CAPITOLO 29: DURO LAVORO E MERITATO RELAX

1.5K 23 26
                                    

Quando Riccardo si svegliò, vide solo il petto di tata Sonia che si stagliava contro un cielo parzialmente nuvoloso.

"Ben svegliato, topolino." gli sorrise, spingendo il passeggino dentro casa, erano arrivati a destinazione.

Una volta dentro, la Tata slegò le cinghie di sicurezza e tirò fuori Riccardo dal passeggino. Appena l'ebbe messo giù, afferrò l'elastico dei pantaloni con la mano sinistra e le tirò, per poi mettere la mano destra all'interno di essi, sul pannolino.

"Oh, sei asciutto." disse, con tono quasi stupito.

"Tata!" esclamò lui imbarazzato "Carlotta mi ha appena cambiato!"

"Vero, ma meglio sempre controllare, non si sa mai con voi piccole fontanelle." ridacchiò l'aliena, ritirando la mano "E poi non hai ancora fatto la popò."

Riccardo arrossì vistosamente, e mugugnò in risposta "La faccio solo una volta al giorno."

"Sì, per ora sì."

Prima che potesse chiederle spiegazioni, la donna lo prese per mano e lo condusse verso le stanze da letto. Non le raggiunsero, però: la Tata si fermò infatti davanti alla lavanderia.

"Ecco, qui ci occuperemo di un'altra parte della tua educazione specifica." gli spiegò "La tua educazione specifica si compone di tre punti, come ormai avrai capito."

"Igiene personale, bugie e furti. Sì, sì, me l'ha già detto."

Il tono scocciato con lui l'aveva interrotta gli costò un pesante sculaccione, seguito da un severo "E ti ho già detto anche di non interrompere le persone, più volte. Ho la mezza idea di darti una bella sculacciata."

Il ragazzo strinse istintivamente le natiche, rispondendo con un rapido e sommesso "No, no, mi scusi. Non lo faccio più, promesso."

"Lo apprezzo." rispose l'aliena "Ma stai attento quando prometti qualcosa, perché infrangere una regola e al contempo una promessa vale una doppia punizione."

Riccardo deglutì pesantemente, per poi dire "Non succederà."

"Lo spero, caro."

Ciò detto, la Tata riprese il discorso: "La tua educazione specifica si compone di queste tre cose, sì. Lavoreremo insieme su ognuna di esse, in un percorso lungo che ti porterà a diventare un cittadino modello. Così come Carlotta è stata il primo passo per la parte dei furti, ora compirai il primo passo per la parte dell'igiene."

"Cosa devo fare?"

La donna aprì la porta della lavanderia e lo condusse al suo interno. La stanza, non molto grande, presentava un lavabo e una lavatrice, oltre che a qualche mobile per i detersivi e uno per la roba sporca, più uno stendino.

Sulla lavatrice, posta di fianco al lavabo, era stato posto (dalla Tata, dato che Riccardo non era certo stato) un grosso bagnino pieno di mutande.

"Quelle...?"

"Sono le tue mutande sporche." spiegò l'aliena "Per parecchio non ti serviranno, ma sono comunque il simbolo della tua incuria."

"E cosa dovrei fare?"

"Non lo immagini? Devono essere lavate."

Riccardo sbuffò, poi si strinse nelle spalle e disse "Beh, in effetti è da un po' che non faccio andare la lavatrice. Mi metto al lavoro."

"Oh, no." fece però la Tata, con un sorrisetto "Niente lavatrice. Le laverai tutte a mano."

Il ragazzo si voltò di scatto a guardarla, sgranando gli occhi "Cosa?! Ma sono almeno 30 paia! Non finirò più!"

La TatocraziaWhere stories live. Discover now