Sospiri

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La stanza era bella. Accogliente, profumata.
Mi avvicinai alla porta di vetro che dava sul balcone, la aprii ed uscii.
Lo Sconosciuto mi seguì.
Rimanemmo fuori qualche istante in silenzio, ad osservare la città che si stendeva immobile sotto di noi. Era tardi, non c'era nessuno in giro.
Si stava bene. La pioggia continuava a cadere e a rinfrescare l'aria.

<<È tutto così assurdo>> dissi, quasi stessi parlando tra me e me.

Lo Sconosciuto mi guardò, mi prese per mano.

<<Ti aiuterò a far allontanare questa sensazione, Rose. Ma dovrai avere fiducia in me. So che sono tante le cose che non ti ho detto e che vorresti sapere. Lo so, davvero. Me devi credermi. Questo non è ancora il momento giusto.>>

Feci un passo indietro, tornai a guardare la città sotto di noi.

<<Credi che arriverà mai un momento giusto? Perché stanno continuando a scomparire delle persone a Saint Claire. Perché ci deve essere qualcosa che le lega a me. E perché tutto ciò che sei tu, adesso, è sempre più indecifrabile ai miei occhi. Mi hai baciata, mi hai portata fin qui e...>>

Lo Sconosciuto si avvicinò di più a me, prese anche l'altra mano nella sua e mi baciò ancora. Sentii il cuore vibrare, in profondità. Ogni parte di me era alla ricerca di una completezza che fino a quel momento non avevo mai immaginato potesse esistere.

<<Un passo alla volta, Rose. Ci sono cose che hanno bisogno di tempo. Ciò che è successo e che sta succedendo a Saint Claire è terribile, lo so. Ma tu devi fidati di me.>>

Lo guardai. Era vero. Avrei dovuto credere in lui, perché da sola non sarei mai riuscita a trovare delle risposte. Anche se lui stesso era un interrogativo al quale non sapevo dare soluzione.

Chiusi gli occhi, mi lasciai andare.
Tornai in camera, mi sedetti sul letto. Mi sdraiai.
Lo Sconosciuto si mise accanto a me, si avvicinò.
Ci baciammo ancora, e ancora.
Era come se il mondo di stesse fermando, perché incominciavo a sentire brividi nuovi invadere il mio corpo.
Ogni parte del mio corpo.
Essere lì, mentre la pioggia continuava a cadere fuori, accanto a lui; questo era il senso di tutto. Nonostante le lacrime, nonostante gli errori, nonostante le scoperte. Nonostante il mondo che sembrava divertirsi a prendermi in giro, a farmi scivolare a terra, a farmi sanguinare senza una ragione.

Lui c'era, ed era tutto il resto. Il sole, la notte, le stelle. Era il tremore delle mie mani, l'affanno dei miei respiri. Era la voglia di avere di più, di scoprire di più.

Lo baciai, lui mi accarezzò. Il viso, il seno, le gambe.
Chiusi gli occhi ancora, posai le mani sui suoi pettorali. Sentii i suoi muscoli contro la mia pelle che si vantava più calda di secondo in secondo.

E per un attimo lunghissimo mi dimenticai del resto.

Gli tolsi la maglia, lui la tolse a me. Gli sbottonai i jeans, lui sbottonò i miei. E mi baciò, ancora. Ovunque. Tagliando il mio respiro a metà, facendo scivolare le sue mani forti ovunque.
C'era qualcosa di più di tutto il dolore che fino a quel giorno avevo provato.
La vita era molto di più. E lo Sconosciuto non era perfetto, ma era la persona di cui avevo bisogno. Nonostante tutto e tutti.

Sospirai, mi appoggiai al cuscino, lasciai cadere indietro la mia testa mentre lui continuava a baciarmi in ogni angolo del corpo. Le sue labbra, calde, mi provocavano dei brividi che prima di quel momento non avevo mai provato. Qualcosa che non ero mai stata nemmeno in grado di immaginare.
Avrei voluto che continuasse per sempre, così, lentamente, come stava facendo.

Ma lui, di colpo, si interruppe.

Ebbe un sussulto, e si staccò da me.

Se avesse continuato ancora un attimo, sarei impazzita. Non sapevo cosa provare, invece, adesso.

<<Che cosa... Perché ti fermi?>> gli chiesi in un sussurro, riaprendo gli occhi.

Lui si alzò da me e mi fece segno con la mano di non muovermi. Si avvicinò alla porta e rimase in silenzio, in ascolto.

Poi cercò i miei occhi, che ora erano spaventati.

<<C'è qualcuno qui fuori, Rose.>>

Rose e lo SconosciutoWhere stories live. Discover now