Epilogo: parte due

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Siamo quasi alla fine 🖤

🔴🔴🔴

Juliet

Un'esplosione di colori mi riempie la pancia e la mia mente si svuota di ogni pensiero.
Alexander si appropria della mia bocca e la tortura con affondi di lingua violenti e incalzanti, causandomi spasmi piacevoli sotto la pelle.

Le sue mani immerse nei miei capelli sono avide, sicure, ma il mio equilibrio è precario. Muovo un passo, poi un altro, sto indietreggiando, sfiancata e incapace di fronteggiare la forza di quel bacio.

Il mio cuore brucia, le ginocchia cedono e in un attimo casco sul letto, trascinandomi il suo corpo addosso.

Con le braccia gli circondo la schiena, mentre lui schiaccia i palmi freddi sulle mie guance e mi tiene ferma, approfondendo quel gioco di lingue in modo indecente.

La scia del suo profumo mi scava una voragine nel petto e ogni volta che provo a incamerare aria, ciò che ricevo sono pugnalate roventi nello stomaco.

Il mio corpo si arrende al suo, e quando distanzio le gambe tra loro, avverto un pizzicore intenso proprio lì, in mezzo alle cosce, dove la fibbia della cintura preme contro la mia carne scoperta. Mi scappa un altro gemito, ma invece che ritrarsi, Alexander sembra interpretare ogni mio lamento come un invito.

Sto boccheggiando e lui si accorge della mia difficoltà, difatti inizia a spingere duramente contro il mio inguine. Il bacio diventa caldo, eccitato e le sue mani percorrono il mio corpo e scendono ad afferrarmi il fondoschiena con irruenza.

Per un attimo mi chiedo dove siano le mie mutande, ma poi ricordo che se l'è intascate lui durante il ricevimento.

Con la punta delle dita raschia la mia pelle sensibile, scava sotto la mia gonna e ne solleva il bordo, per poi stringermi con i suoi palmi gelidi.

-No, fermati.-

Sono io a pronunciare quelle parole.
All'improvviso Alexander sembra risvegliarsi da un incantesimo. Retrocede di scatto, si alza in piedi, mentre io resto sul letto, a sfiorarmi le labbra. Queste scottano come le mie guance, sotto il suo sguardo confuso.

-Io... Tu... Eri così scosso...-

Lui scrolla il capo. -Juliet, non avrei dovuto.-

-Stavi male fino a poco fa. Piangevi per Jenny-, ansimo a corto di fiato, intenta a risistemarmi il vestito sulle ginocchia.

-Non piangevo per Jenny.-

Alexander mette su uno sguardo riluttante, fa una pausa, poi si siede di fianco a me.

-Quando lei se n'è andata, ho realizzato.-

-Cosa?-

Ma lui serra le labbra, non parla.

-Dimmelo, per favore.- Gli lancio un'occhiata supplicante, vorrei solo si spiegasse meglio.

-Ho realizzato di aver sprecato più di due anni della mia vita.-

L'amarezza del suo tono seppellisce tutte le emozioni piacevoli che si erano disegnate sul mio volto, grazie al bacio.

-Come l'hai capito?-

-Se n'è andata e io non ho provato niente.-

La sua risposta è secca, ma io fatico a crederci.

-Non è possibile.-

E subito dopo me ne pento.
Non so nulla di loro due.

-Non volevo ammetterlo a me stesso, in realtà l'avevo già capito da tempo.-

BADLANDS IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora