CAPITOLO 31: NAUGHTY DREAMER

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Riccardo guardò la donna incredulo. I Naughty Dreamer, i "pannolini speciali per bimbi monelli", così li aveva definiti la Tata. Da un lato avrebbe finalmente avuto una risposta su cosa fossero, dall'altra non era certo che la sua curiosità valesse la candela, soprattutto ripensando a quanto Alice sembrasse temerli.

"Cosa sono, quindi?" le domandò.

Sonia scrollò le spalle, replicando "Lo scoprirai stasera, amore. Sono pannolini notturni, dopotutto."

"Ma..."

"Basta, caro." lo interruppe "Ho detto che lo scoprirai a tempo debito, tanto non dovrai attendere molto. Ora cerca di rilassarti."

Il ragazzo si imbronciò a quelle parole. Per il nervoso prese il ciuccio, se lo ficcò in bocca e si mise a succhiare, per poi appoggiarsi al sedile con le braccia conserte.

Fu solo dopo averlo fatto che si rese conto di quanto appena compiuto: era stato un gesto automatico. Si tolse subito il ciuccio dalla bocca, imbarazzato.

"Lei non ha visto niente, vero Tata?"

Sonia ridacchiò "Non devi vergognarti, piccolino. Il ciuccio è lì apposta per essere usato quando ti senti stressato. È più salutare di una gomma da masticare, e decisamente molto di più rispetto ad una sigaretta."

Riccardo su quell'ultima parte non poteva darle torto, non aveva mai fumato in vita sua e francamente lo riteneva solo inutile, costoso e pure dannoso.

"Le Tate fumano?" chiese, incuriosito.

"Certo che no. " rispose lapidaria l'aliena "È una cosa che facevano le nostre antenate, prima che venisse instaurata la Prima Tatocrazia. Oggi non c'è più nemmeno l'ombra di una sigaretta in tutto Myn."

"Immagino che anche sulla Terra vogliate ottenere lo stesso risultato."

"Certamente. Chiunque fumi ha la fine di tale deleteria pratica nella sua educazione specifica. Il ciuccio come dicevo è mille volte meglio."

Il ragazzo immaginò per un istante un mondo in cui tutti i fumatori anziché fumare andassero in giro con un ciuccio in bocca e gli venne da ridire. Ciò bastò a fargli vincere almeno parzialmente il suo imbarazzo, e così riprese nuovamente il ciuccio e se lo rimise in bocca, ricominciando a succhiare.

Tata Sonia ridacchiò e continuò a concentrarsi sulla strada.

Poco dopo, giunsero a destinazione. La donna parcheggiò la macchina in garage, scesa dall'auto e andò alla portiera del passeggero, la aprì e liberò il ragazzo dal seggiolino, per poi prenderlo in braccio e cominciare a dirigersi verso la casa.

Riccardo era un po' imbarazzato ad essere portato in quel modo, ma nonostante la tentazione di dirle di metterlo giù, decise invece di abbracciarla.

La Tata sorrise dolcemente alla cosa e lo cullo delicatamente tra le braccia durante il breve tragitto. Arrivarono ben presto alla porta di casa, che la donna aprì per poi entrare.

Poco dopo aver varcato la soglia, Sonia lo mise a terra e lo prese per mano, dicendogli dolcemente "Andiamo a farci un bel bagnetto, caro."

Riccardo annuì, ritenendo di averne proprio bisogno, ma pochi passi dopo sentì una forte fitta allo stomaco che lo fece piegare in due: portò le braccia allo stomaco, cominciando a sudare.

"Tata..."

"Tranquillo, tesoro, è normale dover fare la numero due." gli sorrise dolcemente la donna "Falla tutta, mi raccomando."

Rassegnandosi all'idea che tanto non sarebbe riuscito a convincerla a fargli usare il bagno, Riccardo si mise a squat a spingere, cominciando a riempire il pannolino con una massa solida e puzzolente. Quando ebbe finito stava vistosamente ansimando, l'indumento assorbente era decisamente appesantito e si era rimesso a suonare, sia con il BIP per la cacca sia per quello della pipì che la Tata prima aveva fermato, che evidentemente era programmato per ripartire in quei casi.

La TatocraziaWhere stories live. Discover now