CAPITOLO 37: VISITA A SOPRESA

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Il resto della giornata passò senza intoppi. I ragazzi furono portati in sala mensa, ove avvenne come un paio di giorni prima: furono messi nei seggioloni e serviti dalla signora Emma, la quale ovviamente minacciò di "sculacce brutte brutte" chiunque non avesse mangiato la pappa. Il pranzo fu estremamente tranquillo e arrivò quindi l'ora del riposino. Riccardo ne fu particolarmente contento, non vedendo l'ora di abbracciare la fidanzata.

Tata Rossella e la maestra Milena portarono tutti alla stanza apposita e, dopo aver fatto mettere loro in bocca i ciucci e scegliere i peluche, li aiutarono ad entrare nelle culle biposto. Naturalmente ne era stata aggiunta una per Gabriella e Fabrizia le quali, per esclusione, dovettero condividerla. Gabriella aveva preso una bambola con le sembianze di Mulan, mentre Fabrizia un peluche di Woody di Toy Story.

Riccardo si accoccolò con Eleonora. I due fidanzatini si strinsero l'un l'altra, sfiorandosi le labbra con i rispettivi ciucci, in un gesto amorevole. Sarebbero rimasti lì per sempre, a scambiarsi quell'intimità profonda come un abisso inesplorato, in cui i loro cuori battevano come una cosa sola.

Al suono delle melodie diffuse dall'altoparlante tutti loro si addormentarono, e Riccardo fu felice di fare dei sogni normali anziché sognare qualcosa di strano legato alla sacerdotessa e a tutta la situazione assurda che stava vivendo.

Quando l'ora del riposino finì, ovviamente fu tempo del cambio. Poiché tutti loro avevano fatto la pipì a letto, naturalmente, furono condotti alla nursery dove uno ad uno furono cambiati da Milena. Ancora faticavano a credere di non riuscire più a fare una nanna asciutta, l'arrivo delle Tate aveva cambiato qualcosa di profondo in loro. Chissà come mai.

Riccardo constatò piacevolmente che, nonostante qualche smorfia, Milena fu decisamente più professionale durante il cambio. Un miglioramento notevole. Certo non fu amorevole come tata Sonia, ma quello era normale.

Una volta che tutti i bimbi furono puliti e asciutti (ad Eleonora fu messo anche un nuovo Tempus), la maestra Rossella li fece disporre in fila per due. Con loro stupore, non li ricondusse però verso l'aula, bensì nuovamente nella sala ricreazione, ove avevano svolto la lezione speciale con Nicole. Lì li attendeva qualcosa di completamente inaspettato.

Al centro della sala, infatti, era stato messo una specie di basso tavolo imbottito, simile ad un fasciatoio ma più piccolo, con una sedia accanto ad esso. E la sala non era vuota, affatto, c'erano invece tre persone che attendevano il loro arrivo.

Erano tre donne, tutte vestite con pantaloni bianchi, camice bianco e scarpe ortopediche.

La prima di loro era a destra del tavolo, era di media altezza, con corti capelli corvini e occhi scuri, parecchio rotonda, con un'espressione bonaria in viso. Probabilmente aveva sui 30 o 35 anni.

La seconda donna era dalla parte opposta. Un pochino più alta, ma magrolina e delicata come una farfallina. Aveva i capelli biondi legati in uno chignon e occhi chiari. Anche lei aveva un'espressione dolce e accomodante. Sembrava la più giovane del gruppo, forse aveva 27 o 28 anni al massimo.

La terza e ultima era dietro al tavolo, nel lato opposto a quello della sedia. A differenza delle altre era più anziana, una signora di mezza età. Era di media altezza, con un fisico asciutto che dava l'impressione di qualcuno che era stato un'atleta in gioventù. I suoi capelli, lunghi fino alle spalle, erano di un biondo tendente al grigio, che facevano ben risaltare i suoi begli occhi verdi. Nonostante qualche piccola ruga era ancora una bella donna. Sorrideva, ma solo con le labbra: lo sguardo trasmetteva una certa severità.

Fu proprio quest'ultima a prendere parola: "Oh, ecco i nostri piccolini. Venite, venite, non vi mangiamo mica."

Titubanti, i ragazzi si fecero avanti. Tata Rossella e la maestra Milena non dissero nulla, limitandosi a osservare la scena sorridendo e a chiudersi la porta alle spalle.

La TatocraziaWhere stories live. Discover now