Rivedere lo Sconosciuto

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Cercai di ritrovare il respiro, ma non vi riuscii.
Sentii una vampata improvvisa di calore avvolgere il mio corpo, e i battiti del mio cuore accelerare all'improvviso, totalmente fuori dal mio controllo.

Lo Sconosciuto, senza smettere neanche per un solo istante di guardarmi negli occhi, si avvicinò a me.

<<Tu...>> dissi, cercando di evitarlo.
Perché ero imbarazzata, arrabbiata, anche.
Forse più con me stessa che con lui.

Mi aveva lasciato quella lettera. Ma poi per oltre un mese non avevo più avuto sue notizie.
Non mi aspettavo nulla, è vero. Ma in fondo, più di quanto non fossi disposta ad ammettere probabilmente, avevo sofferto.

<<Ciao, Rose>> mi disse, avvicinandosi ancora di più a me.

<<Ciao>> sussurrai, cercando di nascondere tutto ciò che provavo. Sapevo che era inutile perché sapevo di cosa fosse capace, e quindi mi sentii ancora più stupida.

<<Alex sta bene. Ho sentito ciò che pensavi, mentre venivo qui. Ho sentito che eri devastata per la notte scorsa. L'operazione si è conclusa con successo dieci minuti fa, e tra poco tuo padre entrerà per dirtelo.>>

Ebbi un sussulto. Il cuore, senza che potei controllarlo, mi si riempì di gioia. Provai una sensazione strana, nuova. Come se il mattone che mi stava trascinando a fondo con sé si fosse di colpo sgretolato in mille pezzi, lasciandomi libera di riemergere in superficie.

Lo abbracciai, di istinto. E poi piansi. Un pianto improvviso, liberatorio.

Il pianto più bello della mia vita.

<<Come ti senti?>> mi chiese, sedendosi sul mio letto, quando diversi minuti dopo fui riuscita a riprendermi.

Scossi la testa, lo guardai.

<<Sono successe tante cose>> gli dissi, a voce bassa.
<<Lo so. So quanto hai rischiato.>>

Scossi la testa ancora, più confusa di prima.

<<Lo sai? Non capisco. Perché mi hai evitata a Saint Claire, prima che partissi? Perché non mi hai mai più cercata? È tutto così irreale.>>

Lui si avvicinò al mio orecchio, chiuse gli occhi.

<<Perché pensavo di aiutarti, lasciandoti andare via, Rose. Pensavo che qui saresti stata al sicuro. Ma non potevo sapere...>>
<<Non potevi sapere che cosa?>> gli chiesi, tornando a guardarlo negli occhi.

Sembrava così sincero, così sconvolto.

<<Non potevo sapere che allontanarti
da Saint Claire non avrebbe cambiato nulla. Ho impiegato del tempo per riuscire a trovare una strada da seguire.>>

Le sue mani erano accanto alle mie, adesso. Ne accarezzò una, poi la strinse.

<<Hai trovato una strada da seguire?>>

Lui annuì, quindi mi accarezzò una guancia.

<<È difficile spiegarti tutto, adesso. Ma lo farò. So che hai scoperto qualcosa su di te che non sapevi. Qualcosa sul tuo vero padre, sulla tua vera madre. So che stai cercando delle risposte, Rose. E sono qui per aiutarti a trovarle, stavolta.>>

Mi sollevai sulla schiena, la sua mano era ancora intorno alla mia.

<<Perché? Perché mi vuoi aiutare? Sono stata adottata. La mia vera madre è stata assassinata. Il mio vero padre è scomparso nel nulla. Cosa c'entri tu con tutto questo? Come fai a sapere ciò che ho scoperto?>>

Rose e lo SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora