CAPITOLO 17: LE MAESTRE

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Alice era la figlia del macellaio del paese. Aveva la stessa età di Eleonora, e con quest'ultima aveva sempre avuto un rapporto parecchio conflittuale. Le due, infatti, erano state costrette a vedersi spesso giacché andavano alla stessa scuola e i negozi dei rispettivi genitori erano letteralmente uno accanto all'altro.

Da quando Riccardo si era trasferito nella valle, Alice gli aveva messo subito gli occhi addosso. Pur riconoscendo la ben più che notevole bellezza della ragazza, però, non era minimamente attratto da lei, e l'aveva respinta quando lei l'aveva invitato ad uscire.

Quello che il ragazzo all'epoca del fatto non sapeva era che Alice era stata viziata in maniera assurda dai genitori e per lei era assolutamente inconcepibile ricevere un no come risposta. Il rifiuto di Riccardo l'aveva reso la sua ossessione.

"Umh... ti ho detto che mi sono svegliata tutta bagnata?" continuò la bionda "Ti stavo sognando."

"O più probabilmente ti sei semplicemente fatta la pipì addosso." intervenne Eleonora, fulminando l'altra ragazza con lo sguardo "Spero il tuo pannolino abbia retto."

Alice si voltò di scatto verso di lei, storcendo di nuovo il naso, e le disse "Ah, ci sei anche tu. In effetti c'era puzza di poppante nell'aria."

"Basta, Alice. Non ci si comporta così." intervenne anche tata Anaya, con voce severa, sottolineando le proprie parole con un pesante sculaccione.

Alice sussultò a quel colpo improvviso, ma non mutò la propria espressione nei confronti di Eleonora. Si voltò verso la propria Tata, e scrollando le spalle affermò "Che ho detto di male, Tata? Se la verità la offende non è colpa mia."

Eleonora digrignò i denti e fece un passo avanti, dicendo "Io la..."

"Tu niente." la interruppe tata Felia, tirando le redinelle e costringendola a fare un passo indietro "Tu evita di metterti nei guai che a lei ci pensa la sua Tata."

In tutto questo, tata Sonia era rimasta ad osservare la scena con un sorriso divertito. Evidentemente aveva piena fiducia nella sua collega.

"Alice, stamattina le hai già prese due volte." disse infatti Anaya "Se non ti scusi subito con l'altra bambina le prendi ancora, davanti a tutti, e lei mi aiuterà ad amministrare la punizione."

Alice aveva continuato a guardare la sua Tata con sguardo annoiato mentre quella parlava, ma l'ultima parte della minaccia le fece sgranare gli occhi.

"Sta scherzando?!" esclamò "Non mi farò toccare il sedere da quella mocciosa!"

"Siamo coetanee..." sibilò Eleonora tra i denti.

"Devo contare fino a tre, Alice?" fece Anaya.

Alice sospirò, e si voltò di nuovo verso l'altra ragazza. Sospirò ancora, come a voler raccogliere tutta la propria determinazione, e bofonchiò "Scusa, Eleonora..."

Eleonora incrociò le braccia e la guardò male.

"Tesoro, ti ha chiesto scusa. Non è buona educazione tenere il broncio." intervenne Felia.

Eleonora non era decisamente dell'idea di perdonare quella che dal suo punto di vista era e rimaneva una stronzetta, ma d'altro canto non voleva nemmeno darle la soddisfazione di farsi punire da tata Felia davanti a lei. A malincuore, quindi, disse "Scuse accettate."

Entrambe le Tate sorrisero e scompigliarono i capelli delle rispettive bimbe, soddisfatte. Riccardo era rimasto a guardare la scena con un'espressione imbarazzata in volto.

Il silenzio che cadde sulla scena fu spazzato via dalla voce di Miriam, che con il suo solito fare innocente chiese ad Olimpia "Tata, come mai non le prendono? Non sono state monelle?"

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