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Alexander POV

Ti amo.

Me l'ha detto Juliet prima di uscire poco fa, l'ha sussurrato sottovoce davanti ai nostri genitori.
Non so perché l'abbia fatto.
Una settimana senza vederla e ora mi ritrovo costretto ad osservare la sua piccola sagoma che lascia la porta d'ingresso, senza poter fare nulla per fermarla.

E due giorni a settimana sono otto giorni al mese. In un anno saranno pochi quelli in cui staremo insieme. Mi chiedo se anche Juliet abbia fatto il calcolo come l'ho fatto io.

-C'era traffico?-

Sono seduto a tavola, abbiamo appena finito di cenare e Catherine culla il bambino mentre mi sommerge di domande di poco conto.
L'unica cosa a cui penso io però, è una soltanto.

Ho finito lezione tardi, sono riuscito ad arrivare a casa non prima delle otto di sera, ma lei stava per uscire.
"Stai con me" avrei voluto dirle quando, senza neanche bussare, sono salito di corsa in camera sua.
Ma non le ho detto nulla, mi sono limitato a togliermi la giacca e a guardarla.
Non ci siamo parlati per una settimana, è vero, ma avercela davanti non mi permette di mantenere il mio solito autocontrollo.
Mi è mancata, Cristo.

Ed il bacio è stato veloce, necessario. È stato facile averla nuda tra le mie braccia, Juliet era appena uscita dalla doccia, mi è bastato strapparle l'asciugamano di dosso.

- Quante settimane di vacanze avrai per Natale, Alexander?-

Non smetto di pensare al piccolo momento vissuto con Juliet qualche minuto fa, mentre Catherine e mio padre continuano a parlarmi.

Non mi ha detto nulla, quando ho preso il suo viso saldo tra le mani, mentre mi forzavo dentro alle sue labbra con avidità. Juliet ha accompagnato il movimento frenetico della mia lingua impaziente contro la sua, esplodendo in un bacio mozzafiato. Poi ha curvato il collo cercando di sottrarsi ai brividi che le dava il mio respiro contro il suo collo affusolato. L'ho sentita gemere a lungo, senza che io le avessi fatto niente.

-Sono stato bloccato nel traffico, dammi il tempo di...-

-Alex...-

-Mi faccio una doccia veloce.
Finisci di vestirti qui in bagno, con me. Fammi compagnia. Parliamo un po'.- le ho detto poi, solleticando la pelle sottile e vellutata della sua schiena con la punta delle dita.

Infine mi sono schiarito la gola, accorgendomi un po' troppo tardi di come il mio tono di voce assomigliasse ad una supplica.
L'ho davvero pregata di stare qualche minuto in più con me?

-Sto per uscire.- mi ha freddato lei.

Juliet non sembrava minimamente toccata dalle mie parole, né dai miei gesti affettuosi. Devo averle detto qualcosa che non mi ha ancora perdonato.
L'ultima discussione è stata accesa, sì, solo non riesco a capire dove ho sbagliato.

-Mhm.-

Così mi sono seduto sul letto, lei intanto si è chinata per raccoglie l'asciugamano, come per coprirsi.
Quel gesto mi ha urtato nel profondo. Mi tratta come un estraneo adesso?

Quindi era tutto vero quello che mi ha detto durante l'ultimo litigio?
Non era solo arrabbiata?

-Tornerò presto, così stiamo insieme.- ha mormorato poi, mordendosi il labbro.

BADLANDS IIWhere stories live. Discover now