CAPITOLO 27: IL CUORE DI RICCARDO

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Eleonora giunse in prossimità di Alice, e questa senza esitare la afferrò per un polso e se la tirò sulle ginocchia, ridacchiando.

"Pronta ad una bella sculacciata?" fece, massaggiandole il sedere ancora coperto con la mano.

Eleonora si strinse nelle spalle, bofonchiando in risposta un "Almeno fai in fretta."

La bionda la guardò, con un ghigno sul volto "In fretta? Oh, no, intendo gustarmi la cosa."

Con la dovuta calma, la ragazza aprì la parte posteriore del pigiamino della rivale e la abbassò, mostrando così pannolino che le avvolgeva il didietro come una soffice nuvola bianca fatta di polimeri assorbenti.

"Che bel pannolino." ridacchiò, dandole delle pacchette leggere "Ma come abbiamo detto, la sculacciata sarà a sedere nudo."

Pronunciate quelle parole, Alice infilò una mano all'interno del pigiama dell'altra ragazza, aprendo le fascette laterali del pannolino e rimuovendo così la parte posteriore dello stesso, che adagiò sulla parte interna dell'apertura del pigiamino, a penzoloni tra le gambe della castana.

Il sedere tondeggiante di Eleonora comparve sotto i loro sguardi, attorniato dalla stoffa rosa del pigiamino, e la bionda non perse tempo a darle uno schiaffetto leggero che lo fece ondeggiare come un budino.

"Sei palliduccia, qua sotto." constatò "Sarà il caso di darti un po' di colore."

"Sì, sì, divertiti pure." bofonchiò l'altra in risposta.

"Oh, lo farò, non temere." replicò Alice "Ma non con la mano. Avevamo detto che avrei usato uno strumento."

Alzò lo sguardo verso Riccardo, che era rimasto con gli occhi sbarrati a fissare la scena, e gli disse "Saresti così gentile da portarmelo? Quando hai finito di goderti il panorama..."

Riccardo sobbalzò, ritornando alla realtà e staccando lo sguardo dalle natiche della castana, incrociando invece lo sguardo di Alice.

"Eh, cosa? Che c'è?"

"Buongiorno, eh. Dicevo che dovresti portarmi lo strumento che userò su queste belle natiche bianche."

Riccardo la guardò, stringendo gli occhi, e le rispose "Se vuoi quella roba che hai fatto col pongo te la puoi scordare."

"La coramella?" fece Alice con un sogghigno, provocando un brivido lungo la schiena della rivale "Dubito che tata Sonia ne abbia una, e se anche l'avesse non me la farebbe mai usare. Le Tate odiano quello strumento."

"L'ho notato. Tu come accidenti lo conosci?"

"Oh, è una lunga storia."

"Ehy, Terra chiama Alice e Riccardo!" esclamò di colpo Eleonora, ancora distesa sulle ginocchia dell'altra ragazza "Non sono comodissima, sapete?"

La sua uscita le fece guadagnare un paio di sculaccioni ben assestati da parte di Alice, che la sgridò "E non sei nemmeno nella posizione di dare ordini, se è per questo."

Eleonora lanciò un paio di gridolini a quegli schiaffi. Alice non aveva neanche lontanamente la forza di una Tata, ma ci aveva messo parecchia energia.

"Tornando a noi..." seguitò la giovane tigre alzando nuovamente lo sguardo "...vorrei che mi portassi una cucchiarella."

"Cucchiarella? Come quella usata oggi da Emma?"

A quelle parole Eleonora sgranò gli occhi e si mise ad agitarsi.

"No, no!" esclamò "Qualsiasi altra cosa!"

Alice le diede altri due sculaccioni, per poi annuire a Riccardo.

Il ragazzo sospirò e guardò Eleonora, dicendole un sentito "Mi dispiace..."

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