If it's not you, it's not anyone

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Devo chiamare Jacob.

Devo assicurarmi che non metta nei casini mio padre, non ora che ha deciso di cambiare vita.
Quando giungiamo alla stazione di servizio ed Alex scende a fare benzina, ho un momento in cui sono sola, così mi decido a chiamarlo.

-Juliet?-
Resto in rigoroso silenzio quando ascolto la sua voce.
Ha qualcosa di tremendamente meschino.

-Ti ho chiamata tre volte.-
- Senti, non mi interessa cos'hai da dirmi, ma mio padre... Lascialo stare.-
- Non t'interessa? Ne sei sicura?-

Il suo tono minaccioso mi dà i brividi.
-Ti chiedo solo di lasciarlo andare.-
- Non è così facile...-
-Per favore non ti chiedo altro!-
Lo prego con voce infantile.

Alexander si sporge verso l'abitacolo della macchina, deve avermi sentita parlare.

-Avevamo un patto.- dice Jacob.

Io sto in silenzio, poi sorrido ad Alex che si allontana per andare a pagare dentro al bar del benzinaio.
-Sì. Ehm...Che patto?- domando confusa.

-Questa sera. Ho bisogno di parlare con John.-

-Perché?!!- strillo arrabbiata.
Non mi sta dando ascolto.

-Cosa c'entra ora John???-

-Dobbiamo chiarire delle cose. Ma se gli chiedessi io di vederci, non accetterebbe.-

Vuole solo parlare con John?

-Ti basta parlare con lui? Prometti che poi lascerai andare via mio padre?-

-Certo.-

Mi prendo un attimo per pensarci.
-Oh... non lo so.- ribatto istintivamente.

- Tuo padre è un truffatore, un venditore di merce rubata, un evasore fiscale...Se vuoi posso continuare, ma sappi che gli anni che passerà in carcere non saranno pochi!-

Mi sta ricattando. Ma non voglio che mio padre finisca in galera. Sopratutto non ora che ha deciso di darci un taglio con quella vita.
E Jacob, o meglio Kyle, è un poliziotto a tutti gli effetti... me l'hanno confermato anche al dipartimento.
Mi mordicchio le unghie.
Ora che faccio?

- Ti basta parlare con John? Giura che poi lascerai andare mio padre!-

- È un patto, Juliet. E a te ci tengo, perché se avessi voluto arrestarlo, l'avrei già fatto.-

- Va... va bene.-

Alexander torna in auto sfregandosi le mani gelide per scaldarsi un po'.
- Cristo, che freddo!-

Mya aveva ragione.
Le sue mani sono così sottili ed affusolate.

- Juliet?-
Le vene bluastre scorrono turgide sotto alla pelle bianca.

- Sì?-

- Che stai guardando, mhm?- chiede posandomi una mano ghiacciata sulla coscia.

- Ahi!- esclamo dimenando la gamba con l'intento di scacciarlo.

Alexander però mi lascia un bacio sul collo lasciandomi esterrefatta.
- Come siamo affettuosi.-
lo prendo in giro.
- Attenta a quello che dici. E ricordati che non hai le mutande, Juliet.- mi stuzzica riaffondando possessivamente le dita nella mia gamba.

John. Devo chiamare John.

- Devo andare a fare pipì.-

Alexander mi ferma dal polso prima che io possa uscire.
- Ti accompagno?-

- Grazie, papino. Ce la faccio da sola a trovare un bagno.- ridacchio uscendo dalla macchina.

Una volta raggiunto il bagno del bar, telefono subito a John.
-Juliet? State bene?-
Il suo tono è sempre un po' apprensivo.

BADLANDS IIWhere stories live. Discover now