, prendendomi le emozioni che solo lui riesce a regalarmi.
- Alex...-
- Shh.. lascia fare a me.- lo sento sussurrare con la bocca ormai tutta intorno al mio orecchio.
La carne ha cominciato a pizzicarmi forte, quando l'ha addentata con forza. Prima il collo, poi il fianco, fino a farmi urlare quando ha iniziato a torturare il mio capezzolo sinistro con i denti.
- Alexander, ti prego...-
I suoi occhi scuri mi hanno fulminato per qualche istante, regalandomi brividi così intensi da non sembrare reali.
Sento le sue mani scivolare via da me, per poi andare a raccogliere la sua grande eccitazione.
Mi sollevo in punta di piedi, aggrappandomi a lui, nella speranza che faccia il suo ingresso dentro di me.
Ma Alexander è titubante.
Mi prende le mani portandomele su di lui.
Lo sento vibrare forte tra le dita.
- Cosa c'è?-
- Li ho...finiti. Non...possiamo.- lo sento mugolare eccitato.
Lo spingo contro di me, ma lui fa resistenza.
- No, Juliet.-
Così ci riprovo, quindi mi solleva per riempirmi con una spinta decisa.
- Puoi controllarti, no?- domando aggrappandomi con le gambe intorno ai suoi fianchi.
-Sì,ma è rischioso...piccola...imprudente-ringhia prima di chiudere gli occhi, come se volesse ingannare il suo cervello e fingere che la sensazione dei nostri corpi incastrati l'uno nell'altro, non sia così divina.
Poi improvvisamente riapre gli occhi, i nostri sguardi si graffiano per qualche istante, finché il suo non finisce sul mio collo ormai violaceo per il livido che mi ha lasciato poco fa.
- Cristo, Juliet. Aspetta! Ti vengo dentro se lo facciamo così, adesso.-
Mi fa voltare con il viso contro il muro per poi scivolare di nuovo in me.
- Va meglio?-
Alexander non risponde, le sue mani mi tengono ferma e salda dai fianchi.
- Allora!?-
-Zitta, piccoletta.-
Le sue spinte mi mandano al limite, fino a farmi impazzire.
- Non voglio sentirti fiatare quando godi. Hai capito bene?-
- Sì Alexander.-
- Brava bambina. Se ti dimeni troppo, sono costretto ad uscire.-
- No, ti prego.-
Sento uno schiaffo deciso sul mio sedere.
- Ahi!-
Alexander mi assesta un'altra sculacciata, stavolta più secca.
Sento le mie membra interne esplodere intorno a lui.
Trattengo i gemiti tra le labbra, mentre mi abbandono completamente, fino a sentire le gambe molli e rilassate.
Alexander però sembra gradire troppo il mio orgasmo, esce da me in un colpo secco.
- Cazzo.- mugola mentre con le mani prova a placare la sua corsa. Mi chino a terra giusto in tempo per accogliere tra le labbra quello che resta del suo piacere.
Lo guardo. Resta con gli occhi socchiusi, quasi in estasi per qualche istante, poi mi aiuta a rialzarmi.
- Sei stata brava. Però non prenderci gusto, Juliet.-
- Abbiamo rischiato tanto?- chiedo aiutandolo ad insaponarsi.
- Non è sicuro farlo così.-
- Però ti è piaciuto.- lo stuzzico con un sorriso.
-Per quanto io muoia dalla voglia di farlo... Fidati, le conseguenze non sarebbero affatto divertenti.-
- Ahahah,se rimanessi incinta al caro John verrebbe un infarto!- ridacchio passandomi il balsamo tra i capelli.
- Riesci a ridere persino di una cosa del genere?!- domanda lui scrutandomi con occhi strani.
Il suo sguardo sembra essere a metà tra il curioso e l'affascinato.
- In che senso?-
Alexander mi afferra dai polsi e mi attira contro il suo corpo perfetto.
Il profumo di vaniglia è così prepotente che mi sta inondando le narici.
- Sei mia, Juliet.-

🦋🦋🦋🦋

Il capitolo è breve perciò farò un doppio aggiornamento oggi.♥️

Avete ragione a lamentavi della brevità di questo Badlands. Verrà più corto dell'altro. Ma avevo in mente lo svolgimento di queste vicende + la fine, già quattro anni fa... quindi voglio rimanere fedele a quell'idea e terminare il libro come più ne ho voglia. ❤️
Lo sapete che non scrivo finali o storie "appetibili" e che piacciono a tutti. Me ne sono sempre sbattuta del voler piacere a tutti... e anche stavolta sarà così!

✌️

BADLANDS IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora