CAPITOLO 34: LA PUNIZIONE DELLA MAESTRA

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Milena aveva gli occhi bassi e le gote cremisi, sentendosi addosso lo sguardo di tutti i presenti. Si sentiva umiliata, non riteneva giusto che i bimbi stessero per assistere alla sua punizione. Era una maestra, dopotutto, doveva essere superiore a loro. Perché tata Rossella voleva invece punirla? Aveva solo fatto il suo dovere, pensava.

Nessuno disse nulla, ma poteva chiaramente percepire l'espressione beffarda di Riccardo e delle altre ragazze, inclusa Nicole, quella perfettina. Che coraggio, aveva, venire nel suo asilo a far buona impressione sulla Tata! Quanto avrebbe volentieri usato la pagaia per dargliele. Peccato che non potesse: anche se solo diciottenne era un'adulta esattamente come lei e come tale poteva essere sculacciata solo dalle Tate.

Dopo qualche minuto, la porta della sala si riaprì e la maestra Rossella fece il suo ritorno tenendo Eleonora per mano. La castana aveva un sorrisone sulle labbra, pronta a godersi la punizione di Milena.

"Vai con gli altri, cara." le disse Rossella, lasciandole andare la mano "Devo fare un discorsetto con la maestra Milena."

Eleonora annuì convinta, continuando a sorridere.

"Sì, maestra." disse, raggiungendo i propri compagni quasi saltellando.

Si posizionò accanto a Riccardo, il quale la prese subito per mano rivolgendole un sorriso.

"Adesso ci divertiamo." le sussurrò.

Eleonora annuì convinta "Sì, così impara a trattarmi così."

"Beh, le hai detto una parola veramente brutta."

"Sì, lo ammetto. Mi meritavo le sculacciate e sono certa che una volta a casa tata Felia mi laverà la bocca con il sapone. Ma lei mi ha provocata."

"Vero. E infatti ora le prende."

"Spero che la maestra Rossella usi la pagaia su quella... monella."

Aveva esitato un attimo, dato che chiaramente non era monella la parola che stava per dire.

Mentre loro due parlavano tra loro, Rossella si era intanto avvicinata a Milena, la quale aveva ancora lo sguardo basso, incapace di affrontare quello della propria Tata.

"Milena, guardami." le disse.

La ragazza alzò lentamente lo sguardo, finendo per incrociare quello della rossa.

"Sai di non esserti comportata bene, vero?"

"Ma Tata, non capisco cos'ho sbagliato." replicò la mora "Non ho abusato del mio potere. Eleonora si è comportata male e l'ho punita."

La maestra Tata annuì, dicendo "Vero, se tu avessi commesso abuso di potere saresti già in un pannolino e saresti una loro compagna. Tuttavia, il non aver commesso un abuso non significa che ti sei comportata in modo corretto, cosa che ti ha fatto guadagnare una bella sculacciata."

Milena la guardò con uno sguardo perplesso.

"Ma cos'ho fatto, Tata? Me lo può spiegare?"

Rossella sospirò, e con pazienza le espose "Il tuo errore è stato duplice, cara. Prima di tutto, non hai considerato il fatto che ci fosse un'altra adulta nella stanza, per cui avresti tranquillamente potuto portare Eleonora alla nursery e cambiarla. Secondo e più importante, le cose si spiegano con gentilezza e pazienza ai piccoli di casa. Sei stata molto brusca e priva di tatto, provocando così una reazione comprensibile. Una reazione esagerata, certo, e infatti la sculacciata Eleonora se l'è meritata, ma hai sbagliato a parlarle in quel modo."

Milena abbassò lo sguardo, vergognandosi.

"Ho capito. Mi dispiace."

"Inoltre..." aggiunse Rossella "...ti chiedo anche di avere un po' più di pazienza in generale. Anche prima, con Riccardo, hai messo subito mano alla pagaia."

La TatocraziaWhere stories live. Discover now