CAPITOLO 21: LA MESSAGGERA DEL SOGNO

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Riccardo e le ragazze stettero in mensa per un po', in attesa che Milena tornasse con Eleonora dopo averla pulita per bene. Il ragazzo cercò di non pensarci, ma non poteva fare a meno di farlo: l'idea della sua cotta nuda sul fasciatoio era un pensiero eccitante, era difficile negarlo. Tuttavia, cercò in tutti i modi di distrarre la propria mente da esso, come se il solo immaginarla in quella situazione fosse una violazione della sua privacy, una mancanza di rispetto verso una ragazza che stimava con tutto sé stesso.

Non passò molto tempo, la porta della sala mensa si aprì e Milena comparve sull'uscio, tenendo Eleonora per mano. La maestra sorrideva, mentre la castana teneva gli occhi bassi, puntati al suolo.

"Ecco qua." annunciò Milena, portando Eleonora davanti agli altri "La nostra Eleonora è bella pulita e asciutta."

Come a voler confermare le parole appena pronunciate, la maestra usò la mano libera per alzare il grembiulino della ragazza, mostrando a tutti il suo pannolino con le stampe delle Barbie.

Ciò fece lanciare un gridolino ad Eleonora, che arrossì violentemente e subito cercò inutilmente di coprirsi.

"Maestra!" esclamò, imbarazzata oltremisura.

"Tranquilla, piccolina, tanto tutti i tuoi compagni portano il pannolino, e in mattinata lì ho cambiati tutti, avete fatto tutti un sacco di pipì." ridacchiò Milena, facendo arrossire tutti i presenti. Quella ragazza aveva veramente un dono per mettere la gente in imbarazzo.

La maestra lasciò quindi andare la mano di Eleonora e le abbassò il grembiulino.

Senza guardare nessuno, la castana tenne lo sguardo incollato al suolo, le gote rosse come pomodori maturi per la vergogna, e si affiancò ai suoi compagni di sventura.

Miriam sorrise, ed esclamò contenta "Maestra, andiamo a fare il pisolino adesso?"

La presenza di quella ragazza, così spontanea ed allegra, cozzava in maniera incredibile con l'atteggiamento degli altri. Riccardo non riusciva a non ammirarla per quel modo di comportarsi. Avrebbe dato qualsiasi cosa per avere anche solo una parte della sua ingenuità.

Rossella annuì, esibendo il suo solito sorrido radioso, e disse "Ma certo, amorina, è quello che avevo detto."

Batté le mani, e aggiunse "Forza, piccolini. In fila per due come prima che andiamo tutti a fare un bel pisolino pomeridiano."

Finito di parlare, la maestra Tata si posizionò davanti alla porta della mensa, pronta ad uscire, ed attese che anche i bimbi si mettessero in posizione.

Miriam ed Alessandra le si misero dietro, prendendosi per mano, la prima con un sorriso in volto e la seconda con un'espressione un po' scocciata.

Riccardo si mise dietro di loro, stropicciandosi gli occhi. Dopo l'ultima esperienza aveva davvero bisogno di stendersi un po'. Francesca gli si affiancò una manciata di secondi dopo, e gli tese timidamente la mano.

Riccardo la guardò, stupito dal fatto che avesse preso lei l'iniziativa per una volta. Sorridendole debolmente, gliela afferrò, facendola arrossire.

"Sai... sei molto... molto..." bofonchiò la ragazza.

"Gentile?" provò lui a completate la frase, continuando a sorridere.

"Ecco... volevo dire..." fece una pausa molto lunga, il volto completamente in fiamme a quel punto, ed infine sussurrò "...carino."

A quel punto anche Riccardo arrossì. Quel complimento giunse completamente inaspettato, come uno schiaffo sul sedere.

Prima che potesse rispondere, una mano si appoggiò sulla sua destra, in una stretta parecchio forte. L'altra mano della stessa persona fece altrettanto sulla spalla sinistra di Francesca.

La TatocraziaWhere stories live. Discover now