CAPITOLO 13: POMERIGGIO CON LA TATA

2.8K 38 16
                                    

Il pranzo fu abbastanza tranquillo: Riccardo, anche se un po' di malavoglia, si lasciò mettere nel seggiolone e cercò di ignorare i commenti infantili di Sonia mentre la donna lo imboccava con l'omogeneizzato. Di nuovo, era una preparazione fatta in casa dalla Tata che aveva poi proceduto a ridurre ad una poltiglia. Esattamente come quello della mattina, aveva un ottimo sapore (la base era carne di pollo e legumi) ma una consistenza veramente terribile.

Una volta che ebbe finito l'omogeneizzato, Sonia mise del latte nel biberon e dopo averlo scaldato con lo strumento apposito gli mise la tettarella di gomma in bocca e con delicatezza lo fece bere. Inutile dire che Riccardo trovò ciò veramente imbarazzante, ma pur sempre meno rispetto ad essere allattato al seno.

Una volta finito, la Tata gli pulì la bocca con il tovagliolo e lo fece uscire dal seggiolone, tenendolo in braccio. Dopo avergli dato dei colpetti sulla schiena per fargli fare un ruttino, cosa che il ragazzo fece senza opporre resistenza, la donna lo mise giù.

"Cosa si fa ora?" chiese, aspettandosi una risposta ben precisa.

Riccardo ci pensò un attimo, poi si strinse nelle spalle, replicando "Un po' di relax?"

Sonia scosse la testa, con un'espressione contrariata in volto "No, tesoro. Cosa si fa dopo ogni pasto? Te l'ho detto stamattina."

Riccardo sbuffò "Se è lavarsi i denti non ne ho proprio voglia."

"L'igiene orale è importante."

"Tata, capisco che una volta a settimana come facevo è poco... ma tre volte al giorno è veramente troppo."

Sonia in tutta risposta tese una mano verso di lui, con il palmo rigido, e la scosse un paio di volte simulando degli schiaffetti all'aria. Il messaggio era ben chiaro.

Riccardo alzò le mani, esclamando "Va bene, va bene! Non mi sculacci!"

La donna si lasciò andare ad una risatina, trovando la sua reazione veramente carina, e lo accompagnò in bagno, dove come dopo colazione gli lavò i denti. La procedura fu un pelo più rapida, dato che la Tata evitò di ripetere la spiegazione per intero ma si limitò ai punti fondamentali. Riccardo, dal canto suo, evitò di lascarsi andare di nuovo a scurrilità, e la sua bocca si limitò così ad assaggiare il dentifricio anziché quello schifo di sapone alieno.

Finita la procedura, Sonia ricondusse Riccardo nel salotto, dicendogli "Puoi rilassarti fino all'ora di cena. Domani ti aspetta un grande giorno."

"Perché? Che accade domani?"

"L'hai dimenticato?" disse Sonia, scompigliandogli dolcemente i capelli "Sarà il tuo primo giorno d'asilo."

"Ma io non ci voglio andare! Non sono un poppante!"

"Niente capricci, su. La socializzazione è importante."

Riccardo continuò però a lamentarsi "Tata, ho già finito gli studi! Non posso andare all'asilo!"

Si pentì immediatamente di quella frase, allorché gli arrivò un possente sculaccione che lo fece sobbalzare.

"Riccardo, ora basta. Domani vai all'asilo. Punto. Ora pensa a rilassarti, e lascia che oggi sia oggi e domani sia domani."

Il ragazzo dovette ammettere che c'era della saggezza in quelle parole. Scrollò le spalle e decise di rimandare la discussione al giorno dopo.

Si sedette dunque accanto alla cesta, ed estrasse il set di mega bloks, con il quale si mise a costruire una fattoria.

Si fece assorbire dalla cosa come precedentemente con le macchinine, ritrovando quella spensieratezza che inevitabilmente aveva perso crescendo. Forse stare con la Tata non era poi così male.

La TatocraziaWhere stories live. Discover now